TRIPOLI – Continuano i combattimenti in Libia. Da un lato le incursioni aeree delle forze armate della coalizione anti-Gheddafi, dall’altro gli scontri tra i miliziani del regime del dittatore libico e gli insorti. Alcuni ufficiali dell’esercito fedele al leader libico Muammar Gheddafi hanno mostrato ai giornalisti presenti a Tripoli 18 corpi carbonizzati, in un ospedale della capitale. Secondo quanto riferito, si tratterebbe di militari e civili rimasti uccisi nei bombardamenti compiuti oggi dalle forze della coalizione internazionale. Secondo il regime, sarebbe stata colpita Tajura, un sobborgo “residenziale” di Tripoli: “I bombardamenti dell’aggressore colonialista hanno provocato un numero importante di morti fra i civili”, ha fatto sapere l’agenzia ufficiale Jana. Gli alleati hanno compiuto 175 missioni aeree in 24 ore, 113 delle quali compiute dagli americani. Mercoledì un attacco delle forze alleate aveva colpito ad Ajdabiya uno dei bunker di Gheddafi.
Ore 20:58 – ”Non posso escludere che ci siano state vittime civili ma posso assicurare al cento per cento che stiamo lavorando con una precisione chirurgica su queste azioni proprio per poter proteggere i civili”. Lo ha detto il generale americano Carter Ham, comandante dell’Us Africa Command, che coordina le operazioni in Libia, nel corso della conferenza stampa nella base militare di Sigonella.
Ore 20:44 – Nuovi attacchi aerei hanno colpito zone militari e aree residenziali a Tripoli e nel sobborgo di Tajoura. Lo ha riferito la tv di Stato libica. La contraerea è entrata in azione intorno alle 21:00 locali (le 20 italiane) e dal centro di Tripoli è stata avvertita almeno un’esplosione. Due esplosioni sono state udite anche a Tajoura, che dista una trentina di chilometri dal centro della capitale libica. Secondo la Tv di stato, ”sono stati colpiti alcuni siti militari e civili a Tripoli e a Tajoura” con ”missili a lunga gittata”.
Ore 18:47 – Fonti mediche a Misurata hanno annunciato che in una settimana di combattimenti tra forze pro-Gheddafi a insorti in città sono morte 109 persone e altre 1.300 sono rimaste ferite. I ribelli hanno anche annunciato di aver ucciso 30 cecchini del regime nella citta’ contesa.
Ore 18:29 – ‘‘Circa cento persone” sono morte in Libia a causa dei bombardamenti della coalizione internazionale, secondo un bilancio ufficiale del governo libico. Le vittime sono civili libici morti dall’inizio dell’operazione ‘Odyssey Dawn’, secondo il portavoce del regime di Tripoli, Moussa Ibrahim.
Ore 17.02 – ”Il porto di Misurata è sotto il nostro completo controllo”. Lo ha affermato il portavoce dell’esercito rivoluzionario anti-Gheddafi, Ahmed Beny, colonnello dell’aviazione, in una conferenza stampa a Bengasi. ”Le navi della coalizione internazionale si stanno avvicinando al porto della città” a 200 chilometri ad est di Tripoli, ha aggiunto Beny.
Ore 16:44 – Le forze armate francesi hanno annunciato oggi che un proprio aereo ha sparato un missile aria-terra contro un aereo di Gheddafi all’aeroporto di Misurata. Il missile, secondo le forze armate francesi, ha distrutto l’aereo militare libico subito dopo il suo atterraggio alla base aerea di Misurata, secondo quanto riferito da un portavoce della Difesa a Parigi. ”La pattuglia francese – ha detto – ha compiuto un attacco aria-terra subito dopo l’atterraggio dell’aereo alla base di Misurata”. L’aereo colpito, appartenente alle forze militari di Muammar Gheddafi, aveva violato la no fly zone, secondo il portavoce.
Ore 15.00 – Sono decollati anche oggi, come già nella mattina e nel pomeriggio di ieri, alcuni Eurofighter dalla base dell’Aeronautica di Trapani Birgi. Ne sono partiti sei, in due sequenze, poco prima delle 15. Erano decollati invece intorno alle 14,30 due elicotteri HH3F, con funzioni di salvataggio e soccorso.
Ore 14.59 – ”Qualche giorno prima che Sarkozy decidesse di bombardare, si erano aperti spiragli veri di mediazione. Ma le bombe hanno compromesso tutto”. Lo ha detto al settimanale ‘Vita’ il vescovo di Tripoli monsignor Innocenzo Martinelli in un’intervista in uscita domani nella quale il vescovo francescano, a Tripoli dal 1985, ricostruisce i retroscena pre-intervento militare. ”Posso testimoniare che da parte libica alcune istituzioni stavano tentando la negoziazione. E in prima linea come interlocutore c’era proprio l’Italia – ha osservato -. Qualche giorno prima dei bombardamenti francesi ho avuto un incontro positivo con il segretario generale della World Islamic Call Society (Wisc), un’istituzione sponsorizzata dalla Libia che ha come mission la diffusione dell’Islam, ma che e’ aperta e disponibile”. Secondo la ricostruzione di Martinelli, ”i contatti con loro sono continuati e mi hanno detto che c’era sul tappeto un tentativo di mediazione, che coinvolgeva anche l’Italia. A un certo punto si è parlato anche di un’importante personalità africana, un’autorità morale che si sarebbe spesa per questo negoziato. Invece poi bruscamente tutti questi tentativi sono stati interrotti”. Sul perché l’interventismo abbia preso il posto del negoziato, il vescovo confida di non riuscire a capirlo. ”Soprattutto non mi spiego – ha sottolineato Martinelli – la posizione dell’Italia, che ha coltivato in questi anni molti rapporti con la Libia, sia diplomatici che commerciali: poteva restare al suo posto, anche solo neutrale, per cercare di vedere come ritrovare un cammino invece di precipitarsi nel baratro della guerra”.
Ore 14.33 – La popolazione in Libia ”sta ancora soffrendo. Sappiamo che il cessate il fuoco nonostante la risoluzione dell’Onu” non è rispettato: ”Chiediamo che si apra un corridoio umanitario per sostenere la popolazione”. E’ l’appello che lancia la rappresentante dell’Unicef in Tunisia, Maria Luisa Fornara, che si trova in un campo profughi (il Choucha Refugee Camp) al confine con la Libia. ”In questo momento non si puo’ portare aiuto alla popolazione, ci sono ancora combattimenti e siamo preoccupati – aggiunge per telefono con l’ANSA – noi insieme alle altre agenzie umanitarie ci stiamo preparando per l’eventualita’ che si possa aprire il corridoio umanitario soprattutto sia dalla parte dell’Egitto sia della frontiera con la Tunisia. Ci auguriamo che cio’ si realizzi”.
Ore 14.36 – Un caccia francese ha abbattuto un aereo libico che stava tentando di violare la no-fly zone. E’ quanto riporta, con una breaking news, il sito dell’emittente americana Abc. Citando fonti militari, la Abc ha riferito che l’aereo libico abbattuto da caccia dell’aeronautica francese era un Soko G2A-E Galeb, un vecchio jet di attacco a terra di produzione jugoslava. L’aereo e’ stato abbattuto nella zona di Misurata. Si e’ trattato del primo tentativo di Gheddafi di forzare la no fly zone imposta dagli alleati. Il comandante dell’Africa Command americano, generale Carter Ham, in un’intervista concessa all’emittente americana ha detto che le forze di Gheddafi, vestite con abiti civili, stanno avanzando nella zona di nordovest di Misurata. Il generale Ham ha precisato che le forze della coalizione hanno ancora numerosi obiettivi da colpire. Ufficiali del Pentagono hanno confermato alla Abc che le missioni aeree sulla Libia sono state finora 175, e che il numero di quelle americane ”non e’ in aumento”.
Ore 14.23 – Sono decollati intorno alle 14 dalla base dell’Aeronautica italiana di Trapani Birgi due Tornado italiani e un Awacs della Nato. Sono gli unici movimenti del primo pomeriggio, dopo che in mattinata erano partiti prima due caccia F18 canadesi e due F16 italiani: un’attività, quindi, ben più modesta rispetto a quella della giornata di ieri.
Ore 14.10 – Un abitante di Misurata ha riferito di una forte esplosione avvertita oggi in città, dove però la situazione è di generale calma, dopo i bombardamenti lanciati nella tarda serata di ieri dalla coalizione internazionale. Il testimone ha confermato alla Cnn la presenza di cecchini del leader libico Gheddafi e ha dichiarato che il porto di Misurata è ancora in mano ai ribelli.
Ore 14.06 – Ore di attesa negli uffici della Augusta Offshore, la compagnia proprietaria del mercantile Asso 22, sequestrato la scorsa settimana mentre era in acque libiche, con a bordo un equipaggio di 11 persone, di cui 8 italiani, attraccato poi nel porto di Tripoli martedì mattina. Dalla compagnia fanno sapere che al momento “c’è una situazione di stallo” data anche la delicatezza del momento. Nessuna nuova comunicazione, dunque, al momento tra la compagnia e il personale a bordo. L’ultimo contatto tra l’Augusta Offshore e l’equipaggio risale al pomeriggio di ieri.
Ore 13,50 – Nonostante il cessate il fuoco, in Libia continuano le violenze contro la popolazione da parte delle forze fedeli a Gheddafi. Lo afferma il ministro degli Esteri britannico William Hague parlando alla Camera dei Comuni.
Ore 13.21 – I leader europei che si riuniscono oggi e domani a Bruxelles per un vertice dominato dalla crisi libica discuteranno della possibilità di procedere anche unilateralmente ad un embargo petrolifero completo contro la Libia, con misure di restrizione commerciale che vadano oltre a quanto previsto dall’Onu e già messo in pratica dalla Ue. Lo riferiscono fonti europee a poche ore dall’avvio del summit. L’embargo petrolifero è sostenuto con forza dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. La Germania, che si è astenuta sulla risoluzione Onu e non partecipa ad alcuna azione militare, è determinata ad usare lo strumento delle sanzioni per esprimere la propria ferma contrarietà al regime di Gheddafi.
Ore 13.04 – Un portavoce militare francese ha smentito la notizia secondo cui un caccia francese sarebbe stato abbattuto sui cieli di Sirte. “Nessun aereo francese è stato abbattuto a Sirte la notte scorsa”, ha dichiarato il portavoce delle forze armate francesi, il colonnello Thierry Burkhard, parlando con la Dpa. Il quotidiano libico Al Watan aveva riferito che le forze libiche avevano abbattuto un caccia francese che stava effettuando raid sulla città e che il pilota era stato catturato.
Ore 13.01 – La coalizione internazionale ha condotto intensi raid aerei ieri sera e stamani sulla città di Sabha, 750 km a sud di Tripoli, feudo della tribù cui appartiene Gheddafi. Lo ha reso noto un abitante della città.
Ore 12.43 – I caccia dell’aviazione francese hanno colpito la notte scorsa una ”base” militare del regime libico di Muammar Gheddafi: lo ha detto lo Stato maggiore di Parigi.
Ore 12.35 – Nuovi raid aerei hanno colpito il sobborgo di Tripoli di Tajura. Lo riferisce una fonte militare libica.
Ore 12.20 – Una delle brigate del colonnello Gheddafi presenti ad Ajdabiya, in Cirenaica, starebbe trattando la resa con i ribelli libici che assediano da giorni la città. Secondo quanto riferisce l’inviato della tv araba Al Jazeera, la brigata è stata circondata dagli insorti presso la porta orientale di Ajdabiya. La conquista di quella zona è considerata importante dal punto di vista strategico perché da lì transitano i rifornimenti che giungono da Tripoli , dove si trova il contingente più numeroso di militari pro-Gheddafi.
Ore 12.16 – Rimbalzano sul web testimonianze sempre più drammatiche riguardo alla situazione umanitaria a Misurata, la città del Golfo della Sirte teatro da giorni di violenti scontri tra gli insorti e le truppe del colonnello Muammar Gheddafi. Secondo quanto riporta il blogger ‘DrsforLibya’ sul social network ‘Twitter’, “il 90% della popolazione di Misurata è senza cibo, elettricità ed acqua” e necessita di “urgenti aiuti”. La situazione è difficile anche negli ospedali della città, dove mancano i medicinali e il numero dei feriti degli scontri cresce di ora in ora. Alcuni residenti hanno riferito all’emittente ‘Bbc’ di essere costretti a bere acqua piovana per sopravvivere.
Ore 12.15 – Oltre ai 4 Tornado Ecr e ai 4 caccia F-16, già messi a disposizione dall’Italia per le operazioni in Libia, “potranno essere disponibili nei prossimi giorni per le operazioni a guida Nato”, un gruppo navale e altri velivoli che attualmente “stanno operando sotto comando nazionale”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel suo intervento alla Camera.
Ore 12.14 – La tv di Stato libica, al-Jamahiriya, ha mandato in onda la notizia che obiettivi “militari e civili” di Tripoli sono stati colpiti all’alba di oggi dalle forze della coalizione internazionale. Il servizio televisivo mostra immagini di persone ferite ricoverate nell’ospedale della capitale e alcuni sacchetti bianchi che sembrano coprire dei cadaveri. Uno di questi sembrerebbe appartenere a una donna anziana. Le immagini non possono comunque essere confermate da fonti indipendenti.
Ore 12.02 – I servizi segreti sono allertati al massimo livello dall’inizio dell’intervento militare in Libia per prevenire possibili azioni terroristiche contro l’Italia, ma finora non sono arrivate segnalazioni attendibili su minacce specifiche. E’ quanto avrebbe detto, secondo quanto si apprende, il direttore del Dis, Gianni De Gennaro, ascoltato oggi in audizione per circa un’ora dal Copasir.
Ore 11.39 – I raid aerei occidentali hanno colpito ieri sera i carri armati del governo libico alla periferia di Misurata (città in mano agli insorti), ma i carri all’interno della città rimangono lì e non sono stati colpiti. Lo ha detto alla Reuters un residente. Le forze pro-Gheddafi hanno preso ieri il controllo del porto di Misurata, bloccando migliaia di lavoratori immigrati dall’Egitto e dall’Africa sub-sahariana che cercavano di fuggire dal mare.
Ore 11.20 – Gli abitanti della citta’ costiera libica di Misurata hanno detto alla Reuters che le forze di Gheddafi hanno preso il porto. Gli abitanti di Misurata, il cui porto e’ stato sequestrato dalle forze pro Gheddafi, hanno detto che migliaia di lavoratori stranieri sono bloccati nello scalo.
Ore 11.18 – I caccia Tornado Ecr italiani hanno compiuto in Libia 10 missioni e 32 sortite, senza che fosse necessario neutralizzare radar nemici con i missili di bordo. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel suo intervento alla Camera.
Ore 11.01 – Sono due i caccia F16 italiani decollati stamattina dalla base dell’aereonautica di Trapani Birgi, sede del 37/o Stormo. Tutti fermi invece i Tornado e gli Eurofighter, protagonisti ieri di una attivita’ piuttosto intensa. Tra le numerose testate giornalistiche straniere accreditate si e’ aggiunta oggi la presenza di una televisione russa, del canale nazionale Rtr. Tra le presenze dei giorni scorsi anche la Cnn e rimangono le emittenti canadesi, cosi’ come l’emittente brasiliana Globo, arrivata ieri. Non presente ma accreditata e’ anche una troupe di Al Arabiy.
Ore 10.54 – ”Sono fiducioso che avremo nei prossimi giorni le forze navali sufficienti per l’attuazione completa dell’embargo”. Lo ha detto il comandante navale della Nato nel Mediterraneo, ammiraglio Rinaldo Veri, in un briefing con la stampa.
Ore 10.47 – “Dividersi, specialmente quando condividiamo le linee di fondo del nostro intervento, indebolisce il Paese e non è di incoraggiamento per coloro che portano la bandiera italiana in teatri difficili”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, nelle comunicazioni alla Camera sull’intervento in Libia, rivolgendosi alle forze parlamentari dopo il voto di ieri al Senato.
Ore 10.42 – “La Nato attuerà un embargo severo nel Mediterraneo fino all’abbordaggio delle navi sospette”. Lo ha detto il comandante navale della Nato nel Mediterraneo, ammiraglio Rinaldo Veri, incontrando i giornalisti nella base di Bagnoli.
Ore 10. 39 – “Io penso che nel Parlamento ieri si è espressa, pur nella diversità di posizioni, una convergenza fondamentale, molto significativa e importante”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lasciando il sacrario delle Fosse Ardeatine. ”Stiamo pienamente dentro la Carta delle Nazioni Unite”.
Ore 10.26 – La Nato ha elaborato un piano di comando per eseguire le operazioni militari in Libia da base italiana. Lo riferiscono all’Afp fonti diplomatiche, precisando che il comando operativo e quello specifico per le operazioni navali saranno situati a Napoli, mentre il comando delle missioni aeree sarà realizzato alla base di Poggio Renatico, nel nord Italia.
Ore 10.14 – Un sottomarino britannico ha lanciato una salva di missili Tomahawk contro i sistemi di difesa aerea libica, nel quadro di un attacco coordinato con le altre forze della coalizione. Lo riferisce il ministero della difesa britannico. Le truppe inglesi “hanno ancora partecipato ad un attacco contro” i lealisti al leader libico muammar gheddafi, ha detto il maggiore generale John Lorimer, portavoce del capo di stato maggiore della difesa britannica.
Ore 09.45 – La cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto un “embargo petrolifero completo” contro la Libia, oltre ad “ampie restrizioni al commercio” del paese. “Spero che alla fine troveremo una posizione comune su questo punto”, ha detto la Merkel durante un intervento al Bundestag riferendosi al consiglio europeo di Bruxelles.
Ore 09.13 – “Dal nostro punto di vista Gheddafi è screditato, non abbiamo alcun contatto diretto con lui”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, durante un incontro con la stampa. Per il futuro della Libia, ha precisato Juppé, “sta ai libici di decidere come portare avanti le trattative, chi può partecipare e chi no”. Dal punto di vista della comunità internazionale, però, “un dittatore che bombarda la popolazione, facendo molte vittime civili, non può essere un interlocutore accettabile”.
Ore 08.55 – La quinta notte di guerra in Libia sembra aver lasciato intatte le roccaforti militari di Muammar Gheddafi. L’artiglieria del Colonnello ha ricominciato a sparare su Misurata, la terza città del Paese quanto a grandezza, prendendo a bersaglio, tra gli altri obiettivi, l’ospedale. “I carri armati governativi sono vicini all’ospedale e stanno colpendo l’area”, ha raccontato al telefono un medico, ma è stato impossibile verificare il resoconto, fornito anche da altri residenti. A portare terrore e morte dentro la città sono anche i cecchini, che per i ribelli hanno fatto almeno 16 morti.
Ore 08.22 – “Possiamo essere fieri di ciò che è già stato fatto” finora in Libia: questo il giudizio della presidenza francese, che ricorda come il vertice di Parigi “in sostegno al popolo libico”, sabato scorso, sia stato “messo a punto in 48 ore, perché Bengasi era circondata dai carri armati di Gheddafi”. Da allora, “si è riusciti a ridurre in modo sensibile il numero delle vittime civili da parte delle truppe di Gheddafi, a rompere l’accerchiamento di Bengasi e a ridurre le capacità militari del colonnello in modo notevole”.
Ore 08.07 – Ufficiali libici avrebbero mostrato ad alcuni giornalisti, in un ospedale di Tripoli, 18 corpi carbonizzati definendoli militari e civili vittime di bombardamenti effettuati nella notte dalle forze della coalizione. Ieri sera l’agenzia di stampa ufficiale libica Jana aveva parlato di un “numero importante” di vittime nella periferia orientale di Tripoli, nell’area di Tajura, in seguito a raid aerei della coalizione internazionale. Secondo fonti mediche, si tratterebbe però di una montatura. Nove tra ieri sera e stanotte le forti esplosioni udite dagli abitanti provenire dall’area periferica della capitale.