Il Perù ha dichiarato lo stato di emergenza per 60 giorni in due province del sudest a causa delle forti piogge che hanno causato inondazioni. Gli acquazzoni hanno colpito soprattutto le località intorno al sito turistico di Machu Picchu, raggiunto ogni anno da centinaia di migliaia di visitatori.
Duemila turisti sono stati bloccati da domenica nel villaggio peruviano di Aguas Calientes, base per raggiugere il celebre sito Inca, dichiarato nel 1983 patrimonio dell’umanità dall’Unesco. I turisti, europei, nordamericani e latinoamericani, verranno progressivamente trasportati tramite sei elicotteri militari e della polizia a Ollantaytambo, da dove raggiungeranno poi la città di Cuzco.
Due uomini sono morti annegati nello straripamento di un fiume, uno travolto da una frana, mentre una madre e il suo bambino sono rimasti uccisi a Cusco nel crollo della loro casa durante un fortissimo temporale. Tutte e cinque le vittime sarebbero peruviane.
I media locali hanno riferito inoltre che un turista argentino di 20 anni e la sua guida peruviana di 33 sono morti durante sul tragitto dell’Inca Trail, il trekking di 82 chilometri da Cuzco a Machu Picchu tra i siti archeologici.
Secondo la protezione civile sono andate distrutte le case di 1.300 persone. Altre 12mila hanno subito danni minori. A Cuzco sono crollati due ponti e sono andate distrutte 250 case.