VARSAVIA – L’Europa rischia una guerra nei suoi confini, e l’allarme non riguarda la sola Ucraina. Lo dice Donald Tusk, premier polacco e presidente del Consiglio europeo in pectore, nel giorno in cui l’esercito di Kiev perde l’aeroporto di Lugansk. Fra pochi giorni al vertice della Nato in Galles i leader penseranno insieme a una ”nuova politica per fronteggiare la minaccia della guerra, ormai non solo nell’est di Ucraina”. Così ha detto Tusk parlando a Westerplatte vicino a Danzica in occasione del 75esimo anniversario dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Lunedì 1 settembre l’esercito ucraino si è ritirato dall’aeroporto di Lugansk, una delle roccaforti dei separatisti filorussi nell’est ucraino in seguito a tiri d’artigliera russi: lo rende noto Andrii Lisenko, portavoce militare ucraino. “I militari ucraini hanno ricevuto l’ordine e si sono ritirati dall’aeroporto di Lugansk e dal villaggio di Gheorghievka”, vicino allo scalo e a 18 km da Lugansk, ha dichiarato Lisenko. Tenuto contro della precisione dei tiri, si può concludere che si tratta di artiglieri professionisti delle forze armate russe”, ha affermato in una conferenza stampa.
”In Ucraina è arrivata una grande guerra mai vista dall’Europa dai tempi della seconda guerra mondiale”: lo ha scritto su Facebook il ministro della difesa ucraino, Valeri Gheletei. ”Le perdite si conteranno non nell’ordine di centinaia ma di migliaia e persino di decine di migliaia”