TRIPOLI – A Tripoli è iniziata la battaglia finale. Dopo i sanguinosi combattimenti della notte a Misurata, infatti, sono in corso scontri a fuoco in varie aree della capitale libica, con le forze di Gheddafi che hanno sparato sui manifestanti. Ci sono morti e feriti, anche se la tv di Stato lo nega. Gheddafi ha deciso di andare personalmente in piazza ad arringare la folla: “Voi siete il popolo, preparatevi a difendere il paese. La battaglia del jihad ci ha permesso di sconfiggere la colonizzazione italiana e il popolo armato può sconfiggere ogni attacco”.
Intanto l’aeroporto internazionale di Mitiga, a Tripoli è caduto nelle mani dei manifestanti. Secondo la tv araba Al Jazeera i militari che sono presenti al suo interno hanno aderito alla rivolta contro Muammar Gheddafi. Secondo il presidente della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) Foad Aodi, anche uno dei figli di Gheddafi sarebbe passato dalla parte degli insorti. Intanto l’Onu propone il blocco di beni e l’embargo delle armi e la Nato si prepara ad ogni eventualità.
20.23 Gli Usa sospendono le attività dell’ambasciata. Gli Stati Uniti sospendono l’attivita’ dell’ambasciata in Libia. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. Gli Stati Uniti hanno chiuso l’ambasciata nella capitale libica dopo aver evacuato il personale. Le attivita’ dell’ambasciata – hanno spiegato alcuni rappresentanti americani all’Ap – sono state sospese in seguito al deterioramento della sicurezza.
19.55 Sito risponde a Gheddafi: nessuno balla fino alla tua morte. ”Gheddafi tu non sei uno di noi e nessuno cantera’ e ballera’ con te fino a che non sarai morto”: cosi’ sul web il gruppo di giovani oppositori al regime, ‘Shabablybia’, reagisce all’ultimo discorso di Gheddafi, pronunciato alla folla. ”Nessuno sta piu’ al tuo fianco, nessuno e’ con Gheddafi”, scrivono.
19.40 Italiani senza viveri, La Russa: “Forse via in nave” ”Non siamo riusciti a fare partire in aereo gli italiani rimasti bloccati ad Amal, vediamo se riusciremo a farlo via mare da Bengasi”. Lo ha detto al Tg3 il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, parlando del gruppo di ”25 connazionali” che sono stati derubati e si trovano ormai senza viveri nel sud della Libia. Riguardo alle decisioni che si stanno adottando in ambito internazionale, La Russa ha detto che l’Italia ”partecipera’ alle valutazioni e alle conseguenti decisioni”: certo, ”tutto cio’ che si puo’ fare per fermare il bagno di sangue va fatto, ma bisogna stare attenti a non trasformare una situazione gia’ drammatica in una situazione ancora piu’ incontrollabile”. Riguardo alla presenza di eventuali mercenari italiani in Libia, che combatterebbero al fianco delle milizie pro-Gheddafi, La Russa ha detto di non avere alcuna informazione: ”e’ vero che Gheddafi caccio’ gli italiani dalla Libia, anche nell’ indifferenza dei governi dell’epoca, e che lascio’ soltanto quelli di osservanza comunista”, perche’ ”allora era alleato con la Russia, quindi non escludo che possano essere rimasti o che vadano adesso dei mercenari, di cui non possiamo sapere nulla, ma certamente non c’e’ nessun italiano che abbia qualsiasi punto di riferimento con le istituzioni italiane”.
19.31 Maroni: ok sanzioni ma serve piano Marshall Ue. Le sanzioni alla Libia vanno bene ma non solo a questo si puo’ limitare l’intervento dell’Unione europea altrimenti c’e’ il rischio di essere visti come nemici. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, lo ha spiegato a margine della presentazione milanese del libro di Aldo Cazzullo ‘Viva l’Italia’ aggiungendo che l’Unione europea dovrebbe predisporre rapidamente un vero e proprio piano Marshall. ”Le sanzioni vanno bene – ha sottolineato – ma il rischio e’ di dare l’impressione a chi vive in Libia che l’Unione europea sia solo punizione, percio’ un nemico e questo puo’ alimentare la propaganda dei movimenti islamisti e dei nemici dell’Occidente”. Maroni ha detto di essere convinto che l’Europa ”debba muoversi rapidamente, come sta facendo sulle sanzioni, per dire a questa gente che l’Europa e’ pronta ad aiutare. Bisogna che prepari subito un sostanzioso piano Marshall per dire loro che se cadranno i regimi siamo pronti ad aiutarli per un sistema democratico, altrimenti c’e’ il rischio che nascano emirati islamici, come quello che si e’ autoproclamato in Cirenaica”. Il fatto che il Consiglio di Europa si riunisca solo il 24 marzo e’ per Maroni ”un rischio gravissimo” perche’ si deve aspettare un mese prima che prenda una posizione. Secondo il ministro, come ha gia’ detto in passato, serve un sistema di asilo comune per tutta l’Unione.
19.20 150 italiani si stanno imbarcando a Misurata. Circa 150 italiani ”si stanno imbarcando” sulle due navi della Marina militare a Misurata per fare rientro dalla Libia. Lo ha detto il capo dell’Unita’ di crisi della Farnesina Fabrizio Romano facendo il punto con i giornalisti sulla situazione nel paese nordafricano. ”Se riusciamo a concludere l’operazione Misurata, dovremmo poter arrivare a circa 1.300 italiani rimpatriati” ha aggiunto Romano spiegando che le condizioni del mare al largo della Libia ”sono in via di miglioramento”.
19.14 Numero due all’Onu: presto stop a export petrolio. Presto ci sara’ uno stop alle esportazioni di petrolio libico, finito in mano al popolo, per ragioni di sicurezza. Ne e’ convinto il numero due della missione libica all’Obu, Ibrahim Dabbashi. Dabbashi, esponente di punta tra i diplomatici ”ribelli” al regime di Tripoli, ha detto che l’industria petrolifera libica ”e’ controllata dal popolo”, e non sara’ colpita dalla crisi degli ultimi giorni. Le esportazioni di petrolio, comunque, saranno temporaneamente fermate per motivi di sicurezza, ha detto Dabbashi durante una conferenza stampa alla rappresentanza diplomatica della Libia all’Onu, sulla 48/a strada di Manhattan.
19.07 Migliaia i morti In Libia, ci sono stati gia’ migliaia di morti: ne e’ convinto il numero due della missione libica all’Onu, Ibrahim Dabbashi.
18.58 Testimoni, altre tre città stanno per cadere. Tre citta’ nelle montagne a 150 km a sud ovest della capitale libica Tripoli, stanno per cadere nelle mani degli insorti. Lo affermano testimoni appena tornati dalla zona. Le citta’ sono Yefren, Zenten e Jadu, area roccaforte della minoranza etnica berbera.
18.53 Nato: ci prepariamo ad ogni eventualità La Nato continua a seguire la situazione in Libia e in stretto coordinamento con gli altri organismi internazionali ”continuera’ a consultarsi allo scopo di prepararsi ad ogni eventualita”’: e’ quanto ha dichiarato il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, al termine della riunione d’emergenza del Consiglio Atlantico dell’Alleanza. Il Consiglio Atlantico ”si e’ riunito oggi per discutere la seria situazione in Libia, che danneggia la sicurezza di migliaia di cittadini, inclusi quelli dei paesi della Nato”, dichiara Rasmussen. ”Il Consiglio Atlantico continuera’ a monitorare da vicino la situazione in coordinamento con le altre organizzazioni internazionali, e continuera’ a consultarsi allo scopo di prepararsi ad ogni eventualita”’, aggiunge il capo della Nato.
18.50 A Roma il c-130 con 20 italiani. E’ giunto all’aeroporto di Pratica di mare (Roma) il primo dei tre C-130 dell’Aeronautica militare mobilitati oggi per il rimpatrio di cittadini italiani dalla Libia. A bordo ci sono una trentina di persona, di cui 20 italiani, in gran parte turisti oltre ad alcuni archeologi. Un secondo aereo, rimasto bloccato a Tripoli per problemi doganali (a bordo ci sono alcuni veicoli), dovrebbe giungere in Italia in serata. A bordo, anqui in questo caso, 20 connazionali. Il terzo C-130, che avrebbe dovuto prelevare il gruppo di italiani rimasti bloccati ad Amal, non sarebbe ancora riuscito a raggiungere la destinazione.
18.45 Onu: a giorni formalizzazione dell’accordo a 27 sulle sanzioni. L’accordo politico su un pacchetto di sanzioni della Ue al regime libico e’ stato raggiunto e per l’adozione manca ora solo la formalizzazione degli atti legali: un gruppo di esperti del Consiglio e’ gia’ al lavoro per preparare il documento che dovra’ essere sottoscritto da tutti i 27 governi europei. Lo si apprende a Bruxelles, dove fonti europee confermano che nel ”pacchetto di sanzioni” si prevede una serie di misure tra le quali l’embargo all’export di armi e di materiali ad uso bellico, il congelamento dei beni ed il divieto di ingresso nell’Ue per la famiglia Gheddafi.
18.27 Onu: campagna di risoluzione non esclude interventi. La bozza di risoluzione Onu sulla Libia preparata da un fronte di Paesi occidentali – con in prima linea Usa, Francia, Gb, Germania – fa riferimento al ”chapter 7” della Carta delle Nazioni Unite, che prevede interventi per ”restaurare la pace e la sicurezza internazionale”. Lo hanno indicato fonti diplomatiche che hanno partecipato alla messa a punto della bozza, che verra’ presentata a tutti i Paesi del Consiglio di Sicurezza alla riunione delle 15 a New York (le 21 ora italiana). Le fonti hanno detto che ”e’ una risoluzione basata sul Chapter 7”, cioe’ il documento piu’ vincolante che i Quindici possono approvare. Il settimo capitolo della Carta Onu – richiamato anche durante i dibattiti alle Nazioni Unite prima dell’intervento in Iraq del 2003 – autorizza il Consiglio a ”determinare l’esistenza di una minaccia, un attacco alla pace, o un atto di aggressione”.
18.26 Le ambasciate di Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania e l’Onu sono con i manifestanti Durissimo colpo dall’estero per il regime di Muammar Gheddafi, con gli ambasciatori libici nei piu’ importanti Paesi europei (tra cui l’Italia) e alle Nazioni Unite che prendono le distanze dal colonnello in queste ore assediato a Tripoli e si schierano con i ribelli. In un documento congiunto che l’ANSA e’ in grado di anticipare, Hafed Gaddur (ambasciatore in Italia), Abdurrahman Shalgam (all’Onu), Omar Jelban (in Gran Bretagna), Salah Zarem (in Francia), Al-Egieli Al Breni (in Spagna), Gamal Barq (in Germania) e i loro colleghi in Grecia e a Malta si appellano al popolo libico ”in lotta”: ”Popolo nostro – si legge nel documento – in questi momenti noi siamo con te, noi non ti abbandoneremo e ci impegneremo al massimo per servirti” come ”soldati leali al servizio dell’unita’ nazionale, della liberta’ e della sicurezza” della Libia. ”Noi rimarremo al nostro posto per servire il nostro popolo nei Paesi in cui siamo, nei quali rappresentiamo il popolo libico. Dio abbia misericordia dei martiri del popolo libico”, concludono gli ambasciatori.
18.25 Testimone: le milizie di Gheddafi fanno sparire i cadaveri. ”Le milizie di Gheddafi prelevano i cadaveri e i feriti dagli ospedali e li bruciano, si sbarazzano dei corpi per nascondere al mondo le prove delle uccisioni”. A riferirlo e’ un testimone che vive a Tripoli.
18.22 Dopo il discorso di Gheddafi la folla urla: solo Dio e Muammar. Al termine del discorso del leader libico la folla sulla piazza Verde, che manifestava dal primo pomeriggio, ha scandito in coro lo slogan: ”solo Dio, Muammar e Libia!”. I manifestanti, tra i quali anche donne e bambini, sono ancora sulla piazza: mostrano immagini di Gheddafi e sventolano bandiere verdi della Jamayiria. Sul lungomare di Tripoli, a poche centinaia di metri di distanza dalla piazza, sono stati piazzati posti di blocco presidiati da polizia, esercito e miliziani armati con la fascia verde al braccio.
18.21 Gheddafi: giornalisti stranieri sono dei bugiardi, cani. Muammar Gheddafi ha nuovamente attaccato anche i media stranieri, nel suo discorso a Tripoli, definendoli ”cani”. Il rais ha sostenuto che i giornalisti stranieri sono bugiardi e trasmettono solo informazioni sbagliate.
18.20 Inferno aeroporto a Tripoli Oltre a 48 ore da incubo, digiuni, e senza certezza di farcela a mettersi in salvo: e’ l’odissea di sei operai edili cechi all’aeroporto di Tripoli, ingaggiati per la costruzione allo stadio di calcio e salvati dalla Bundeswehr. ”Nella hall c’era l’inferno, gente nel panico, caos ovunque, muoversi era impossibile e per imbarcarci abbiamo lasciato le valigie e tenuto solo gli zaini con la roba personale”, racconta uno di loro, Pavel Rejhon, al sito www.novinky.cz. ”Nella folla c’erano molti bambini, si e’ rischiato la catastrofe”, ”dappertutto agenti di polizia e fare foto era pericoloso”. Gli operai della Unico Modular di Vizovice, presso Zlin, erano sono inviati in Libia per aiutare i parnter tedeschi a costruire moduli per lo stadio di Tripoli (spogliatoi, docce, uffici). Avrebbero dovuto rimanere un paio di mesi ma sono rimasti 11 giorni. ”Lunedi’ mattina abbiamo lavorato, ma nel pomeriggio la situazione e’ precipitata e abbiamo deciso di rientrare”, ha detto Rejhon. Dopo tentativi vani di procurarsi i biglietti, martedi’ sera i sei hanno trovato asilo in un campo della Bundeswehr vicino l’aeroporto. ”Era deserto, abbandonato in fretta e furia dalle famiglie tedesche che hanno lasciato sul posto tutto anche oggetti preziosi, tutta la notte si sentiva sparare dalle caserme libiche vicine”. Mercoledi’ finalmente due di loro sono partiti per Francoforte su un aereo inviato dal governo tedesco, e gli altri quattro poco dopo su un aereo ucraino. Secondo il ministero degli esteri, una trentina di cechi che lavoravano in Libia sono stati gia’ rimpatriati.
18.18 Usa considerano ipotesi chiusura ambasciata a Tripoli Gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di chiudere la loro ambasciata a Tripoli. Lo hanno riferito fonti del Dipartimento di Stato.
18.10 Gheddafi: aprire depositi per armare il popolo. ”Apriremo tutti i depositi d’armi per armare il popolo”. Lo ha detto il leader Muammar Gheddafi alla folla a lui favorevole nella Piazza Verde. Gheddafi ha detto che le armi ”se sara’ necessario”, saranno coonsegnate ”a tutte le tribu’ della Libia”. Un esponente della ‘coalizione 17 Febbraio’, ha commentato subito dopo alla televisione al Jazira che ”Gheddafi intende facilitare il possesso di armi per creare piu’ confusione”.
18.07 Gheddafi: vinceremo come contro il colonialismo italiano. ”Abbiamo sconfitto gli invasori italiani e cosi’ sconfiggeremo ogni tentativo straniero contro di noi”: lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi apparendo di persona a piazza Verde a Tripoli, indossando un copricapo scuro simile a un colbacco. ”Lotteremo, lotteremo fino a riconquistare ogni pezzo del territorio libico. Li sconfiggeremo come abbiamo sconfitto il colonialismo italiano”, ha detto.
18.06 Gheddafi: abbiamo costretto gli italiani a pagare i danni. ”Abbiamo recuperato la dignita’ del popolo, riuscendo addirittura a farci pagare i danni dall’Italia”. E’ questo uno dei passaggi del discorso di Gheddafi, trasmesso dalla tv. ”Ricordatevi la gloria del popolo libico”, ha aggiunto.
18.05 Gheddafi: eccomi tra voi, ballate e siate felici. “Guardate, sono tra voi: ballate, cantate e siate felici”: cosi’ il colonnello Gheddafi ha salutato e si e’ accomiatato dalla Piazza Verde a Tripoli.
18.04 Gheddafi: guardate il frutto della rivoluzione. ”Guarda Europa, Guarda America, questo e’ il popolo libico, questo e’ il frutto della Rivoluzione. La Rivoluzione ha risuscitato Omar El Mukhtar, combatteremo per la terra di Libia”. Ha detto il leader libico Gheddafi parlando in piazza Verde a Tripoli ai sostenitori del suo regime, affacciato ad un muro di cinta di un palazzo istituzionale.
18.03 Gheddafi: uccideremo chi protesta. I depositi di armi sono aperti per armare il popolo e assieme combatteremo, sconfiggeremo e uccideremo chi protesta: lo ha detto Gheddafi parlando a piazza Verde.
18.02 Aeroporto Mitiga sotto controlli governativi. La base aerea militare di Mitiga a Tripoli e’ sotto il controllo delle forze governative. Lo ha verificato sul posto l’inviato dell’Ansa. L’emittente televisiva Al Jazira aveva annunciato che ‘aeroporto internazionale di Maatiqa’ era stata conquistata dai ribelli. La base, utilizzata per i voli militari e alcuni collegamenti interni, e’ presidiata da militari e poliziotti. Costruita dagli italiani nel 1923, la base di Mitiga e’ poi passata sotto il controllo dei britannici e, successivamente, degli americani.
18.01 Gheddafi: sarà un inferno per chi non mi vuole. ”Chi non mi ama non merita la vita, sara’ un inferno”: lo ha detto Gheddafi, in un discorso alla folla a Tripoli, trasmesso in diretta tv.
17.56 Gheddafi in piazza Muammar Gheddafi e’ comparso sulla piazza verde a Tripoli, lo mostra la televisione di Stato. ”Preparevi a difendere la Libia”, ha detto Muammar Gheddafi sulla piazza verde, rivolgendosi alla folla.
17.50 Al Jazira: spari miliziani sui civili, decine di morti La brigate della sicurezza sparano sui civili e sono decine i morti e i feriti, in diverse zone di Tripoli. Lo riferisce Al Jazira citando fonti mediche.
17.26 Nel colloquio avuto con il premier turco Erdogan, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si e’ anche confrontato per valutare ”quali possano essere le misure piu’ efficaci per rendere il governo libico responsabile delle sue azioni”. Lo ha precisato la Casa Bianca, nella nota in cui rende conto della telefonata tra Obama e Erdogan. Nel colloquio, i due leader si sono confrontati su come ”garantire la sicurezza dei rispettivi cittadini e fornire assistenza umanitaria al popolo libico”. Il presidente americano e il premier turco hanno concordato di mantenersi in stretto contatto, tenendo presente anche del fatto che il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, si consultera’ con il ministro degli Esteri turco lunedi’ prossimo a Ginevra.
17:16 Twitter: oggi la Libia sarà libera Si moltiplicano su Twitter le cronache delle rivolte di Tripoli e gli slogan degli insorti contro Gheddafi. “Oggi Tripoli è la Libia e la Libia oggi sarà libera”, scrive sul microblogging il Libyan Youth Movement che segue da dentro e fuori il Paese gli sviluppi della rivolta. Mentre, secondo un altro testimone, oltre all’aeroporto della capitale, anche l’area di “Suk al-Juma è ormai fuori dal controllo del regime”.
17:04 La Russa: “Preoccupati per italiani in difficoltà nel sud” Ci sono tra i 15 e i 25 italiani “in difficoltà” ad Amal, nella Libia meridionale. L’aereo inviato dalla Difesa italiana non è riuscito ancora ad atterrare per recuperarli. Lo ha spiegato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, parlando con i giornalisti alla Camera. Il ministro non ha nascosto la sua “preoccupazione” per gli “impiegati e operai” italiani che “hanno mandato segnali di difficoltà, sono stati derubati, sono senza viveri.
17:03 Ue, accordo raggiunto su embargo armi e congelamento beni Accordo raggiunto in seno all’Ue per il congelamento dei beni del leader libico e dei suoi familiari, nonché un embargo sulle armi alla Libia: lo hanno reso noto fonti diplomatiche.
17:01 Delegazione Lega araba si dissocia da Gheddafi La delegazione libica alla Lega araba, al Cairo, si è dissociata da Gheddafi, condannando gli “atroci crimini” contro i civili. Secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters, la delegazione ha annunciato di rappresentare, a partire da oggi, la volontà popolare, cambiando nome. “Ci siamo uniti al nostro popolo, nella sua legittima aspirazione al cambiamento e alla instaurazione della democrazia”, ha sostenuto la delegazione in un comunicato ufficiale, col quale condanna “gli atroci crimini contro cittadini inermi”. La delegazione ha inoltre cambiato il suo nome in ‘Rappresentanza del popolo libico nella Lega araba’.
17:00 Ciad smentisce presenza in Libia di suoi mercenari Il Ciad ha smentito oggi la presenza in Libia di mercenari ciadiani che parteciperebbero alla repressione dei manifestanti al fianco dell’esercito libico. Lo precisa il ministero degli Esteri ricordando che i cittadini ciadiani che vivono in Libia non sono coinvolti, “nè da vicino nè da lontano, negli avvenimenti dolorosi che accadono in quel Paese”.
16.53 La Russa: si usi la base di Sigonella ”Abbiamo dato l’autorizzazione all’uso della base di Sigonella da parte di aerei che hanno l’obiettivo dell’evacuazione del personale dalla Libia ed esclusivamente scopi umanitari”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sottolineando che la decisione e’ stata presa dopo un colloquio avuto con il ministro della Difesa inglese e contatti con la difesa Usa.
16. 37 Manifestante ucciso ad Aden, Yemen Un manifestante è stato ucciso dalla polizia ad Aden, nel sud dello Yemen. Lo hanno riferito fonti mediche, aggiungendo che una ventina di persone sono rimaste ferite negli scontri tra i dimostranti anti-governativi e gli agenti.
16:32 Divisioni nella brigata di Khamis Gheddafi La brigata dell’esercito libico guidata da Khamis Gheddafi, uno dei figli del colonnello, è divisa sull’atteggiamento da assumere nei confronti della rivolta. Secondo i siti dell’opposizione libica, alcuni soldati si sono rifiutati di sparare sui manifestanti e hanno rivolto le loro armi nei confronti dei capi della brigata.
16:28 Al Jazeera: si dimette rappresentante libico presso Fao Si è dimesso il rappresentante libico presso l’Organizzazione delle nazioni Unite per l’alimentazione (Fao), rende noto al Jazeera.
16:22 Onu studia blocco beni ed embargo forniture armi Congelamento dei beni, embargo alle forniture di armi, ricorso alla corte penale internazionale per chi in Libia si sarà macchiato di crimini di guerra: sono i punti principali di un progetto di risoluzione Onu sula Libia che i 15 del Consiglio di Sicurezza inizieranno ad esaminare oggi, indicano fonti diplomatiche occidentali.
15:58 Tripoli, 7-8mila sostenitori di Gheddafi nella piazza verde Un’imponente manifestazione è in corso a Tripoli. 7.000-8.000 persone si sono radunate nella piazza verde con foto del leader Gheddafi e bandiere verdi della Jamairiya. Lo ha constatato l’ANSA sul posto. La piazza è sorvegliata da pochi poliziotti.
15:57 Al Jazeera: polizia e militari marciano su Tripoli con rivoltosi Le forze di polizia e i militari si sono uniti ai rivoltosi, a Tajoura, e stanno marciando assieme verso la piazza Verde di Tripoli. Lo afferma la tv Al Jazeera, citando due testimoni oculari. Secondo le fonti si tratta di oltre 10 mila persone.
15:55 Unhcr: rifugiati temono di essere scambiati per mercenari Diversi rifugiati in Libia – originari di Iraq, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Somalia ed Eritrea – temono di essere scambiati per mercenari e nonostante le loro scorte di cibo si stiano progressivamente esaurendo, hanno paura di subire aggressioni e pertanto restano rintanati in casa. E’ quanto hanno riferito gli stessi rifugiati all’Unhcr che, con il suo staff locale, è impegnato nel tentativo di mantenere i contatti con la comunità di rifugiati nel Paese in preda alla rivolta contro il colonnello Gheddafi.
15:51 Testimone: “Mercenari sparano da ambulanze” ‘Tripoli e’ in un bagno di sangue. Nella strada di Shat, nella periferia est della città, la gente era affluita da cinque moschee e i miliziani di Gheddafi hanno sparato sulla folla provocando morti e feriti. Poi è arrivata un’ambulanza, ma quando si sono aperte le porte sono apparsi dei mercenari e anche loro hanno sparato sulla folla”. Lo riferisce all’ANSA una testimone da Tripoli.
15:50 Testimoni: pozzi Marsa Brega in mano ai ribelli Testimoni hanno riferito che le installazioni petrolifere della città di Marsa Brega sono sotto il controllo dei ribelli. E i soldati stanno aiutando i ribelli a mettere in sicurezza il posto.
15:50 Al Jazeera: Gheddafi controlla solo Bab Alazizia Gheddafi controlla ormai soltanto la caserma-bunker di Bab Alazizia, dove risiede a Tripoli: lo afferma al Jazeera, citando giornalisti libici.
15:48 Cameron e Berlusconi: azione coordinata in ambito Ue e Onu Per far fronte a quanto sta accadendo in LOibia e in tutta l’area è necessaria “un`azione coordinata in ambito multilaterale e, innanzitutto, nel quadro europeo e Onu”. Su questo si sono trovati “pienamente” d’accordo il primo ministro del Regno Unito, David Cameron, e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che oggi si sono sentiti per telefono per uno scambio di valutazioni sulla situazione in Libia.
15:47 Tv Stato nega vittime a Tripoli La tv di stato libica ha negato che ci siano stati morti negli scontri di oggi a Tripoli tra manifestanti e forze della sicurezza fedeli a Muammar Gheddafi. “Fonti mediche di Tripoli – si legge in un messaggio apparso sullo schermo – negano in modo netto quanto sostengono alcune tv satellitari arabe ostili al popolo libico, che parlano della morte di tre persone a Tripoli”.
15:43 Portavoce Ashton: ancora 3600 europei bloccati in Libia Sono ancora 3.600, circa, i cittadini europei ancora bloccati in Libia. A renderlo noto l’Ue che ha ammesso di non esser riuscita ad avere ancora alcun contatto con l’opposizione libica. “Un totale di 3.400 cittadini europei sono stati rimpatriati dalla Libia. Ne restano ancora 3.600”, Ha spiegato Maja Kocijancik, portavoce del capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton, nel corso di una conferenza stampa.
15:37 Inviato Repubblica: aeroporto Tripoli non in mano ai rivoltosi L’inviato di Repubblica Vincenzo Nigro riferisce che l’aeroporto di Tripoli non è in mano ai ribelli, ed è presidiato da carri armati. Nella capitale libica ci sono 5mila manifestanti pro-Gheddafi nella piazza verde.
15:28 Cameron rimgrazia Berlusconi per uso Sigonella Il premier britannico David Cameron ha ringraziato in una telefonata Silvio Berlusconi per aver permesso l’uso della base di Sigonella per gli aerei britannici.
15:12 Cnn: spari al mercato di Tripoli Uno degli inviati della Cnn in Libia ha reso noto citando testimoni oculari che è in corso una battaglia “sanguinosa” nel mercato del venerdì a Tripoli. “Si spara a casaccio” ha riferito con un messaggio via twitter, precisando che secondo fonti mediche i morti tra i manifestanti nei diversi scontri in Libia sarebbero 17.
15:08 Al Jazeera: ribelli controllano aeroporto di Tripoli Secondo Al Jazeera l’aeroporto di Tripoli è in mano ai ribelli: i militari che lo controllavano sono passati con i rivoltosi.
15:06 Pilota personale di Gheddafi fugge Il pilota personale del Colonnello Gheddafi, il norvegese Aud Berger, è fuggito da Tripoli insieme alla sua famiglia diretto verso l’Austria. Lo rende noto l’agenzia egiziana Mena, citando un giornale austriaco, aggiungendo che il pilota ha giustificato la sua fuga dicendo che la violenza sta dominando la capitale Tripoli.
15:00 Yemen, 50mila in piazza contro Saleh Una manifestazione contro il governo yemenita “senza precedenti”. A raccontarlo è il sito del Guardian, che riferisce la presenza di “almeno 50.000 persone” all’esterno dell’università di San’a. Una manifestazione che va avanti in maniera pacifica, anche se un pò di tensione è salita quando la polizia ha cercato di arrestare un dimostrante. Anche coloro che supportano il presidente Saleh sono scesi in piazza: in suo favore, hanno manifestato 10.000 persone.
14:51 Continua il rimpatrio di serbi, croati e bosniaci Continua il rimpatrio dalla Libia di cittadini di paesi della ex Jugoslavia, che fanno ritorno a casa a bordo di aerei e navi. La notte scorsa, alle 03:30 è giunto a Belgrado un aereo della compagnia di bandiera Jat Airways che ha rimpatriato una novantina di serbi, dopo che ieri con altri due voli avevano lasciato il paese nordafricano altri 300 cittadini serbi.
14:47 Lega libica diritti uomo: oltre 35 morti a Zawia Più di 35 persone sono morte, forse anche 50, nei combattimenti tra rivoluzionari e miliziani filo-Gheddafi scoppiati negli ultimi giorni nella città di al Zawia, a pochi chilometri ad ovest di Tripoli. E’ il bilancio della Lega libica dei diritti umani, secondo quanto riferisce all’agenzia France Presse il suo portavoce, Ali Zeidan.
14:44 Rimpatrio italiani, tre C 130 in arrivo a Pratica di Mare Tre aerei da trasporto C-130J dell’Aeronautica militare decollati dalla Libia con a bordo alcune decine di persone tra italiani e stranieri atterreranno nel pomeriggio e in serata sulla pista della base di Pratica di Mare. Proseguono quindi le operazioni di rimpatrio dei nostri connazionali dal Paese africano con i voli partiti o in partenza oggi da Tripoli, Sheba e Amal. Nella giornata di ieri altri due C-130J erano atterrati a Pratica di Mare.
14:42 Misurata, al via imbarco italiani su nave San Giorgio Vengono portati a bordo della nave San Giorgio della Marina militare, utilizzando speciali mezzi anfibi, i primi italiani che stanno lasciando il porto di Misurata. La notizia è stata confermata dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha parlato dell’imbarco di “circa 120 italiani”. L’imbarco, ha aggiunto, “procede senza contrasto con le autorità e con chi muove la piazza”. In zona si trova anche il cacciatorpediniere Mimbelli che non è escluso possa prelevare altri italiani in una diversa località.
14:32 Al Jazeera: “è una carneficina” Le forze di Gheddafi stanno sparando pesantemente sui civili, e le milizie pro-regime stanno facendo irruzioni nelle case uccidendo tutte le persone che trovano, “è una vera carneficina”. E’ questa la testimonianza di un giornalista in diretta telefonica sulla televisione araba al Jazeera.
14:27 Seif Gheddafi: “Non distruggeremo mai i pozzi” “Non distruggeremo mai i pozzi” di petrolio in Libia, ha detto Seif al-Islam, il figlio di Gheddafi alla CNN turca.
14:19 Almeno cinque manifestanti uccisi nel quartiere Janzour Sono almeno cinque i manifestanti uccisi in scontri a Tripoli, nel quartiere Janzour, riferisce a Reuters un abitante.
14:13 Seif: “I Gheddafi rimarranno in Libia fino alla morte” Seif Al-Islam, uno dei figli del leader libico Muammar Gheddafi, ha detto oggo in un’intervista alla Cnn turca che la sua famiglia rimarrà a qualunque costo in Libia, ed ha avvertito che non permetterà a “un pugno di terroristi” di controllare una parte del Paese.
14:10 Testimoni: polizia spara sulla folla a Tripoli, morti Forze dell’ordine libiche hanno sparato su manifestanti in diversi quartieri della capitale al termine della preghiera del venerdì causando delle vittime: lo hanno riferito testimoni raggiunti per telefono nella capitale libica. Almeno due persone sarebbero morte.
14:01 Misurata, al via l’imbarco degli italiani Vengono portati a bordo della nave San Giorgio della Marina militare, utilizzando speciali mezzi anfibi, i primi italiani che stanno lasciando il porto di Misurata. La notizia è stata confermata dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha parlato dell’imbarco di “circa 120 italiani”. L’imbarco, ha aggiunto, “procede senza contrasto con le autorità e con chi muove la piazza”.
13:58 Voci di morte di Gheddafi Voci sulla morte del leader libico Muammar Gheddafi, attribuite alla tv al Jazira e alla Mbc, si sono diffuse sulla piazza di Tripoli dopo l’uscita dalle moschee. Le voci sono state subito smentite e si attende a breve anche un annuncio ufficiale del figlio Seif. Cortei di auto con foto di Gheddafi e manifestanti che inneggiano a lui si sono formati nel centro.
13:54 Due diplomatici libici si dimettono Si sono dimessi oggi a Parigi gli ambasciatori libici in Francia e presso l’Unesco per condannare “gli atti di repressione in Libia” e per “unirsi la rivoluzione” anti-Gheddafi.
13:53 Farnesina: altre 200 persone saranno rimpatriate Nelle prossime ore la Farnesina cercherà di far rimpatriare dalla Libia altri 200-250 italiani. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Maurizio Massari, ai microfoni del Gr1
13:52 Colpi di arma da fuoco a Tripoli Testimoni hanno riferito di colpi di arma da fuoco uditi a Tripoli, dove sarebbe in corso la manifestazione di protesta. Poco prima della fine della preghiera, la tv araba Al Jazeera aveva riferito di forze di sicurezza dispiegate attorno alle moschee di Tripoli.
13:42 Manifestazioni a Bengasi e Drna “Due grandi manifestazioni sono già in corso nelle città liberate di Bengasi e Drna, con grossi festeggiamenti. La preghiera di questo venerdì è stata chiamata “preghiera della festa della liberazione”. A riferirlo è il presidente della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) Foad Aodi, che è in costante contatto, da Roma, con alcuni testimoni in Libia.
13:40 Telefonata Ashton-Clinton, lunedi l’incontro Per parlare della situazione in Libia, anche in vista della nuova riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu prevista nelle prossime ore, l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, avrà in giornata un colloquio telefonico con il segretario di Stato americano Hillary Clinton. Lo ha riferito la portavoce della Ashton, Maja Kocjancic, precisando che per lunedì è invece in agenda un incontro dell’Alto rappresentante con il capo della diplomazia di Washington, a margine della sessione ministeriale del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra
13:38 Derna, manifestanti sul tetto della moschea con vecchia bandiera Stando alle immagini mostrate dalla tv araba Al Jazeera, a Derna alcune persone sono salite sul minareto della moschea e hanno srotolato la bandiera del vecchio regno di Libia, sostituita dopo il colpo di stato di Gheddafi del 1969. A Bengasi sono invece stati mostrati striscioni con su scritto “nessun est, nessun ovest, siamo una sola nazione”
13:36 Ansa: Tripoli, spari all’esterno della moschea Manifestazione anti Gheddafi subito repressa dalla polizia alla fine della preghiera del venerdì nella moschea di piazza Algeria, nel centro di Tripoli, a pochi passi dalla Piazza Verde. Lo ha constatato l’Ansa sul posto. Un dimostrante ha detto che ci saranno manifestazioni analoghe in tutte le moschee della città
13:30 Camusso: scelta miope presenza Gheddafi in nostra economia La forte presenza della Libia in settori strategici dell’economia italiana è stata una scelta “in arte miope”: lo ha detto il segretario della Cgil, Susanna Camusso, intervenendo al convegno ‘quale patto tra i produttori?’, in corso a Bologna. Per la leader della Cgil, lo stretto rapporto tra l’Italia e la Libia “è figlio di una politica estera che si sconta quando la dittatura mostra il suo vero volto”. L’Italia, per la Camusso, in questi giorni appare come “un fantasma” che “non ha idea di come collocarsi”, tra Libia e Ue. Anche per quanto riguarda l’energia che il nostro paese importa dalla Libia, le attuali tensioni “rischiano di far esplodere un nodo che non è contingente ma che è strutturale”
13:28 Frattini: nessun sostegno a chi ha commesso orrori “Non sappiamo cosa accadrà, però è chiaro che chi ha compiuto atti così orribili non può essere evidentemente in nessun modo sostenuto dalla comunità internazionale e quindi neanche dall’Italia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, da Berlino, in merito alla possibilità di appoggiare un altro eventuale governo libico guidato da Gheddafi
13:26 Leader rivolta Bengasi: no interferenze straniere La direzione temporanea della rivolta di Bengasi, che lavora alla creazione di una amministrazione locale in Cirenaica, si è detta contraria alla possibilità di un intervento di militari stranieri nel paese, anche solo per motivi umanitari. Lo ha reso noto un giornalista libico a Bengasi contattato dalla tv araba Al-Jazeera. Il Consiglio che dirige in via temporanea la rivolta di Bengasi e che amministra la città in questa fase si è anche pronunciato contro ogni tipo di interferenza straniera nella crisi in corso in Libia
13:25 Farnesina: oggi rimpatrio di 200-250 italiani “Siamo riusciti a rimpatriare negli ultimi giorni oltre 1100 connazionali. Ce ne sono altri 200- 250 che cercheremo di rimpatriare nelle prossime ore”. E’ quanto ha detto oggi al Gr1 il portavoce della Farnesina Maurizio Massari, aggiungendo che “l’ambasciata a Tripoli sta operando 24 ore su 24” in accordo con l’unità di crisi e il servizio stampa della Farnesina
13:24 Finita preghiera del venerdi, attesa per manifestazione Si è conclusa la preghiera del venerdì nella moschea della predicazione islamica mondiale di Tripoli stracolma di fedeli. Lo ha constatato l’inviato dell’Ansa. Le strade, dove regna una apparente calma, sono sotto stretta sorveglianza della polizia e dei miliziani e circolano mezzi blindati. Ora è prevista una grande manifestazione filo Gheddafi nella piazza verde vicina a piazza Algeria dove si trova la moschea
13:24 Francia: riunione Nato non necessaria La Francia “non vede la necessità di una riunione” della Nato sulla Libia. Lo ha detto il ministero degli Esteri di Parigi, Bernard Valero
13:20 Cacciatorpediniere britannico inviato nel Mediterraneo Il ministero della Difesa britannico ha dirottato nel Mediterraneo il cacciatorpediniere York per aiutare nei soccorsi a cittadini britannici ancora in Libia. Lo riporta la Bbc. E’ già impegnata nei soccorsi la nave militare Cumberland che ieri ha portato fuori dalla Libia 200 persone tra cui molti britannici
13:19 Testimoni: Misurata abbandonata da fedeli Gheddafi Misurata è stata abbandonata dalle Forze rimaste fedeli al leader libico Gheddafi ed è controllata dai rivoltosi, ma violenti combattimenti sono in corso nei pressi di una base aerea in prossimità della città e avrebbero fatto numerosi morti. Lo confermano alcuni testimoni, spiegando che la terza città della Libia “è stata liberata dai rivoluzionari del 17 febbraio”, ha detto un residente locale alludendo alla data della “giornata della collera” contro il regime libico. Se questa informazione fosse confermata, ciò significherebbe che le forze di opposizione a Gheddafi si stanno avvicinando a Tripoli dalla costa est. Secondo la fonte, combattimenti violenti hanno opposto i “mujaheddin al battaglione Hamza formato da circa 500 soldati dispiegati nella base aerea” situata a circa 4 chilometri dalla città. “Ci sono stati una trentina di martiri fra i nostri combattenti”, ma i “mujaheddin lanceranno un nuovo attacco contro la base”
13:17 Stampa Zimbabwe: da Mugabe soldati e asilo a Gheddafi Robert Mugabe avrebbe inviato dei combattenti per dare man forte al colonnello Gheddafi. Il presidente dello Zimbabwe, che da anni soffre di un cancro alla prostata, avrebbe inoltre offerto asilo nel suo paese al leader libico. Un aereo di fabbricazione russa con a bordo truppe dell’unità di commando dello Zimbabwe sarebbe decollato martedì con destinazione libia, secondo lo “Zimbabwe mail”, che cita fonti dei servizi segreti
13:16 Ue: preoccupati per europei possibili ostaggio Gheddafi C’è “preoccupazione” nell’Ue per la possibilità che il regime libico cerchi di prendere in ostaggio i cittadini europei ancora presenti in Libia. Lo ha ammesso la portavoce della rappresentante europea per gli Affari esteri, Cecilia Malmstrom, precisando che però “l’evacuazione sta andando avanti e stiamo facendo tutti gli sforzi possibili”
13:15 Di Pietro: armi alla Libia, più grave se fornitura era illecita “Se quanto afferma La Russa è vero, ossia che l’Italia non ha ceduto armi alla Libia, la questione è anche più grave del previsto. Infatti siccome la triangolazione con Malta e la Libia in questo campo risulta eccome, vuol dire che allora la cessione di armi è avvenuta illecitamente. A questo punto è bene che se ne occupino al più presto le autorità competenti. Al riguardo ieri abbiamo presentato un’interrogazione”. Lo afferma in una nota il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro
13:13 La Russa: in contatto con Nato e ministri Didesa Ue “Più tardi sentirò al telefono Rasmussen (segretario generale della Nato, ndr) che è a Budapest per una riunione con alcuni ministri della Difesa dell’Ue” sulla crisi in Libia. Lo afferma il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, conversando con i cronisti a Montecitorio. “Avrei dovuto essere a Budapest ma sono qui per il voto di fiducia sul milleproroghe. E’ una riunione non prevista e ho chiesto all’ambasciatore italiano di partecipare al mio posto. Anche Rasmussen è partito da Bruxelles all’ultimo momento: nulla lasciava prevedere un incontro informale con alcuni ministri della Difesa”
13:13 Gheddafi fa arrestare ex leader Fratelli Musulmani L’ex leader dei Fratelli Musulmani libici, il pilota in pensione Mukhtar Abdullah al-Mahmoudi, è stato arrestato ieri notte dalle milizie fedeli a Muammar Gheddafi. Secondo quanto si legge in una nota diffusa sui siti dell’opposizione libica, l’uomo è stato prelevato dalla sua abitazione nei dintorni di Tripoli. Al-Mahmoudi era stato già arrestato nel 1998, nell’ambito di un’operazione contro i Fratelli Musulmani libici, ed è uscito di prigione nel 2003 usufruendo di una decreto di amnistia. L’arresto è avvenuto nonostante nella giornata di ieri il colonnello Gheddafi abbia escluso, nel suo discorso telefonico trasmesso dalla tv di stato libica, che il gruppo islamico sia legato al terrorismo e ad al-Qaeda
13:12 Parigi, l’ambasciatore libico si dimette Fonti diplomatiche annunciano che l’ambasciatore di Tripoli a Parigi, Mohamed Salaheddine Zarem, si è dimesso. Con lui, anche il legato libico presso la sede dell’Unesco a Parigi, Abdoulsalam El Qallali. In precedenza, l’ambasciata libica era stata occupata da oppositori del regime di Gheddafi
13:04 Raffinatori Europa: greggio per un mese I raffinatori europei minacciati dalle ripercussioni della crisi libica sulle forniture di petrolio hanno abbastanza greggio per un mese. Lo ha detto il capo della divisione industria e mercato petrolifero dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, David Fyfe, intervistato da Reuters. “A nostro avviso – spiega Fyfe – nel breve termine i raffinatori non hanno grossi problemi, la maggior parte di loro è in grado di far fronte ai propri impegni per il prossimo mese”
13:01 Gheddafi manda sms: vietato manifestare Il regime libico invia ai cittadini messaggi sms in cui si afferma che le proteste contro Muammar Gheddafi sono vietate. Lo riferisce il quotidiano libico al-Youm nella sua edizione online. Altri messaggi vietano alla gente di “guardare i canali satellitari, come al Jazeera, che diffondono voci e incitano il popolo a spargere il sangue dei musulmani”. Un libico ha raccontato al giornale di aver ricevuto sms che invitano la gente a tornare al lavoro e alla vita quotidiana. Altri messaggi affermano che le scuole verranno riaperte
13:00 Viminale: rischio sbarchi, si cercano 50mila posti Con i Centri di accoglienza pieni e il ‘rischio’ esodo dalla Libia in rivolta, il Viminale – secondo quanto si apprende – punta a cercare strutture in tutta Italia per ospitare fino a 50mila migranti che potrebbero sbarcare nel giro di un mese. E’ lo scenario peggiore ipotizzato dagli esperti del ministero. “Non possiamo farci trovare impreparati in caso di emergenza”, aveva detto ieri a Bruxelles il ministro Roberto Maroni
12:59 Tripoli, attesi in migliaia per manifestazione dopo preghiera Sono attesi migliaia di manifestanti a Tripoli subito dopo la fine della preghiera del venerdì intorno alle ore 14. E’ quanto si legge in molti siti arabi che sostengono la rivolta. Questa sarebbe la prima grande manifestazione nella capitale libica, dopo quella di martedì repressa nel sangue con pesanti bombardamenti e migliaia di morti. Per molti, la grande protesta di oggi potrebbe essere fondamentale per dare la spallata definitiva al regime di Gheddafi che potrebbe capitolare tra oggi e domani
12:57 Cameron a Gheddafi: nessuno immune a giustizia In una breve dichiarazione a Downing Street, il primo ministro britannico David Cameron ha mandato al leader libico Muammar Gheddafi il messaggio che “nessuno e immune” alla giustizia internazionale. Cameron ha anticipato il rientro dal Golfo per far fronte alla crisi libica e ieri ha parlato al telefono con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama
12:56 Vescovo di Tripoli: timori per quanto accadrà dopo preghiera “La situazione nel centro di Tripoli è calma, anche se c’è preoccupazione per quello che potrà succedere dopo la conclusione della preghiera del venerdì. La manifestazione indetta per oggi fino a questo momento non c’è stata”. E’ quanto dichiara all’agenzia vaticana Fides mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli, in Libia
12:55 La Russa: nessun segnale di intervento militare internazionale “Non c’è alcun segnale di interventi” militari dell’Ue o di organismi internazionali in Libia. Così il ministro della Difesa, La Russa
12:54 Libia, procuratore generale si dimette per protesta Il procuratore generale della Libia, Abdel Rahman al Abar, si è dimesso dall’incarico in segno di protesta per “il massacro” commesso contro il popolo libico: lo ha annunciato egli stesso con un un comunicato diffuso tramite l’emittente pan-araba, Al Arabiya. “E’ un bagno di sangue senza precedenti nella storia della Libia”, ha detto Al Abar, nella registrazione
12:52 La Russa: a Libia nemmeno coltellino per unghie Il ministero della Difesa “non ha ceduto” alla Libia “neanche un coltellino per le unghie”, tantomeno nel Trattato di Amicizia è “prevista una cessione o uno scambio di armi”. Così il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, parlando in transatlantico con i cronisti
12:51 Commissione Ue: rimpatriati 3400 europei, ne restano 3600 Dalla Libia sono stati rimpatriati finora “già 3.400 cittadini europei e si ritiene che ce ne siano ancora 3.600, di cui il 20% hanno doppia nazionalità”. Sono i dati forniti da una portavoce della Commissione europea, la quale ha ribadito che al momento “l’evacuazione è la nostra priorità e per ora non abbiamo informazioni di problemi particolari”
12:46 La Russa: sospendere Trattato? non è operativo Sospendere il Trattato di Amicizia con la Libia? “E cosa cambierebbe?”. Così il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, risponde alla mozione del Terzo polo. Il trattato, spiega parlando in transatlantico con i cronisti, “non è operativo quindi non porta vantaggi né a noi e né a loro”. La mozione “è solo una questione di “principio” che “può danneggiare gli italiani in Libia”
12:43 Famiglia Gheddafi: con lui fino alla morte La famiglia di Muammar Gheddafi vuole restare in Libia fino alla morte: lo ha detto Saif al-Islam, il secondogenito degli otto figli del colonnello, intervistato dalla Cnn turca. “Il piano A è di vivere e morire in Libia, il piano B è di vivere e morire in Libia, il piano C è di vivere e morire in Libia”
12:41 Ue, a breve decisione su sanzioni Una decisione sulle sanzioni europee nei confronti della Libia è attesa “a breve”. Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea senza specificare ulteriormente i tempi per il varo dei provvedimenti
12:39 Migliaia in piazza a Tunisi per “giorno della rabbia” contro Gheddafi Migliaia di persone si sono radunate nel centro di Tunisi per urlare slogan nel “giorno della rabbia” contro il leader libico Gheddafi. La dimostrazione è la più grande da una settimana. I manifestanti chiedono anche le dimissioni del primo ministro tunisino ad interim Mohamed Ghannouchi. La capitale è intanto circondata da elicotteri che sorvolano la zona con uno spiegamento consistente di forze di sicurezza
12:32 Terzo polo: impedimento Trattato con Libia, va sospeso Il terzo polo chiede “l’immediata” sospensione del trattato d’amicizia con la Libia. La richiesta è contenuta in una mozione a firma dei deputati Vernetti (Api), Della Vedova (Fli) e Adornato (Udc) che è stata presentata in una breve conferenza stampa alla quale, oltre ai firmatari della mozione, ha preso parte il leader Udc Casini. “Se non vogliamo che ogni iniziativa sia preclusa ed evitare l’immagine di un’Italia amica di Gheddafi, si deve sospendere questo trattato” ha detto Casini sottolineando che “il trattato impedisce ogni partecipazione a tutte le iniziative internazionali ad esempio di Usa e Gran Bretagna. Sospendiamo il trattato e basta”
12:30 Dipendenti Bonatti bloccati alla frontiera con la Tunisia Dovevano raggiungere Djerba per prendere un volo che doveva portarli a Roma: ma sono rimasti bloccati alla frontiera tra Libia e Tunisia. E’ il gruppo di 150 persone, per lo più thailandesi e cinesi, ma anche una decina di italiani, tutti dipendenti della società Bonatti Spa, che aveva intrapreso da ieri un viaggio di trasferimento con alcuni camion per cercare di arrivare allo scalo aereo tunisino “Melita”. Al gruppo, per il momento, non è stato permesso di lasciare il suolo libico così da proseguire il trasferimento con i mezzi fino a Djerba. Lo si apprende da fonti della compagnia Air Italy, incaricata di allestire il volo speciale per trasferire il gruppo nel pomeriggio di oggi in Italia. Il volo, pertanto, rimane in “stand-by”
12:26 Venerdi di preghiera, polizia schierata intorno moschee Tripoli La polizia e gli uomini della sicurezza fedeli al leader libico Muammar Gheddafi si stanno schierando nei dintorni delle principali moschee di Tripoli. Lo rieferisce la tv araba Al-Jazeera, secondo la quale la polizia si prepara a intervenire nel caso dovessero iniziare manifestazioni contro il regime alla fine della preghiera
12:25 Gheddafi tenta blocco telefoni satellitari Dopo le restrizioni all’uso di Internet, il regime libico ha preso di mira anche i telefoni satellitari. Lo afferma la compagnia araba Thuraya, uno dei principali fornitori del servizio nel paese. “Sfortunatamente c’è un disturbo deliberato da parte della Libia – ha affermato alla tv Al Arabya Samer Halawi, amministratore della compagnia – è iniziato il 17 febbraio e sta continuando anche oggi, anche se grazie ai nostri dispositivi siamo riusciti a ridurre gli effetti del sabotaggio. Attualmente siamo in grado di coprire il 70% del territorio libico”
12:23 Londra, localizzato tesoro di Gheddafi Il governo britannico ha identificato il ‘tesoro’ di Muammar Gheddafi, miliardi di sterline che il rais di Tripoli e il regime libico hanno depositato nel Regno Unito. Secondo il Daily Telegraph, i fondi dovrebbero finire sotto sequestro nei prossimi giorni dopo che al Ministero del Tesoro è stata isituita una unità incaricata di rintracciare gli assett del Colonnello in Gran Bretagna che ammonterebbero in miliardi di dollari in conti bancari, proprietà commerciali e una casa da 10 milioni di sterline nel quartiere di Hampstead. Secondo il Telegraph, il regime libico avrebbe nel Regno Unito beni per 20 miliardi di sterline, per lo più concentrati a Londra. Prima di mettere gli assett sotto sequestro, nell’ambito di una operazione internazionale per far pressione sul dittatore, il governo britannico starebbe aspettando che tutti i cittadini britannici siano stati evacuati dalla Libia
12:21 Consiglio Onu diritti umani, non c’è l’ambasciatore libico La Libia ha disertato la riunione speciale del Consiglio per i diritti umani dell’Onu convocata per discutere la sanguinosa repressione attuata da Tripoli contro l’opposizione. Diplomatici arabi hanno detto che l’ambasciatore libico presso l’Onu a Ginevra è “molto malato”, ma non è stato inviato neanche un suo vice a rappresentare il paese nordafricano che è stato eletto, non senza polemiche, tra i 47 paesi membri dell’organismo internazionale. Ieri è stato chiesto che la Libia venga sospesa dal Consiglio
12:18 W. Post: destino entourage dipende da sopravvivenza Gheddafi Il destino della stretta cerchia di parenti e dei funzionari della sicurezza personale dipende dalla sopravvivenza, secondo funzionari e analisti statunitensi. In particolare, quello dei quattro figli del Colonnello e di due capi dell’intelligence accusati di aver organizzato una serie di omicidi e complotti terroristici durante i quarant’anni di potere del rais. E se un numeroso gruppo di diplomatici e funzionari del governo di Tripoli ha abbandonato Gheddafi nei giorni scorsi, gli analisti Usa sono convinti che nel suo entourage più stretto nessuno farà altrettanto
12:16 Nato: no fly zone necessita di mandato Onu L’eventuale istituzione di una no fly zone sulla Libia avrebbe bisogno di un “chiaro mandato dell’Onu”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, sottolineando comunque, rispondendo a una domanda riguardo alla possibilità che la Nato agisca in questa direzione, che “è troppo presto” per rilasciare commenti in proposito. “Un approccio così ampio richiederebbe una legittimazione internazionale, un chiaro mandato dell’Onu. Il Consiglio di Sicurezza si riunisce oggi per una riunione d’emergenza”
12:09 Commissione Ue: 3 milioni per aiuti umanitari Tre milioni di euro di aiuti alla Libia e ai paesi vicini per le prime necessità umanitarie. Lo stanziamento è stato deciso dalla Commissione europea, secondo cui questi fondi di emergenza serviranno intanto a fornire cibo e medicinali ed altri beni di prima necessità per i cittadini libici e per i profughi che si stanno dirigendo verso Egitto e Tunisia per fuggire alle violenze
12:07 Tripoli sempre più nella morsa dei ribelli Se la notte è trascorsa in una relativa calma a Tripoli, non altrettanto sembra potersi dire per la zona che si trova fra la capitale libica e il confine tunisino. Si tratta di circa 170 chilometri lungo i quali si trovano Surman e Zuara, due cittadine dove i ribelli, riferiscono fonti sul porto, sembra che abbiano preso il sopravvento. Un testimone contattato dall’Ansa telefonicamente in mattinata, che si trova asserragliato in casa nei pressi di Janzur, 15 chilometri a ovest della città, ha riferito di “scontri nella notte fra manifestanti che si avvicinano alla capitale e milizie pro-regime”. Altri testimoni e anche il quotidiano on line Qurina, che funziona a singhiozzo, riportano della caduta nelle mani dei ribelli delle città di Zuara, 110 chilometri a ovest di Tripoli e della città di Misurata, 210 chilometri a Est della capitale. Tripoli, dunque, sarebbe sempre più chiusa dalla morsa dei ribelli
12:05 Sbaerchi, La Russa: Italia denunci egoismo Nord Europa Il problema degli sbarchi e dell’assistenza ai profughi provenienti dal Nordafrica non può essere considerato solo un problema nazionale. Per questo, anche dopo il mezzo insuccesso della consiglio Gai di ieri a Bruxelles, l’Italia “deve insistere” e “denunciare gli egoismi dei paesi del Nord Europa che hanno sposato la teoria del ‘ognuno se la cavi per i fatti suoi'”. Lo ha ribadito oggi il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Intervistato da skytg24, La Russa ha chiesto che l’Europa “dia sostegno a chi sta in prima linea come l’Italia” perché il problema dell’accoglienza, ha ribadito, “non è di un solo membro o solo dei paesi della sponda del Mediterraneo. L’Europa dovrà ricredersi su questo”
12:00 Parigi, oppositori occupano ambasciata libica Una trentina di oppositori libici, che si fanno chiamare “figli della rivoluzione”, ha occupato l’ambasciata di Libia a Parigi, dove è stata issata la bandiera rosso-nero-verde con la mezzaluna al centro della Libia pre-Gheddafi. Sul posto, una catena di agenti di polizia sbarra l’ingresso dell’edificio ed impedisce a chiunque di consegnare viveri o altri oggetti ai dimostranti. “Abbiamo preso il controllo dell’ambasciata. L’ambasciatore non ha più alcuna legittimità, perchè ha rifiutato di apportare il suo sostegno al popolo libico”, ha dichiarato un portavoce del gruppo, mantenendo l’anonimato
11:58 Napolitano: transizione verso regime che riconosca diritti e collabori con Ue Garantire la transizione in Libia verso “un regime che riconosca libertà e diritti e collabori con la Ue”: lo dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Che aggiunge: “L’Italia non ha mai posto veti o rifiuti a sanzioni” nei confronti della Libia, ma “il luogo in cui discutere di sanzioni, affinché abbiamo una adeguata base giuridica ed efficacia è l’Onu. Poi ognuno ha le sue posizioni”. Dunque, da Roma niente veti alle sanzioni. “Però – puntualizza il Capo dello Stato – noi abbiamo la grossa questione di garantire la sicurezza degli italiani e degli straniere in Libia, delle misure da attivare per evacuarli in caso di necessità, e mi pare che siano già scattate, di arrestare una violenza repressiva inaccettabile, di una transizione ordinata verso un regime che riconosca libertà e diritti e collabori con la Ue”.
11:56 Russia contro Nato: vuole espandersi in Nordafrica La Nato ha deciso di “cercare di espandere le sue attività nei paesi nordafricani”. Lo ha dichiarato il rappresentante permanente della Russia presso l’Alleanza Atlantica, Dmitri Rogozin, commentando la riunione d’emergenza convocata oggi sulla crisi in Libia. Lo riporta l’agenzia Interfax. “Non penso che questa decisione piacerà a tutti – ha continuato – sono pochi quelli che possono gradire il tentativo di entrare negli sviluppi delle vicende libiche”. In questo momento, ha spiegato Rogozin, le decisioni di Mosca mireranno solo a “calmare la situazione” e a “proteggere i turisti russi nella zona del conflitto”
11:52 Napolitano: esodo da Libia, non cedere ad allarmismi La questione degli immigrati che potrebbero arrivare dalla Libia non deve generare “allarmismi e vittimismi”. Lo chiede il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando con i giornalisti in ambasciata a Berlino. L’emergenza profughi, per la quale è ancora prematuro fare numeri e valutazioni quantitative, dice Napolitano, necessita comunque di una “forte solidarietà non solo italiana e non solo italiana e tedesca ma di tutta l’unione europea”. In questo senso, aggiunge il capo dello Stato, “la dichiarazione congiunta diffusa questa mattina al termine dell’incontro tra i ministri degli esteri italiano Frattini e tedesco Westerwelle va nella giusta direzione”. Il capo dello stato ricorda che negli incontri avuti in questi giorni “non ho parlato del trasferimento dei profughi, di accoglienza, della loro distribuzione su territori di altri paesi. Ho invece posto l’accento sulla necessità di un’azione comune dell’europa, secondo le linee indicate dal comunicato diffuso al termine della riunione dei giorni scorsi tra i ministri dell’interno dei paesi Ue che si affacciano sul Mediterraneo” (Italia, Francia, Spagna, Grecia e Cipro)
11:51 Al Jazeera: Al Zawiyah torna sotto il controllo dei ribelli Secondo Al Jazeera gli insorti libici si sarebbero di nuovo assicurati il controllo di Al Zawiyah, a ovest di Tripoli, sulla costa. Nella città secondo un bilancio 23 persone sono morte e altre 44 sono rimaste ferite nell’attacco lanciato ieri dalle forze di sicurezza libiche
11:48 Londra smentisce mazzette a Gheddafi per rimpatrio inglesi Il governo britannico ha smentito seccamente le notizie riportate da Sky News, secondo cui Downing Street avrebbe pagato ufficiali del regime di Muammar Gheddafi per agevolare l’evacuazione dei cittadini inglesi rimasti nella capitale libica. “Neghiamo categoricamente le accuse di Sky News – ha precisato un portavoce del Foreign Office secondo quanto riportato dal Guardian -. L’aeroporto di Tripoli impone delle tasse per servizi come la gestione degli aeromobili. Si tratta di imposizioni applicate a tutti i paesi che intendono volare a o da Tripoli. Pagare tasse che vengono imposte dalle autorità in un aeroporto straniero non è certo corruzione”
11:47 Napolitano: Ue, quanto sta accadendo sia una scossa “Credo che sulla volontà di portare avanti una politica euromediterranea anche in tema di immigrazione e asilo, che ha scarseggiato, quanto sta accadendo rappresenta una scossa talmente forte e brusca da permettere di superare le situazioni, attendismi, elusività ed ambiguità del passato”: lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, da Berlino. Il capo dello Stato puntualizza: “L’importante è che dall’Ue arrivi un forte messaggio politico di disponibilità e impegno a cooperare per lo sviluppo dell’area del Mediterraneo, e anche un forte rinnovato impegno per una politica comune in tema di immigrazione e asilo”
11:40 Da Tunisia cercano di entrare in Libia a sostegno della rivolta Dal valico di frontiera di Ras Jedir tra Tunisia e Libia, l’inviato di Repubblica Giampaolo Cadalanu riferisce di profughi tunisini che in ordine, ma sempre più numerosi, escono dalla Libia per tornare in patria. Ma si segnala anche un gruppo di un centinaio di persone, tunisine e libiche, che sta cercando di forzare la frontiera per entrare in Libia e dare manforte ai rivoltosi
11:39 El Pais: con Gheddafi anche mercenari 15enni dal Ciad Ci sono anche ‘mercenari’ di 15 anni, arruolati di forza nelle milizie del regime, a combattere in difesa del residuo potere di Muammar Gheddafi, scrive oggi El Pais. Un inviato del quotidiano spagnolo ha incontrato due ragazzi originari del Ciad catturati dai ribelli a Shahat, a 300 km dalla frontiera con l’Egitto. Dahara Aissa, 15 anni, ha detto di essere venuto in Libia con la promessa di un lavoro una settimana fa. Gli era stato pagato il biglietto aereo. Ma all’arrivo a Tripoli, invece di un lavoro gli hanno dato un fucile e ordinato di andare a “uccidere terroristi”. Il ragazzo non aveva mai preso in mano un’arma prima. Con il cugino Hagar, arrivato con lui, si è rifiutato di sparare e si è arreso ai ribelli. Per questo è ancora vivo. Ora è in una prigione improvvisata per i miliziani del regime in una scuola di Shahat