12:23 Londra, localizzato tesoro di Gheddafi Il governo britannico ha identificato il ‘tesoro’ di Muammar Gheddafi, miliardi di sterline che il rais di Tripoli e il regime libico hanno depositato nel Regno Unito. Secondo il Daily Telegraph, i fondi dovrebbero finire sotto sequestro nei prossimi giorni dopo che al Ministero del Tesoro è stata isituita una unità incaricata di rintracciare gli assett del Colonnello in Gran Bretagna che ammonterebbero in miliardi di dollari in conti bancari, proprietà commerciali e una casa da 10 milioni di sterline nel quartiere di Hampstead. Secondo il Telegraph, il regime libico avrebbe nel Regno Unito beni per 20 miliardi di sterline, per lo più concentrati a Londra. Prima di mettere gli assett sotto sequestro, nell’ambito di una operazione internazionale per far pressione sul dittatore, il governo britannico starebbe aspettando che tutti i cittadini britannici siano stati evacuati dalla Libia
12:21 Consiglio Onu diritti umani, non c’è l’ambasciatore libico La Libia ha disertato la riunione speciale del Consiglio per i diritti umani dell’Onu convocata per discutere la sanguinosa repressione attuata da Tripoli contro l’opposizione. Diplomatici arabi hanno detto che l’ambasciatore libico presso l’Onu a Ginevra è “molto malato”, ma non è stato inviato neanche un suo vice a rappresentare il paese nordafricano che è stato eletto, non senza polemiche, tra i 47 paesi membri dell’organismo internazionale. Ieri è stato chiesto che la Libia venga sospesa dal Consiglio
12:18 W. Post: destino entourage dipende da sopravvivenza Gheddafi Il destino della stretta cerchia di parenti e dei funzionari della sicurezza personale dipende dalla sopravvivenza, secondo funzionari e analisti statunitensi. In particolare, quello dei quattro figli del Colonnello e di due capi dell’intelligence accusati di aver organizzato una serie di omicidi e complotti terroristici durante i quarant’anni di potere del rais. E se un numeroso gruppo di diplomatici e funzionari del governo di Tripoli ha abbandonato Gheddafi nei giorni scorsi, gli analisti Usa sono convinti che nel suo entourage più stretto nessuno farà altrettanto
12:16 Nato: no fly zone necessita di mandato Onu L’eventuale istituzione di una no fly zone sulla Libia avrebbe bisogno di un “chiaro mandato dell’Onu”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, sottolineando comunque, rispondendo a una domanda riguardo alla possibilità che la Nato agisca in questa direzione, che “è troppo presto” per rilasciare commenti in proposito. “Un approccio così ampio richiederebbe una legittimazione internazionale, un chiaro mandato dell’Onu. Il Consiglio di Sicurezza si riunisce oggi per una riunione d’emergenza”
12:09 Commissione Ue: 3 milioni per aiuti umanitari Tre milioni di euro di aiuti alla Libia e ai paesi vicini per le prime necessità umanitarie. Lo stanziamento è stato deciso dalla Commissione europea, secondo cui questi fondi di emergenza serviranno intanto a fornire cibo e medicinali ed altri beni di prima necessità per i cittadini libici e per i profughi che si stanno dirigendo verso Egitto e Tunisia per fuggire alle violenze
12:07 Tripoli sempre più nella morsa dei ribelli Se la notte è trascorsa in una relativa calma a Tripoli, non altrettanto sembra potersi dire per la zona che si trova fra la capitale libica e il confine tunisino. Si tratta di circa 170 chilometri lungo i quali si trovano Surman e Zuara, due cittadine dove i ribelli, riferiscono fonti sul porto, sembra che abbiano preso il sopravvento. Un testimone contattato dall’Ansa telefonicamente in mattinata, che si trova asserragliato in casa nei pressi di Janzur, 15 chilometri a ovest della città, ha riferito di “scontri nella notte fra manifestanti che si avvicinano alla capitale e milizie pro-regime”. Altri testimoni e anche il quotidiano on line Qurina, che funziona a singhiozzo, riportano della caduta nelle mani dei ribelli delle città di Zuara, 110 chilometri a ovest di Tripoli e della città di Misurata, 210 chilometri a Est della capitale. Tripoli, dunque, sarebbe sempre più chiusa dalla morsa dei ribelli
12:05 Sbaerchi, La Russa: Italia denunci egoismo Nord Europa Il problema degli sbarchi e dell’assistenza ai profughi provenienti dal Nordafrica non può essere considerato solo un problema nazionale. Per questo, anche dopo il mezzo insuccesso della consiglio Gai di ieri a Bruxelles, l’Italia “deve insistere” e “denunciare gli egoismi dei paesi del Nord Europa che hanno sposato la teoria del ‘ognuno se la cavi per i fatti suoi'”. Lo ha ribadito oggi il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Intervistato da skytg24, La Russa ha chiesto che l’Europa “dia sostegno a chi sta in prima linea come l’Italia” perché il problema dell’accoglienza, ha ribadito, “non è di un solo membro o solo dei paesi della sponda del Mediterraneo. L’Europa dovrà ricredersi su questo”