Oltre 70 consiglieri militari e tecnici americani operano segretamente nelle aree tribali del Pakistan per addestrare le forze locali nella lotta contro i Talebani ed Al Qaeda, a quanto hanno reso noto fonti del Pentagono.
I consiglieri appartengono in prevalenza alle Forze Speciali statunitensi ed i loro compiti sono esclusivamente di addestramento. Nessuno di loro partecipa direttamente ad operazioni belliche.
Essi rispondono direttamente al Comando entrale e al Comando delle operazioni speciali degli Stati Uniti. L’attivita’ di questa task force e’ cominciata la scorsa estate, d’accordo con il governo ed i militari pakistani, con lo scopo di eliminare le operazioni di Al Qaeda e dei Talebani che minacciano le truppe Usa in Afghanistan e destabilizzano sempre piu’ il Pakistan.
D’altra parte, le autorita’ pakistane hanno fermamente protestato contro il lancio di missili americani nelle zone tribali del Paese accusando gli Stati Uniti di violare la sovranita’ nazionale, ed hanno rifiutato la richiesta di Washington di dislocare un maggior numero di truppe americane nel Paese. Il presidente pakistano Asif Ali Zardari e’ infatti preoccupato dalla crescente ondata di anti-americanismo nel Paese.
L’attivita’ dei consiglieri Usa ha cominciato a dare frutti. Il mese scorso sono stati catturati un saudita e sette ribelli afghani, collegati ad Al Qaeda, che operavano in una delle zone tribali al confine con l’Afghanistan. All’operazione ha partecipato anche la Cia con un aereo telecomandato.
Ma i principali esponenti dei Talebani pakistani, tra cui il loro leader Baitullah Mehsud, rimangono ancora in circolazione.
Gli americani non sono ancora riusciti a convincere il capo delle forze armate pakistane, generale Ashfaq Parvez Kayani, ad accettare maggiori aiuti per combattere i ribelli.
LG