Almeno il 70% delle case della città kirghiza di Osh è stato bruciato durante i tumulti iniziati il 10 giugno. Lo hanno detto le autorità della seconda città kirghiza, citate dall’agenzia Ria-Novosti.
Da ieri, mercoledì 16 giugno, alcuni negozi hanno ricominciato a lavorare, e stanno tornando alle loro case anche molti cittadini di etnia uzbeka, rifugiati ai confini durate i disordini.
Il segretario del Consiglio di sicurezza del Kirghizistan, Alik Orozov, ha intanto detto che il numero dei morti negli scontri fra kirghizi e uzbeki (191 uccisi secondo le autorità) “é assai maggiore di quanto riferito”.