SIDNEY, 13 MAR – La Federazione degli agricoltori e allevatori della Nuova Zelanda ha chiesto che la tosatura delle pecore, gia’ riconosciuta come sport agonistico in questa regione del mondo, diventi anche uno sport olimpico, elogiando i tosatori come atleti di classe mondiale. Dopo il 15/mo campionato mondiale di tosatura, tenutosi sabato scorso nella cittadina di Masterton nell’isola del nord, con la partecipazione di 25 paesi, la portavoce della Federazione, Jeanette Maxwell, ha affermato che lo sport merita un riconoscimento internazionale, auspicando che sia ammesso almeno come sport dimostrativo ai prossimi Giochi di Londra.
Fra gli incitamenti degli spettatori, il tosatore immobilizza una pecora ricalcitrante, la libera della lana con forbici elettriche e si prepara per il prossimo animale, sempre sorvegliando il progresso dei concorrenti. Il tutto in circa 60 secondi. E’ necessaria grande destrezza per non graffiare l’animale, pena la perdita di punti. Il campione mondiale di quest’anno e’ il 32/enne Gavin Mutch, immigrato 13 anni fa dalla Scozia, che ha tosato 20 pecore in 19 minuti e 12 secondi, battendo sul filo dei secondi il campione del 2010, Cam Ferguson. I campionati hanno origine nelle sfide che si lanciano i mitici tosatori itineranti, che percorrono gli allevamenti remoti dell’Australia e della Nuova Zelanda offrendo i propri servizi, e che vengono pagati in base al numero di pecore tosate. I tosatori da competizione, ricorda Maxwell, tosano fino a 700 pecore in un periodo di otto ore, un’impresa paragonabile a due maratone corse una dopo l’altra. L’ente governativo della Nuova Zelanda che finanzia gli sport di elite, SPARC, riconosce la tosatura come sport e ne finanzia le competizioni.