PECHINO, 25 NOV – Le ''autoimmolazioni'' dei monaci tibetani che si suicidano dandosi fuoco, sono un ''complotto'' per ''dividere la patria'', secondo il Quotidiano del Popolo, il giornale del Partito Comunista Cinese. A partire dallo scorso marzo, almeno nove monaci e due monache si sono ''autoimmolati'' per protesta contro l'''oppressione'' cinese. Le autoimmolazioni sono avvenute nelle aree a popolazione tibetana della provincia del Sichuan, nel sudovest della Cina.
L'articolo, comparso sull'edizione internazionale del giornale, riferisce che i suicidi prima di immolarsi gridano slogan sulla ''liberta' del Tibet'' e a favore dell'indipendenza del territorio.
''E' evidente – prosegue il Quotidiano del Popolo – che si tratta di slogan che non vengono da questi ragazzi (la maggior parte dei suicidi avevano meno di 20 anni, il piu' vecchio 38 anni) che non sono mai usciti dalla loro regione e dai loro templi''. Il riferimento al Dalai Lama, il leader tibetano e premio Nobel per la pace che vive in esilio in India, e' sottinteso ma chiaro.
Secondo l'articolo, sono le ''forze secessioniste'' che strumentalizzano i giovani spingendoli ad un'estrema forma di protesta. Il Dalai Lama chiede per il Tibet quella che chiama una ''vera'' autonomia, ma Pechino lo accusa di perseguire segretamente un'agenda indipendentista.
