ASTANA (KAZAKHSTAN) – Ci sarà il tempo per scuse e provvidenziali dadute dalle nuvole: anche Kanye West e Beyoncé non hanno saputo rinunciare ai cachet a sette zeri offerti da capi di governo un po’ chiacchierati, diciamo così, per non figurare al primo posto nella difesa dei diritti umani. Stavolta si tratta di Nursultan Nazarbaiev, piccolo padre dello stesso Kazakhstan assurto recentemente alle cronache italiane per il sequestro lampo di Alma Shalabayeva, moglie del presunto dissidente kazako Ablyazov sotto il naso della Polizia italiana che a momenti provocava una crisi di governo.
Oggi Ria Novosti ci informa che una parata di star della musica americana con cachet milionari sabato scorso ad Almaty in Kazakhstan ha partecipato alla festa di matrimonio del nipote del discusso presidente kazako Nursultan Nazarbaiev: c’erano anche il rapper statunitense Kanye West e la diva pop Beyoncé. Lo riferisce citando i media locali, che parlano di una ”sontuosa” celebrazione e ”cachet a sette cifre” per gli ospiti più noti, in particolare West che avrebbe ricevuto 3 milioni di dollari per cantare.
Presente anche l’ad di Gazprom Alexei Miller. Padrone di casa è stato lo stesso Nazarbaiev che ha ospitato le nozze del suo più giovane nipote, Aisultan, laureato alla Royal Military Academy a Sandhurst in Inghilterra, nel lussuoso Royal Tulip Hotel nell’ex capitale della repubblica sovietica ricca di petrolio ma discutibile sui diritti umani. In passato diverse star dello spettacolo Usa erano state duramente criticate per aver partecipato a feste di leader dell’Asia centrale. Jennifer Lopez ha cantato buon compleanno al presidente del Turkmenistan a luglio, scusandosi poi per la gaffe.
Nel 2011 il britannico Sting annullò invece una performance per Nazarbaiev dopo la violenta repressione di uno sciopero dei lavoratori del petrolio sul Caspio kazako (16 morti), a seguito della quale Human Rights Watch definì i diritti umani in Kazakhstan ”gravemente deteriorati”. Negli ultimi 10 anni Astana ha vissuto un boom economico record grazie alle sue enormi risorse energetiche e al commercio con la vicina Cina.