Ore 10.47 – “Dividersi, specialmente quando condividiamo le linee di fondo del nostro intervento, indebolisce il Paese e non è di incoraggiamento per coloro che portano la bandiera italiana in teatri difficili”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, nelle comunicazioni alla Camera sull’intervento in Libia, rivolgendosi alle forze parlamentari dopo il voto di ieri al Senato.
Ore 10.42 – “La Nato attuerà un embargo severo nel Mediterraneo fino all’abbordaggio delle navi sospette”. Lo ha detto il comandante navale della Nato nel Mediterraneo, ammiraglio Rinaldo Veri, incontrando i giornalisti nella base di Bagnoli.
Ore 10. 39 – “Io penso che nel Parlamento ieri si è espressa, pur nella diversità di posizioni, una convergenza fondamentale, molto significativa e importante”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lasciando il sacrario delle Fosse Ardeatine. ”Stiamo pienamente dentro la Carta delle Nazioni Unite”.
Ore 10.26 – La Nato ha elaborato un piano di comando per eseguire le operazioni militari in Libia da base italiana. Lo riferiscono all’Afp fonti diplomatiche, precisando che il comando operativo e quello specifico per le operazioni navali saranno situati a Napoli, mentre il comando delle missioni aeree sarà realizzato alla base di Poggio Renatico, nel nord Italia.
Ore 10.14 – Un sottomarino britannico ha lanciato una salva di missili Tomahawk contro i sistemi di difesa aerea libica, nel quadro di un attacco coordinato con le altre forze della coalizione. Lo riferisce il ministero della difesa britannico. Le truppe inglesi “hanno ancora partecipato ad un attacco contro” i lealisti al leader libico muammar gheddafi, ha detto il maggiore generale John Lorimer, portavoce del capo di stato maggiore della difesa britannica.
Ore 09.45 – La cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto un “embargo petrolifero completo” contro la Libia, oltre ad “ampie restrizioni al commercio” del paese. “Spero che alla fine troveremo una posizione comune su questo punto”, ha detto la Merkel durante un intervento al Bundestag riferendosi al consiglio europeo di Bruxelles.
Ore 09.13 – “Dal nostro punto di vista Gheddafi è screditato, non abbiamo alcun contatto diretto con lui”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, durante un incontro con la stampa. Per il futuro della Libia, ha precisato Juppé, “sta ai libici di decidere come portare avanti le trattative, chi può partecipare e chi no”. Dal punto di vista della comunità internazionale, però, “un dittatore che bombarda la popolazione, facendo molte vittime civili, non può essere un interlocutore accettabile”.
Ore 08.55 – La quinta notte di guerra in Libia sembra aver lasciato intatte le roccaforti militari di Muammar Gheddafi. L’artiglieria del Colonnello ha ricominciato a sparare su Misurata, la terza città del Paese quanto a grandezza, prendendo a bersaglio, tra gli altri obiettivi, l’ospedale. “I carri armati governativi sono vicini all’ospedale e stanno colpendo l’area”, ha raccontato al telefono un medico, ma è stato impossibile verificare il resoconto, fornito anche da altri residenti. A portare terrore e morte dentro la città sono anche i cecchini, che per i ribelli hanno fatto almeno 16 morti.
Ore 08.22 – “Possiamo essere fieri di ciò che è già stato fatto” finora in Libia: questo il giudizio della presidenza francese, che ricorda come il vertice di Parigi “in sostegno al popolo libico”, sabato scorso, sia stato “messo a punto in 48 ore, perché Bengasi era circondata dai carri armati di Gheddafi”. Da allora, “si è riusciti a ridurre in modo sensibile il numero delle vittime civili da parte delle truppe di Gheddafi, a rompere l’accerchiamento di Bengasi e a ridurre le capacità militari del colonnello in modo notevole”.
Ore 08.07 – Ufficiali libici avrebbero mostrato ad alcuni giornalisti, in un ospedale di Tripoli, 18 corpi carbonizzati definendoli militari e civili vittime di bombardamenti effettuati nella notte dalle forze della coalizione. Ieri sera l’agenzia di stampa ufficiale libica Jana aveva parlato di un “numero importante” di vittime nella periferia orientale di Tripoli, nell’area di Tajura, in seguito a raid aerei della coalizione internazionale. Secondo fonti mediche, si tratterebbe però di una montatura. Nove tra ieri sera e stanotte le forti esplosioni udite dagli abitanti provenire dall’area periferica della capitale.