ROMA – I braccialetti di solidarietà per le vittime giapponesi dello tsunami mettono nei guai Lady Gaga. La musicista, infatti, è accusata di aver lucrato sulla vendita trattenendo per sé una non meglio precisata percentuale dei ricavi destinati alla beneficienza.
Scrive il Corriere della Sera che i braccialetti, griffati con la scritta “we pray for Japan” sono acquistabili per cinque dollari direttamente sul sito di Lady Gaga. Soldi cui, chi vuole aiutare le vittime dello tsunami, deve però aggiungere 60 centesimi di iva e 3,99 dollari di spese di spedizione. Risultato (teorico): con poco meno di 10 dollari si dà una mano a chi ha perso tutto per colpa dell’onda anomala.
Secondo due avvocati del Michigan, però, le cose non stanno esattamente così. I due, Ari Kresch e Alyson Oliver, hanno deciso di portare Lady Gaga in tribunale per capire quanti di questi dollari (il Corriere parla di vendite per circa un milione e mezzo) siano effettivamente arrivate ai giapponesi.
Secondo i due legali, infatti, lo staff di Lady Gaga avrebbe ammesso di aver “trattenuto” una certa cifra senza però specificare quanto. Da qui l’accusa di aver lucrato sullo tsunami. Se fosse dimostrato per Lady Gaga sarebbe un brutto colpo all’immagine.