18.25 Testimone: le milizie di Gheddafi fanno sparire i cadaveri. ”Le milizie di Gheddafi prelevano i cadaveri e i feriti dagli ospedali e li bruciano, si sbarazzano dei corpi per nascondere al mondo le prove delle uccisioni”. A riferirlo e’ un testimone che vive a Tripoli.
18.22 Dopo il discorso di Gheddafi la folla urla: solo Dio e Muammar. Al termine del discorso del leader libico la folla sulla piazza Verde, che manifestava dal primo pomeriggio, ha scandito in coro lo slogan: ”solo Dio, Muammar e Libia!”. I manifestanti, tra i quali anche donne e bambini, sono ancora sulla piazza: mostrano immagini di Gheddafi e sventolano bandiere verdi della Jamayiria. Sul lungomare di Tripoli, a poche centinaia di metri di distanza dalla piazza, sono stati piazzati posti di blocco presidiati da polizia, esercito e miliziani armati con la fascia verde al braccio.
18.21 Gheddafi: giornalisti stranieri sono dei bugiardi, cani. Muammar Gheddafi ha nuovamente attaccato anche i media stranieri, nel suo discorso a Tripoli, definendoli ”cani”. Il rais ha sostenuto che i giornalisti stranieri sono bugiardi e trasmettono solo informazioni sbagliate.
18.20 Inferno aeroporto a Tripoli Oltre a 48 ore da incubo, digiuni, e senza certezza di farcela a mettersi in salvo: e’ l’odissea di sei operai edili cechi all’aeroporto di Tripoli, ingaggiati per la costruzione allo stadio di calcio e salvati dalla Bundeswehr. ”Nella hall c’era l’inferno, gente nel panico, caos ovunque, muoversi era impossibile e per imbarcarci abbiamo lasciato le valigie e tenuto solo gli zaini con la roba personale”, racconta uno di loro, Pavel Rejhon, al sito www.novinky.cz. ”Nella folla c’erano molti bambini, si e’ rischiato la catastrofe”, ”dappertutto agenti di polizia e fare foto era pericoloso”. Gli operai della Unico Modular di Vizovice, presso Zlin, erano sono inviati in Libia per aiutare i parnter tedeschi a costruire moduli per lo stadio di Tripoli (spogliatoi, docce, uffici). Avrebbero dovuto rimanere un paio di mesi ma sono rimasti 11 giorni. ”Lunedi’ mattina abbiamo lavorato, ma nel pomeriggio la situazione e’ precipitata e abbiamo deciso di rientrare”, ha detto Rejhon. Dopo tentativi vani di procurarsi i biglietti, martedi’ sera i sei hanno trovato asilo in un campo della Bundeswehr vicino l’aeroporto. ”Era deserto, abbandonato in fretta e furia dalle famiglie tedesche che hanno lasciato sul posto tutto anche oggetti preziosi, tutta la notte si sentiva sparare dalle caserme libiche vicine”. Mercoledi’ finalmente due di loro sono partiti per Francoforte su un aereo inviato dal governo tedesco, e gli altri quattro poco dopo su un aereo ucraino. Secondo il ministero degli esteri, una trentina di cechi che lavoravano in Libia sono stati gia’ rimpatriati.
18.18 Usa considerano ipotesi chiusura ambasciata a Tripoli Gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di chiudere la loro ambasciata a Tripoli. Lo hanno riferito fonti del Dipartimento di Stato.
18.10 Gheddafi: aprire depositi per armare il popolo. ”Apriremo tutti i depositi d’armi per armare il popolo”. Lo ha detto il leader Muammar Gheddafi alla folla a lui favorevole nella Piazza Verde. Gheddafi ha detto che le armi ”se sara’ necessario”, saranno coonsegnate ”a tutte le tribu’ della Libia”. Un esponente della ‘coalizione 17 Febbraio’, ha commentato subito dopo alla televisione al Jazira che ”Gheddafi intende facilitare il possesso di armi per creare piu’ confusione”.
18.07 Gheddafi: vinceremo come contro il colonialismo italiano. ”Abbiamo sconfitto gli invasori italiani e cosi’ sconfiggeremo ogni tentativo straniero contro di noi”: lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi apparendo di persona a piazza Verde a Tripoli, indossando un copricapo scuro simile a un colbacco. ”Lotteremo, lotteremo fino a riconquistare ogni pezzo del territorio libico. Li sconfiggeremo come abbiamo sconfitto il colonialismo italiano”, ha detto.
18.06 Gheddafi: abbiamo costretto gli italiani a pagare i danni. ”Abbiamo recuperato la dignita’ del popolo, riuscendo addirittura a farci pagare i danni dall’Italia”. E’ questo uno dei passaggi del discorso di Gheddafi, trasmesso dalla tv. ”Ricordatevi la gloria del popolo libico”, ha aggiunto.
18.05 Gheddafi: eccomi tra voi, ballate e siate felici. “Guardate, sono tra voi: ballate, cantate e siate felici”: cosi’ il colonnello Gheddafi ha salutato e si e’ accomiatato dalla Piazza Verde a Tripoli.
18.04 Gheddafi: guardate il frutto della rivoluzione. ”Guarda Europa, Guarda America, questo e’ il popolo libico, questo e’ il frutto della Rivoluzione. La Rivoluzione ha risuscitato Omar El Mukhtar, combatteremo per la terra di Libia”. Ha detto il leader libico Gheddafi parlando in piazza Verde a Tripoli ai sostenitori del suo regime, affacciato ad un muro di cinta di un palazzo istituzionale.
18.03 Gheddafi: uccideremo chi protesta. I depositi di armi sono aperti per armare il popolo e assieme combatteremo, sconfiggeremo e uccideremo chi protesta: lo ha detto Gheddafi parlando a piazza Verde.
18.02 Aeroporto Mitiga sotto controlli governativi. La base aerea militare di Mitiga a Tripoli e’ sotto il controllo delle forze governative. Lo ha verificato sul posto l’inviato dell’Ansa. L’emittente televisiva Al Jazira aveva annunciato che ‘aeroporto internazionale di Maatiqa’ era stata conquistata dai ribelli. La base, utilizzata per i voli militari e alcuni collegamenti interni, e’ presidiata da militari e poliziotti. Costruita dagli italiani nel 1923, la base di Mitiga e’ poi passata sotto il controllo dei britannici e, successivamente, degli americani.
18.01 Gheddafi: sarà un inferno per chi non mi vuole. ”Chi non mi ama non merita la vita, sara’ un inferno”: lo ha detto Gheddafi, in un discorso alla folla a Tripoli, trasmesso in diretta tv.
17.56 Gheddafi in piazza Muammar Gheddafi e’ comparso sulla piazza verde a Tripoli, lo mostra la televisione di Stato. ”Preparevi a difendere la Libia”, ha detto Muammar Gheddafi sulla piazza verde, rivolgendosi alla folla.
17.50 Al Jazira: spari miliziani sui civili, decine di morti La brigate della sicurezza sparano sui civili e sono decine i morti e i feriti, in diverse zone di Tripoli. Lo riferisce Al Jazira citando fonti mediche.
17.26 Nel colloquio avuto con il premier turco Erdogan, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si e’ anche confrontato per valutare ”quali possano essere le misure piu’ efficaci per rendere il governo libico responsabile delle sue azioni”. Lo ha precisato la Casa Bianca, nella nota in cui rende conto della telefonata tra Obama e Erdogan. Nel colloquio, i due leader si sono confrontati su come ”garantire la sicurezza dei rispettivi cittadini e fornire assistenza umanitaria al popolo libico”. Il presidente americano e il premier turco hanno concordato di mantenersi in stretto contatto, tenendo presente anche del fatto che il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, si consultera’ con il ministro degli Esteri turco lunedi’ prossimo a Ginevra.