SAN FRANCISCO, CALIFORNIA – Una cosa che si nota molto presto vivendo in America รจ il gran numero di persone portatrici di handicap vari. Non รจ difficile incontrare donne e uomini sulla sedia a rotelle, alcuni quasi completamente immobilizzati, che se ne vanno in giro da soli e prendono lโautobus. Quando vivevo in Texas, ad Austin, nel quartiere dove abitavo mi imbattevo continuamente in non vedenti con il loro cane addestrato, cosรฌ tanti che mi ero alquanto preoccupato.
Poi mi sono reso conto che abitavo vicino ad un centro specializzato per non vedenti, appunto (incluse persone affette da gravi limitazioni della vista), che imparavano tra le altre cose a prendere confidenza col cane facendo giretti nelle strade intorno. In realtร uno capisce presto che se si vedono in giro cosรฌ tante persone portatrici di handicap ed in sedia a rotelle รจ perchรฉ la societร americana si รจ messa a loro disposizione, creando cittร , palazzi ed infrastrutture su misura per loro. Essi perciรฒ sono liberi veramente di muoversi, e non murati vivi nelle loro case come in Italia.
Questa preoccupazione affinchรฉ anche chi non ha la fortuna di essere โnormaleโ possa vivere la propria vita รจ lodevole, e va riconosciuto come uno degli aspetti per cui la societร americana andrebbe imitata. Ma non voglio sembrare un adulatore eccessivo di questo paese. Fra le persone con gravi difficoltร motorie in America (soprattutto nel mid-west) si incontra anche un gran numero di grandi obesi che sono il prodotto perverso di una cultura e di una industria alimentare ormai tristemente famosa.
Ma le strade americane sono piene soprattutto di barboni, gente senza tetto e senza speranze che si trascinano aggrappati ad una bottiglia. Molti di loro hanno perso totalmente il senno e gridano parole sconnesse. A San Francisco ce ne sono moltissimi. Sono appena stato a Rochester, una cittร vicino alle cascate del Niagara, e per strada non cโera nessuno se non questi poveracci, in genere neri.
Ammiro la meritocrazia americana, in Italia abbiamo molto (tutto) da imparare da questo punto di vista. Ma va ricordato anche quante persone sono il sottoprodotto di scarto di una societร competitiva e spietata che non lascia scampo a chi rimane troppo indietro.
