
La Cina e il mistero degli attacchi informatici all'Ucraina prima dell'invasione russa FOTO ANSA
La Cina è accusata di aver sferrato numerosi attacchi informatici alle infrastrutture militari e nucleari dell’Ucraina pochi giorni prima dell’invasione russa, il che indica il sostegno iniziale alla guerra. Secondo il Times, i documenti di intelligence della SBU, l’agenzia di spionaggio ucraina, affermano che più di 600 siti web appartenenti al ministero della Difesa ucraino sono stati attaccati dal governo cinese. Nonostante pubblicamente il governo cinese abbia avuto una tiepida reazione all’invasione dell’Ucraina, l’iniziativa indica una precedente conoscenza dei piani di invasione. La SBU ha affermato di aver identificato la fonte dell’attacco poiché gli strumenti e i metodi utilizzati erano coerenti con le tattiche di guerra informatica delle forze armate cinesi.
La Cina e gli attacchi informatici
Al Times, la SBU ha affermato che la difesa delle frontiere, le infrastrutture bancarie e ferroviarie sono state prese di mira attraverso la rete di computer (CNE) con l’intento di raccogliere informazioni sui punti deboli dell’Ucraina. La SBU ha spiegato che a metà febbraio c’è stato un “aumento dell’attività contro le reti del nostro paese” da parte di hacker russi e cinesi, che ha raggiunto il picco il 23 febbraio.
L’agenzia ha aggiunto: “Le intrusioni che destano particolare preoccupazione includono le campagne del CNE dirette all’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare e il sito web investigativo ucraino incentrato sui rifiuti pericolosi. Questo particolare attacco CNE da parte del cyberprogramma cinese includeva il lancio di migliaia di exploit con tentativi che indicavano almeno 20 vulnerabilità distinte”. Fonti dell’intelligence statunitense hanno confermato al Times che le fonti ucraine erano attendibili, ma fonti britanniche avrebbero solo confermato che stavano indagando sull’attacco.
La Cina e la Russia
Gli attacchi contraddicono quanto affermato dal presidente Xi secondo cui la Cina non fosse a conoscenza dei piani di invasione e avesse chiesto a Vladimir Putin di ritardare la guerra fino alla fine delle Olimpiadi invernali di Pechino. In un incontro all’inizio delle Olimpiadi di Pechino, Xi e Putin hanno firmato una dichiarazione di amicizia, aggiungendo che “non c’erano limiti” alla cooperazione tra i due Paesi. Pechino è stato attento a non sostenere o condannare apertamente l’invasione, temendo che sostenendola incorresse in potenziali sanzioni da parte dell’Occidente.
Steve Tsang, direttore del Soas China Institute, ha dichiarato al Times: “Il numero di persone che la Cina ha coinvolto in operazioni informatiche è enorme. Molte fanno parte dell’Esercito popolare di liberazione. “Tutti pensiamo che abbiano una cyberforce che attacca gli stati. Se operano in Ucraina, stanno lavorando a sostegno dei russi. E sarebbero dunque potenzialmente soggetti a sanzioni”.
Sam Cranny-Evans, un esperto di intelligence e sorveglianza in un think-thank del Royal United Services Institute ha dichiarato: “Gli attacchi fanno ipotizzare un certo livello di collusione tra Russia e Cina, che potrebbe richiedere alcune valutazioni sulla natura delle relazioni tra Russia e Cina, e la volontà delle due nazioni di sostenersi a vicenda nelle operazioni militari. Potrebbe anche sollevare dubbi su quale altro supporto fornirà Pechino alle operazioni della Russia in Ucraina e sul potenziale che ciò prolunghi il conflitto”. Gli Usa, nell’ottobre 2021 mentre crescevano i timori di un’invasione, hanno inviato appalti privati per rafforzare le difese informatiche ucraine, un’ iniziativa che dall’inizio della guerra ha consentito a difendere con successo l’infrastruttura digitale del paese.