
ROMA – Esistono spie che non esistono, fanno parte dello Special collection service, l’unità super segreta composta dalla Nsa e la Cia. Sono questi gli agenti, le spie accusate di aver spiato il cancelliere tedesco Angela Merkel. Sono sempre loro, le spie che non esistono, ad aver violato il sistema criptato a difesa delle Nazioni Unite. Si infiltrano negli uffici, piazzano cimici, corrompono chiunque. Secondo le rivelazioni di Edward Snowden è lo Scs che ha partecipato al monitoraggio aggressivo di più di 80 sedi diplomatiche amiche e nemiche.
Come ha scritto Bob Woodward “fanno dei miracoli dello spionaggio, forniscono la trascrizione fedele di incontri ad alto livello in Europa, Medio Oriente e Asi”.
Scrive Guido Olimpo sul Corriere della Sera:
Il Service è nato negli anni 70 con la Guerra Fredda, attuando un’azione di intelligence a tutto campo, prendendo di mira i soliti nemici (Russia, Iran, Siria) e gli amici consolidati. Grande anche l’impegno contro il terrorismo. Quelli dello Scs hanno aiutato l’Fbi a smascherare le talpe del Kgb negli Stati Uniti, hanno sistemato gingilli per sorvegliare i talebani, avrebbero tappezzato di microfoni invisibili il jet del presidente cinese. E non potevano mancare neppure nell’operazione per neutralizzare Bin Laden in Pakistan. Una squadra era nascosta in una casa di Abbottabad, da qui osservavano per capire chi si fosse nascosto oltre le mura. Un avamposto dal quale «sparavano» con un laser per registrare quanto avveniva tra le pareti del complesso. In ogni rappresentanza diplomatica statunitense sarebbero presenti dai 2 agli 8 agenti dello Scs, tutti sotto copertura, pronti a essere aiutati in caso di missioni speciali. E quella per sorvegliare a poche centinaia di metri la sede della Cancelleria a Berlino lo era.
