Libia, la Banca europea per gli investimenti pronta a sostenere “la stabilità” con 5,7 miliardi

ROMA – La Banca europea per gli investimenti si dice pronta a sostenere la ”stabilità” della Libia, ma a patto che il Paese assicuri la sua transizione verso la democrazia. E per l’area del Mediterraneo mette a disposizione un plafond aumentato a 5,7 miliardi di euro, di qui al 2013.

L’indicazione arriva dallo stesso presidente della Bei, Philippe Maystadt, a Roma per la presentazione del bilancio 2010 dell’Italia – 8,8 miliardi di euro i nuovi prestiti firmati – e per l’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo.

La Bei è ”disponibile a contribuire alla stabilità del Paese”, con ”investimenti che possano creare occupazione, rivolta innanzitutto ai giovani”, spiega Maystadt, perché ”siamo convinti che la causa principale della rivolta sia la mancanza di lavoro”. Fino ad oggi, spiega ancora, ”non abbiamo fatto investimenti o dato prestiti alla Libia perche’ non eravamo autorizzati a farlo in ragione del suo regime politico. Se la Libia entra nel novero dei Paesi che vogliono assicurare la transizione verso la democrazia, Parlamento e Consiglio europeo possono autorizzare i finanziamenti”, dice Maystadt.

La decisione dovrebbe arrivare dalla riunione dell’11 marzo, come lo stesso presidente della Bei auspica. Per partire almeno da Egitto e Tunisia: ”Il Consiglio europeo deve prendere una decisione forte, dare un segnale forte di sostegno”, sostiene. Per la Tunisia, proprio oggi la Bei ha autorizzato un prestito extra di 600 milioni di euro (i prestiti complessivi al Paese giungono così a 1,87 miliardi di euro). La situazione in nord-Africa ”richiede un’azione rapida e incisiva”, aggiunge Maystadt.

Quanto all’Italia, spiega il vice presidente per l’Italia ed i Balcani Dario Scannapieco, gli 8,8 miliardi di nuovi prestiti firmati lo scorso anno risultano in calo del 9% sul 2009. ”Il 2010 – sottolinea – è stato un anno con volumi ancora molto elevati ma con un graduale ritorno verso volumi più sostenibili nel tempo”, dopo lo ”sforzo” fatto nel 2008-2009 per arginare la crisi. Del totale, 2,5 miliardi hanno finanziato quasi 11 mila piccole e medie imprese (10.720).

A livello globale, nel 2010 i nuovi prestiti della Bei – ricorda Maystadt – sono stati pari a 72 miliardi, di cui quasi 63 miliardi per l’Ue; 2,6 miliardi per i Paesi del Mediterraneo. Prima dell’Italia, c’è solo la Spagna con 9,3 miliardi. Dal presidente della Bei, infine, una battuta sui tassi di interesse: un rialzo da parte della Bce non avrebbe ”impatto sulla Bei”, anzi ”renderebbe i nostri prestiti, i nostri tassi di interesse – assicura – ancora piu’ competitivi, piu’ attraenti in certi Paesi”.

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