La macchina in cui David รจ prigioniero prende lentamente la corsia di sinistra, non quella di destra. Il giornalista spera che sia solo il momentaneo gesto spericolato del guidatore. Ma รจ invece la prova che non sono piรน in Afghanistan. Sul lato della strada spunta un cartello scritto in urdu. Non ci sono piรน dubbi, sono arrivati in Pakistan. La loro vita รจ in grave pericolo.
Il Nord Waziristan, insieme agli altri distretti delle aree tribali, รจ un emirato islamico dove da anni Islamabad ha rinunciato a intervenire. Prima del 2001 il distretto era governato dagli anziani locali, i capi delle tribรน. Era in Afghanistan che esisteva un emirato islamico. Con lโinvasione americana in Afghanistan e con la relativa perdita di migliaia di vite umane, lโemirato ha semplicemente attraversato il confine.
Grazie ai suoi sette anni da reporter nella regione David sa bene a cosa sta andando incontro e sa benissimo che questo รจ il peggior posto al mondo per essere un ostaggio americano. Il governo degli Stati Uniti non ha nessuna influenza in questo lembo di terra.
Dal 2004 decine di missile sparati da droni americani hanno uccisi centinaia di militanti e di civili. Da anni i Talebani hanno organizzato rapimenti di ostaggi afghani, pakistani e occidentali scambiando vite in cambio di riscatto oย commettendo omicidi per un poco di pubblicitร .
La prima casa pakistana dei prigionieri รจ a Miram Shah, la capitale del Nod Waziristan. Due grandi camere da letto che danno su un piccolo cortile interno. Una camera ha anche un bagnetto per la doccia, separato dalla toilette.
Al primo giorno, David esce dal bagno e trova Tahir con un taglio sul polpaccio, come se qualcuno avesse disegnato una linea rossa attraverso la sua gamba. Un militante waziri ha estratto il suo coltello per asportare un pezzo di polpaccio di Tahir. Voleva, ha detto, mangiare la carne di un afghano che collabora con gli occidentali. Una delle guardie di Atiqullah lโha bloccato.
Nei giorni di prigionia un lungo corteo di militanti islamici visita la casa per osservare i prigionieri. Come animali in uno zoo. Tutti dimostrano un odio senza fine per gli Stati Uniti.ย Li accusano di ipocrisia, doppio gioco, di fare una guerra contro lโIslam. Di parlare di democrazia e di diritti civili per poi torturare o detenere senza processi cittadini musulmani.ย Li attaccano per la loro politica in Iraq e Afghanistan e per il loro sostegno a Israele.
Alcuni giudizi sono paranoici. Si afferma che lโundici settembre รจ stato organizzato dalla Cia e dal Mossad e che gli americani prendono le donne afghane per farle prostituire nei campi militari.
Insieme ai visitatori, un giorno arriva anche Badruddin, figlio di un comandante talebano famoso durante la guerra contro lโUnione Sovietica. Anche lui sembra avere un ruolo nelle trattative. Dice che deve preparare un video da distribuire ai media. Sorridendo mostra a David sullo schermo di una telecamera le immagini di un prigioniero francese, Dany Egreteau. Eโ in catene e sul volto ha segni di frustate. La camera lo mostra mentre dice affranto : ยซ Eโ un inferno. Vi prego di pagare. ยป
La sera stessa Atiqullah dice a David che potrร chiamare sua moglie. Sono ormai dieci giorni che non ha notizie di lei. Il talebano gli dice che dovrร enfatizzare la sua condizione tragica; ha fretta di raggiungere un accordo. La conversazione, attraverso un telefono satellitare, durerร pochi secondi. David farรฒ solo in tempo a dirle le condizioni del rilascio.
Le ultime parole di Kristen, sposata al giornalista da soli due mesi, sono : ยซTi amo. Prego per te ogni giorno. Non ti preoccupare, tutto andrร beneยป.
Questa frase abiterร , sostenendolo, lo spirito di David per mesi.
I primi giorni passano senza problemi. Le condizioni della prigionia si rivelano perfino umane. Le guardie passano a David giornali pakistani in lingua inglese. Bevono acqua in bottiglia. Le aree tribali stesse sembrano piรน sviluppate di quanto si potesse immaginare. Anche i talebani si rivelano piรน sofisticati. Navigano su Internet e ascoltano per ore Azadi Radio, una stazione animata dal governo americano.
Badruddin sembra ufficialmente incaricato delle trattative. Visita i prigionieri diverse volte. Ogni volta si parla di un rilascio imminente. Poi il talebano scompare per giorni. Riappare ma ogni volta sembra casuale. Non si intravede piรน nessun senso di urgenza. Un giorno, uscendo dalla porta, rivolto a David, lo rassicura: ยซNon ti preoccupare. Non ti uccideranno. Sei una gallina dalle uova dโoro. ยป
Pochi giormi prima di Natale Atiqullah, il capo talebano che li ha teso lโagguato, finalmente ritorna dopo una lunga assenza. Porta delle notizie spettacoli. ยซ Siamo qui per liberarvi ยป – dice. David รจ euforico. La sua fiducia in Atiqullah non era stata, infine, mal posta. Ecco il talebano moderato e ragionevole che si aspettava.
La sera la conversazione prende una strana piega. Atiqullah afferma che i militari americani stavano organizzando unโoperazione per arrestare Abu Tayyeb, il talebano che aveva concesso lโintervista a David. Dice anche di avere le prove che David, poco prima dellโora dellโincontro, ha mandato messaggi in Arabia Saudita. Cosรฌ avrebbe informato i miliari americani del luogo dellโincontro. Secondo il talebano non ci sono dubbi, David รจ una spia americana.
Il giorno dopo la strana conversazione, Tahir e Asad, approfittando dei momenti in cui le guardie si assentano, rivelano entrambi a David che Atiqullah รจ in realtร Abu Tayyeb. Lo hanno saputo fin dal giorno del rapimento, ma non hanno mai osato dirlo. Abu Tayyeb ha promesso di decapitarli se riveleranno la sua vera identitร .
Abu Tayyeb ha organizzatoย l’intervista, li ha traditi e ha finto di essere un comandante chiamato Atiqullah. Si scopre cosรฌ come il talebano abbia mentito fin dallโinizio. Non ci si puรฒ fidare dei talebani.