SAN JOSE’ – Il Costa Rica piange e si interroga sulla tragica morte di Jairo Mora, il giovane ambientalista difensore delle tartarughe giganti, trovato ucciso lo scorso 31 maggio.
Un omicidio ancora avvolto nel mistero. Il giovane ricercatore di 26 anni aveva dedicato tutta la sua vita agli animali. Il suo corpo è stato trovato sulla spiaggia paradisiaca di Moin, proprio là dove da anni cercava di difendere le uova delle sue tanto amate tartarughe dall’estinzione e dal bracconaggio. Secondo le prime indagini l’uomo sarebbe stato prima colpito alla nuca, e poi sarebbe morto asfissiato con la testa nella sabbia. La vicenda di Moin, ‘paladino’ in prima linea nella lotta per la difesa dell’ambiente e degli animali del suo Paese, sta appassionando i media locali, e sta diventando un caso internazionale nel mondo degli ambientalisti, tanto che lo stesso Moin è stato definito da molti il ‘martire’ della causa ambientalista.
Alcuni parlamentari hanno addirittura proposto l’istituzione di una ‘giornata di lutto dell’ambiente’ e hanno chiesto alle autorità di indagare a fondo su tutta la vicenda per trovare i responsabili dell’omicidio e assicurarli alla giustizia. In molti si sono appellati al governo affinché protegga ”gli altri ‘Jairos’ che lavorano nel Paese e lottano contro i saccheggiatori dell’habitat, della nostra umanità ”.
In queste ore è sceso in campo anche Paul Watson, fondatore del gruppo ecologista Sea Shepherd, che ha offerto 30 mila dollari a chi fornisca informazioni sui responsabili, esecutori e mandanti dell’omicidio. Dal 1996 in Costa Rica e’ illegale rimuovere le uova di tartaruga dalle spiagge. La normativa non ha però fermato i ladri. Anzi, da quando è stata emanata la legge, il bracconaggio è aumentato del 30%. Le uova vengono poi vendute come afrodisiaci, nonostante secondo alcune fonti siano potenzialmente pericolose per il consumo umano. Solo qualche giorno fa la polizia ha catturato due ‘hueveros’, bracconieri armati, che avevano con loro 74 uova di tartarughe.