LONDRA – “Questa è la storia di come la scienza ha salvato molte vite umane”. L’instant-documentario “Japan Tsunami: how it happened”, realizzato in tempi record dalla Pioneer Productions per Channel 4 UK e Nova USA, inizia con questa frase.
A realizzarlo è la casa di produzione inglese Poineer Productions che si era già occupata di progetti simili. Si tratta non di un semplice racconto, ma di una vera e propria indagine scientifica sui retroscena della catastrofe giapponese. Si tratta di un viaggio in presa diretta attraverso la scienza per approfondire le cause e gli effetti del terremoto e dello tsunami dell’11 marzo.
Sul documentario, si vede l’onda che inghiotte città e pianure, l’acqua che affoga e spezza le autostrade, ci sono i manager che fuggono dagli edifici squassati come foglie dalla tempesta. Oltre alle immagini che tutti abbiamo visti in questo mese, “Japan Tsunami: how it happened” mostra anche alcuni dati, alcuni analisi e dei numeri che tentano di spiegare la devastazione con gli occhi degli uomini di scienza.
L’instant-documentario è stato già venduto in diversi paesi. La casa di produzione si era infatti già dedicata al terremoto haitiano, ai minatori cileni, al vulcano islandese: adesso tocca allo tsunami giapponese. A capo della Pioneer c’è infatti Stuart Carter che vanta un dottorato in Scienze della Terra all’Università di Oxford e una collaborazione con la Columbia University di New York. Carter ha lavorato diversi anni alla Bbc come produttore di documentari scientifici.
Richard Burke-Ward, uno dei produttori del programma, spiega come sia stato possibile realizzare un documentario del genere in sole due settimane: “Volevamo spiegare la scienza dietro lo tsunami, e ovviamente anche le sue conseguenze sul piano umano. Abbiamo trovato i giusti esperti, e testimoni capaci di mostrarci sul campo l’entità del disastro. Normalmente, un documentario di 50 minuti necessita 5 mesi di lavoro, ma è realizzato con un regista, una troupe, un ricercatore, un editor. Noi utilizziamo molte più persone e attrezzature in contemporanea. Abbiamo un team che ricerca le immagini e un altro che consulta gli esperti. E poi 5 produttori, 3 editor e 4 troupe. Si lavora senza soste tutto il giorno”.
Ecco una clip estratta da “Japan Tsunami: how it happened”: