11:48 Londra smentisce mazzette a Gheddafi per rimpatrio inglesi Il governo britannico ha smentito seccamente le notizie riportate da Sky News, secondo cui Downing Street avrebbe pagato ufficiali del regime di Muammar Gheddafi per agevolare l’evacuazione dei cittadini inglesi rimasti nella capitale libica. “Neghiamo categoricamente le accuse di Sky News – ha precisato un portavoce del Foreign Office secondo quanto riportato dal Guardian -. L’aeroporto di Tripoli impone delle tasse per servizi come la gestione degli aeromobili. Si tratta di imposizioni applicate a tutti i paesi che intendono volare a o da Tripoli. Pagare tasse che vengono imposte dalle autorità in un aeroporto straniero non è certo corruzione”
11:47 Napolitano: Ue, quanto sta accadendo sia una scossa “Credo che sulla volontà di portare avanti una politica euromediterranea anche in tema di immigrazione e asilo, che ha scarseggiato, quanto sta accadendo rappresenta una scossa talmente forte e brusca da permettere di superare le situazioni, attendismi, elusività ed ambiguità del passato”: lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, da Berlino. Il capo dello Stato puntualizza: “L’importante è che dall’Ue arrivi un forte messaggio politico di disponibilità e impegno a cooperare per lo sviluppo dell’area del Mediterraneo, e anche un forte rinnovato impegno per una politica comune in tema di immigrazione e asilo”
11:40 Da Tunisia cercano di entrare in Libia a sostegno della rivolta Dal valico di frontiera di Ras Jedir tra Tunisia e Libia, l’inviato di Repubblica Giampaolo Cadalanu riferisce di profughi tunisini che in ordine, ma sempre più numerosi, escono dalla Libia per tornare in patria. Ma si segnala anche un gruppo di un centinaio di persone, tunisine e libiche, che sta cercando di forzare la frontiera per entrare in Libia e dare manforte ai rivoltosi
11:39 El Pais: con Gheddafi anche mercenari 15enni dal Ciad Ci sono anche ‘mercenari’ di 15 anni, arruolati di forza nelle milizie del regime, a combattere in difesa del residuo potere di Muammar Gheddafi, scrive oggi El Pais. Un inviato del quotidiano spagnolo ha incontrato due ragazzi originari del Ciad catturati dai ribelli a Shahat, a 300 km dalla frontiera con l’Egitto. Dahara Aissa, 15 anni, ha detto di essere venuto in Libia con la promessa di un lavoro una settimana fa. Gli era stato pagato il biglietto aereo. Ma all’arrivo a Tripoli, invece di un lavoro gli hanno dato un fucile e ordinato di andare a “uccidere terroristi”. Il ragazzo non aveva mai preso in mano un’arma prima. Con il cugino Hagar, arrivato con lui, si è rifiutato di sparare e si è arreso ai ribelli. Per questo è ancora vivo. Ora è in una prigione improvvisata per i miliziani del regime in una scuola di Shahat