18.50 A Roma il c-130 con 20 italiani. E’ giunto all’aeroporto di Pratica di mare (Roma) il primo dei tre C-130 dell’Aeronautica militare mobilitati oggi per il rimpatrio di cittadini italiani dalla Libia. A bordo ci sono una trentina di persona, di cui 20 italiani, in gran parte turisti oltre ad alcuni archeologi. Un secondo aereo, rimasto bloccato a Tripoli per problemi doganali (a bordo ci sono alcuni veicoli), dovrebbe giungere in Italia in serata. A bordo, anqui in questo caso, 20 connazionali. Il terzo C-130, che avrebbe dovuto prelevare il gruppo di italiani rimasti bloccati ad Amal, non sarebbe ancora riuscito a raggiungere la destinazione.
18.45 Onu: a giorni formalizzazione dell’accordo a 27 sulle sanzioni. L’accordo politico su un pacchetto di sanzioni della Ue al regime libico e’ stato raggiunto e per l’adozione manca ora solo la formalizzazione degli atti legali: un gruppo di esperti del Consiglio e’ gia’ al lavoro per preparare il documento che dovra’ essere sottoscritto da tutti i 27 governi europei. Lo si apprende a Bruxelles, dove fonti europee confermano che nel ”pacchetto di sanzioni” si prevede una serie di misure tra le quali l’embargo all’export di armi e di materiali ad uso bellico, il congelamento dei beni ed il divieto di ingresso nell’Ue per la famiglia Gheddafi.
18.27 Onu: campagna di risoluzione non esclude interventi. La bozza di risoluzione Onu sulla Libia preparata da un fronte di Paesi occidentali – con in prima linea Usa, Francia, Gb, Germania – fa riferimento al ”chapter 7” della Carta delle Nazioni Unite, che prevede interventi per ”restaurare la pace e la sicurezza internazionale”. Lo hanno indicato fonti diplomatiche che hanno partecipato alla messa a punto della bozza, che verra’ presentata a tutti i Paesi del Consiglio di Sicurezza alla riunione delle 15 a New York (le 21 ora italiana). Le fonti hanno detto che ”e’ una risoluzione basata sul Chapter 7”, cioe’ il documento piu’ vincolante che i Quindici possono approvare. Il settimo capitolo della Carta Onu – richiamato anche durante i dibattiti alle Nazioni Unite prima dell’intervento in Iraq del 2003 – autorizza il Consiglio a ”determinare l’esistenza di una minaccia, un attacco alla pace, o un atto di aggressione”.
18.26 Le ambasciate di Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania e l’Onu sono con i manifestanti Durissimo colpo dall’estero per il regime di Muammar Gheddafi, con gli ambasciatori libici nei piu’ importanti Paesi europei (tra cui l’Italia) e alle Nazioni Unite che prendono le distanze dal colonnello in queste ore assediato a Tripoli e si schierano con i ribelli. In un documento congiunto che l’ANSA e’ in grado di anticipare, Hafed Gaddur (ambasciatore in Italia), Abdurrahman Shalgam (all’Onu), Omar Jelban (in Gran Bretagna), Salah Zarem (in Francia), Al-Egieli Al Breni (in Spagna), Gamal Barq (in Germania) e i loro colleghi in Grecia e a Malta si appellano al popolo libico ”in lotta”: ”Popolo nostro – si legge nel documento – in questi momenti noi siamo con te, noi non ti abbandoneremo e ci impegneremo al massimo per servirti” come ”soldati leali al servizio dell’unita’ nazionale, della liberta’ e della sicurezza” della Libia. ”Noi rimarremo al nostro posto per servire il nostro popolo nei Paesi in cui siamo, nei quali rappresentiamo il popolo libico. Dio abbia misericordia dei martiri del popolo libico”, concludono gli ambasciatori.