ROMA – Tripoli sotto le bombe nel secondo giorno di “Odissey Dawn”, l’operazione militare in Libia della coalizione internazionale: attacchi dal cielo e dal mare sulle coste del Paese nordafricano, colpito da una pioggia di missili per costringere il Colonnello Muammar Gheddafi al “cessate il fuoco”, nonostante l’alt della Lega Araba. Lui, il rais però minaccia “l’inferno” all’Occidente traditore, Italia compresa e si riprende Misurata, roccaforte dei ribelli. Smorza le parole del padre il figlio Seif al Islam che “risparmia” aerei civili da eventuali attacchi libici nel Mediterraneo.
Intanto il regime arma i civili, almeno un milione di uomini e donne parteciperanno alla controffensiva.
Ai raid, cominciati sabato a Bengasi, partecipano al momento Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, e Qatar. Domenica sera anche l’Italia ha preso parte attivamente agli attacchi: Tornado italiani sono decollati dalla base militare di Trapani Birgi dove c’è il 37/o comando dell’Aeronautica militare esono rientrati poco più di due ore dopo. Evidentemente è arrivato il momento di agire anche con i nostri aerei come ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto precisare che “non siamo in guerra”.
Intanto gli Usa annunciano che taglieranno i rifornimenti di Gheddafi. L’America non sa quanto dureranno i raid, quando si fermerà l’azione militare.
Un bombardamento ha preso di mira Tripoli e il dispositivo antiaereo nella capitale libica è entrato in azione. Il fuoco della contraerea è stato seguito da esplosioni e crepitio di armi automatiche. Un aereo della coalizione ha sorvolato la zona a sud della città, dove si trova la residenza-caserma del Raìs a Bab al Azizia, stando a quanto riferisce un inviato dell’Afp che si trova in un hotel ad un chilometro dal bunker del Colonnello.
Le esplosioni continuano nella capitale e lungo tutta la costa della Libia. Le forze di Gheddafi avrebbero inoltre bombardato nuovamente Bengasi, secondo quanto riportato da Al Jazeera. Citando fonti anonime, il canale satellitare ha parlato di fuoco dai tank carriarmati e lancio di razzi.
La minaccia di Gheddafi. Il Mediterrano si è trasformato in “un campo di battaglia”. Questo il primo commento di Muammar Gheddafi all’attacco della coalizione internazionale in un discorso trasmesso soltanto via audio dalla tv di Stato libica. Il Colonnello ha anche annunciato che “i depositi di armi sono stati aperti” per consentire al popolo di difendere la Libia. Il colonnello libico Muammar Gheddafi ha poi minacciato di attaccare “obiettivi civili e militari” nel Mediterraneo. I Paesi occidentali, Italia compresa, per i Raìs sono dei traditori. ma la Libia, è l0’avvertimento di Gheddafi, “non permetterà ai crociati, agli aggressori di passeggiare per Bengasi, di arrivare con le mitragliatrici” né tantomeno consentirà “ai soldati francesi e inglesi di portare la loro bandiera e di aggredire”. “Noi vinceremo contro il partito di Satana col permesso di Allah” ha concluso il Colonnello. E rivolgendosi all’alleanza che sta conducendo i raid aerei contro il suo Paese ha avvertito: “Non rallegratevi presto. L’occidente ci ha dato la possibilità di condurre una rivoluzione mondiale”.
Ore 00.02 Per la seconda notte consecutiva sono partiti missili Tomahawk da un sottomarino britannico nel Mediterraneo. Lo riferisce il ministero della Difesa della Gran Bretagna, che precisa come le forze britanniche hanno partecipato alla seconda ondata di raid contro i sistemi di difesa aerei della Libia.
Ore 22.53 Un edificio amministrativo situato nel complesso di Bab el Aziziya a Tripoli, la residenza di Muammar Gheddafi, e’ stato stasera totalmente distrutto da un missile. Lo ha constatato un giornalista dell’agenzia Afp.
Ore 22.39 Missione compiuta per i quattro Tornado Ecr italiani decollati da Trapani a partire dalle 20 per partecipare alle operazioni aeree sulla Libia: tutti e quattro sono appena tornati alla base.
Ore 22.28 ”I sei caccia Tornado dell’Aeronautica Militare decollati dall’aeroporto di Trapani Birgi questa sera per condurre operazioni sul territorio libico sono rientrati nella base siciliana”, si legge in una nota dello Stato maggiore della Difesa, in cui si spiega che ”la missione si e’ svolta con l’impiego di quattro Tornado ECR (Electronic Combat Reconnaissance) supportati da due Tornado ‘tanker’ con funzioni di rifornitore in volo (AAR – Air-to-Air Refuelling)”. ”I caccia ECR – afferma lo Stato maggiore – hanno portato a termine la loro missione di soppressione delle difese aeree presenti sul territorio libico (in gergo tecnico dette SEAD – Suppression of Enemy Air Defense) che viene condotta mediante l’impiego di missili aria-superficie AGM-88 HARM (High-speed Anti Radiation Missile)”. L’operazione ”e’ iniziata alle 20:00 con il decollo del primo caccia ed e’ terminata alle 22:20 con l’atterraggio dell’ultimo velivolo della formazione”. I due Tornado ‘tanker’, che appartengono al 6/o Stormo di Ghedi (Brescia), sono stati i primi a rientrare alla base dopo aver effettuato il rifornimento aereo degli altri velivoli. I Tornado ECR, che provengono dal 50/o Stormo di Piacenza, sono tra i velivoli attualmente rischierati sul 37/o Stormo di Trapani per l’operazione ‘Odyssey Dawn’.
Ore 22.19 Il colonnello Muammar Gheddafi continua a violare la risoluzione Onu. Pertanto le operazioni militari della Gran Bretagna contro di lui continuano. Lo ha fatto sapere un portavoce di Downing Street.
Ore 22.09 ”Da stasera Ajdabiya e’ libera da miliziani pro-Gheddafi, li abbiamo respinti”. Lo ha detto all’ANSA, Ismail Elhram, uno dei ribelli armati a Tobruk. ”Oggi erano ancora sulla strada nel deserto tra Tobruk e Ajdabija, a 260 chilometri da qui. Un nostro aereo partito dalla base aerea di Tobruk li ha colpiti. Non li ho visti negli occhi ma abbiamo usato gli Rpg per ricacciarli indietro – ha proseguito il rivoluzionario della Cirenaica – i miliziani sono fuggiti verso ovest lasciando ad Ajdabiya macchine piene di armi e una uniforme nuova di zecca, con tutto l’equipaggiamento, forse lasciata da un mercenario”, ha aggiunto mostrando una divisa, un Ak47, uno zaino e tutto il resto dell’equipaggiamento. ”Adesso la gente di Ajdabiya puo’ tornare a prendere le proprie cose, ma la citta’ e’ mezza distrutta dai bombardamenti dei giorni scorsi da parte delle forze governative”, ha sottolineato. Secondo il ribelle armato ”i pro-Gheddafi si stanno allontanando anche da Bengasi e si sono ritirati a Zueitina”, sulla strada costiera tra la roccaforte della ‘Rivoluzione del 17 febbraio’ verso Ajdabiya. ”A Bengasi – ha concluso Elhram – un alto ufficiale lealista e i suoi uomini sono stati arrestati oggi dalle forze rivoluzionarie”.
Ore 22.05 Dall’inizio della ribellione contro il regime di Muammar Gheddafi, sono stati uccisi 8 mila libici che hanno aderito alla rivolta. Lo ha detto all’emittente panaraba Al Jazira il portavoce degli insorti, Abdel Hafiz Ghoga. ”I nostri martiri sono stati piu’ di ottomila”, ha affermato.
Ore 21.50 Le Nazioni attualmente coinvolte in azioni attive sulla Libia in ottemperanza della risoluzione Onu 1973 sono attualmente sette: Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Italia, Belgio e Qatar. Lo ha detto al Pentagono l’ammiraglio William Gortney.
Ore 21.44 Il Pentagono nutre dubbi sul proclamato cessate il fuoco da parte delle forze armate libiche. Lo ha sottolineato nel briefing al Pentagono l’ammiraglio americano William Gortney, precisando che la no fly zone e’ stata ”rafforzata” ma che elicotteri libici possono ancora volare.
Ore 21.39 L’ammiraglio William Gorteny, confermando al Pentagono l’esecuzione di ”alcuni raid aerei” su Tripoli, non ha escluso che possano esserci state esplosioni nella zona in cui si trova il palazzo di Gheddafi, ma ha tenuto a precisare che ”Gheddafi non e’ nella lista dei bersagli delle forze di coalizione’.
Ore 21.36 ‘L’impero yankee ha preso la decisione di scalzare Gheddafi, di approfittare dei disordini popolari per annientarlo e anche ucciderlo, e sopra un mare di sangue impossessarsi del petrolio”. Lo ha detto il presidente venezuelano Hugo Chavez parlando oggi nella sua rubrica radio-televisiva ‘Alo’ presidente’. Chavez ha insistito che la diplomazia ”era la migliore via d’uscita per risolvere il conflitto politico che si era generato in Libia” e ha osservato che la invasione militare contro il paese nordafricano ”solamente vuole il greggio che giace nel sottosuolo della nazione aggredita. Niente giustifica questa invasione, assolutamente niente”. Chavez ha aggiunto che ”la cosa piu’ importante per le potenze europee e per gli Stati Uniti e’ il petrolio. Mantengono i loro piani di appropriarsi un giorno anche del petrolio venezuelano”.
Ore 21.34 Esplosioni isolate e forti colpi di contraerea si sono sentiti negli ultimi 20 minuti nel centro di Bengasi. Lo riferisce l’inviato della Reuters .
Ore 21.25 Nessuno degli aerei della coalizione che hanno preso parte ai raid sulla Libia e’ stato abbattuto. Lo ha riferito al Pentagono l’ammiraglio William Gortney, nel corso di un briefing per fare il punto della situazione sulle operazioni in corso in Libia.
Ore 21.21 La Cnn ha riferito che una forte esplosione si è sentita a Tripoli nella zona in cui si trova il palazzo di Muammar Gheddafi da dove si è innalzata una colonna di fumo. Subito dopo è entrata in azione una ”pesante risposta contraerea”.
Ore 21.20 Il Pentagono ha riferito che le forze di coalizione impegnate in Libia ”non daranno la caccia a Gheddafi’
Ore 21.19 Il Pentagono ha comunicato di non aver rilevato traccia di alcuna attivita’ aerea da parte delle forze libiche. Anche l’attivita’ di sorveglianza aerea da parte di radar libici e’ ‘significativamente diminuita”. I raid aerei condotti da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna secondo il Pentagono hanno ottenuto ”molto successo”
Ore 21.09 – Una forte esplosione e spari di contraerea sono stati sentiti a Tripoli. Lo riferisce un testimone della Reuters
Ore 21.03 – E’ stata portata a conclusione con successo l’operazione di consegna di beni umanitari alla popolazione libica della Cirenaica. lo si apprende da fonti della Farnesina. L’operazione, condotta in stretto coordinamento tra i ministeri degli Esteri e della Difesa, ha consentito la consegna alla popolazione libica di beni umanitari (medicinali, beni alimentari) per circa 65 tonnellate, beni che sono stati messi a disposizione dalla Cooperazione italiana e donati dalla ditta Esselunga. Si tratta della seconda operazione umanitaria condotta a favore della popolazione della Cirenaica a testimonianza della forte vicinanza dell’Italia a quest’ultima e al popolo libico.
Ore 20.49 Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha espresso oggi la ”speranza” che le forze militari libiche mantengano la promessa fatta di un immediato cessate il fuoco.
Ore 20.43 – Gli otto aeroplani messi a disposizione dell’Italia alla coalizione impegnata nelle operazioni in Libia per l’attuazione della Risoluzione Onu sono, secondo quanto si e’ appreso, quattro Tornado Ecr e quattro caccia F-16. Due Tornado Ids, che non fanno parte del dispositivo, verranno pero’ impiegati per le operazioni di rifornimento in volo.
Ore 20.33 – Sono decollati altri due caccia italiani da Trapani Birgi: in tutto sono sei quelli in volo per partecipare alle operazioni militari sulla Libia.
Ore 20.29 Un altro caccia italiano è appena decollato dalla base dell’Aeronautica di Trapani Birgi: si tratta del quarto Tornado
Ore 20.28 – Gli Stati Uniti hanno lanciato finora 124 missili tomahawk contro la Libia. Lo hanno confermato alla Cnn fonti del Pentagono. Il Pentagono ha annunciato un briefing a breve per fare il punto della situazione per quanto riguarda le operazioni in corso in Libia.
Ore 20.18 – Aerei della Raf sono di nuovo in azione in Libia, confermano al Guardian fonti della difesa britannica. Non e’ chiaro quali siano i bersagli dei Tornado e Typhoon britannici, alcuni dei quali sono atterrati oggi a Gioia del Colle.
Ore 20.16 – Gli ambasciatori della Nato si riuniranno nuovamente stasera per cercare di superare l’impasse determinato – riferiscono fonti – dalla richiesta della Turchia di rivedere la preparazione dei piani di intervento dell’Alleanza in Libia e dal mantenimento, da parte della Francia, di una posizione di contrarieta’ all’assunzione di un ruolo di comando delle operazioni militari da parte dell’organizzazione atlantica. ”La delegazione turca ha chiesto la sospensione delle discussioni per potere consultarsi con la propria capitale”, hanno indicato le fonti. ”Il consiglio atlantico (Nac) a livello di ambasciatori tornera’ a riunirsi alle 22.30”.
Ore 20.10 – Anche un terzo Tornado italiano e’ decollato da Trapani Birgi.
Ore 20.05 – Due Tornado italiani sono appena decollati dalla base militare di Trapani Birgi dove c’e’ il 37/o comando dell’Aeronautica militare. Dalla base non hanno comunicato la destinazione dei velivoli.
Ore 20.00 – La Libia ha deciso un cessate il fuoco immediato, a partire dalle 21.00 (ora locale). Lo ha annunciato il portavoce dell’esercito libico citato dalla Bbc.
Ore 19.33 – ”Quando e se” gli aerei italiani parteciperanno alle operazioni in Libia lo decidera’ ”il coordinamento che si e’ creato a Napoli presso il dipartimento della VI flotta”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini intervenendo ai microfoni di Radio 24. ”Sara’ quel coordinamento a valutare le necessita”’, ha spiegato il titolare della Farnesina, aggiungendo di non poter riferire maggiori dettagli ”sul luogo e sul momento” di un eventuale intervento dei caccia con il tricolore.
Ore 19.32 – La contraerea di Gheddafi si è attivata e sta rispondendo al fuoco ‘in modo molto pesante”, secondo l’inviato della Cnn a Tripoli, Nic Robertson.
Ore 19.21 – Un attacco aereo è in corso su Tripoli. Lo riferisce la Cnn. Secondo testimoni, è entrata in funzione la contraerea.
Ore 19.20 – In queste settimane”Abbiamo visto il popolo della Libia prendere una posizione coraggiosa contro un regime determinato a brutalizzare i suoi stessi cittadini”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, poche ore dopo i primi attacchi alleati in Libia, parlando davanti a 2.200 invitati nel teatro municipale di Rio de Janeiro.
Ore 18.43 – Non si hanno più notizie di due giornalisti della France Presse, Dave Clark e Roberto Schmidt, che stanno seguendo gli eventi in Libia. L’ultimo contatto con i due reporter risale a venerdì scorso: i due si trovavano nella regione di Tobruk, e avevano mandato una mail spiegando di volersi recare fuori città per incontrare esponenti dell’opposizione. Clark, di base a Parigi, è inviato speciale in Libia dall’8 marzo; Schmidt, fotografo presso l’ufficio Afp di Nairobi, è in Libia dal 28 febbraio.
Ore 18.21 – L’equipaggio della Asso 22, composto da otto italiani, due indiani e un ucraino, ”sta bene ed e’ a bordo della nave”. Lo rende noto la compagnia armatrice del rimorchiatore. ”Siamo in costante contatto con l’Unita’ di Crisi della Farnesina e il Ministero per collaborare e coordinarci con le autorita”’, sottolinea la Augusta Offshore spa.
Ore 18.20 – Per il momento l’aeronautica francese ”non prevede di operare dalle basi italiane”: lo ha detto il colonnello francese Thierry Bukhard, nel corso di una conferenza stampa a Parigi.
Ore 18.10 I raid dell’aeronautica francese non hanno causato la morte di nessun civile libico: lo ha detto a Parigi il colonnello francese Thierry Bukhard, nel corso di una conferenza stampa a Parigi.
Ore 18.00 – In attuazione della risoluzione 1973 approvata il 17 marzo dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, l’Italia ha congelato beni di Gheddafi o di entità libiche per 6-7 miliardi di euro. Lo ha reso noto il rappresentante permanente italiano presso le Nazioni Unite, ambasciatore Cesare Maria Ragaglini.
Ore 17.55 Fino a questo momento il ”dispiegamento dei nostri mezzi non ha conosciuto opposizione” da parte del regime libico di Muhammar Gheddafi. ”Se non abbiamo sparato e’ perche’ dove siamo stati non c’era nessuna minaccia contro la popolazione civile. Questo dimostra che per ora la nostra azione e’ efficace”. Lo ha detto Laurent Teisserie, portavoce del ministero della Difesa francese, nel corso di una conferenza stampa a Parigi.
Ore 17.50 – Domani mattina 21 marzo prima della chiusura dell’aeroporto ”Vincenzo Florio” di Trapani prevista per le 8.30, decolleranno quattro aerei per Roma, Bergamo, Londra e Baden-Baden. Non sono previsti atterraggi.
Ore 16.53 Sono decollati dalla base dell’aeronautica militare di Sigonella (Catania) i sei caccia danesi F16 arrivati ieri. Non si conosce la destinazione.
Ore 16.38 – ”Non siamo entrati in guerra. Siamo impegnati in un operazione autorizzata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu”, ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, raggiungendo il Museo del Risorgimento di Milano.
Ore 16.33 – Gli attacchi aerei condotti nella giornata di ieri da Stati Uniti e Gran Bretagna contro le forze di Muammar Gheddafi hanno colpitO e distrutto 20 obiettivi su 22 e hanno visto impegnati anche tre bombardieri B2. Lo ha confermato il comandante James Stockman, portavoce per l’US Africa Command, il comando che coordina le operazioni della forze internazionali in Libia. Stockman non ha escluso che danni significativi siano stati portati anche agli altri due obiettivi dei bombardamenti.
Ore 16.32 – La Libia deve rispettare la richiesta del cessate il fuoco fatta dalla comunita’ internazionale: lo ha detto oggi il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, chiedendo allo stesso tempo un rafforzamento delle sanzioni contro il regime di Muammar Gheddafi. Il ministro tedesco ha inoltre difeso la decisione del governo tedesco di non partecipare all’operazione militare contro la Libia decisa dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. Le truppe americane potranno usare le proprie basi in Germania per l’operazione, ha detto, ”ma le Forze Armate tedesche non verranno mandate in Libia”. La Germania, da parte sua, fornira’ aiuti umanitari per cinque milioni di euro destinati alle popolazioni che si trovano ai confini libici.
Ore 15.53 – Stanno per atterrare nell’aeroporto aeromilitare di Trapani Birgi tre tornado del sesto stormo di Ghedi, nel bresciano. Lo hanno reso noto la base del comando del 37simo stormo dell’aeronautica. ”Siamo addestrati a intervenire in qualunque momento”, dice il colonnello Fabrizio Genova, top gun di F16 e addestratore di piloti di caccia tornado. ”Noi siamo pronti 365 giorni all’anno – aggiunge – ma naturalmente dopo gli ultimi avvenimenti dobbiamo essere subito in grado di garantire la sicurezza”.
Ore 15.48 – ‘‘Oltre a Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna, Francia, Canada e Danimarca che hanno gia’ formalizzato l’adesione alla coalizione per la risoluzione Onu sulla Libia, la stanno formalizzando Norvegia, Emirati Arabi, Qatar, Belgio e Australia. Credo che anche la Giordania sia in procinto di farlo, comunque se ne vanno aggiungendo anche altri”. Lo ha detto, intervenendo a ”In 1/2 h” su Rai 3, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, aggiungendo dunque il Belgio e la Giordania all’elenco dei Paesi che aveva gia’ reso noto. ”La partecipazione italiana – ha affermato La Russa – e’ molto ben definita: noi abbiamo comunicato oggi al segretario generale dell’Onu e al capo della Lega araba la nostra adesione al coalizione che ha deciso di intervenire per dare attuazione alla risoluzione dell’Onu a protezione della popolazione civile della Libia e interveniamo insieme a coloro che hanno deciso deciso di farlo e ci auguriamo molto presto sotto l’egida della Nato. Ma gia’ i singoli interventi, anche fossero unilaterali, sono coperti gia’ dalla risoluzione”.
Ore 15.19 – Azioni di ritorsione da parte della Libia nei confronti di obiettivi civili nel Mediterraneo “non sono il nostro obiettivo”. ‘La nostra gente è andata a Bengasi per liberare Bengasi da gangster e da milizie armate – ha setto ancora Seif -. Se davvero gli americani vogliono aiutare Bengasi, vadano a Bengasi e la liberino dai terroristi e dalle milizie”. Seif Gheddafi ha quindi categoricamente escluso che il padre possa farsi da parte. ”Perché dovrebbe farlo? Qui siamo alle prese con un grosso equivoco. L’intero Paese è unito contro queste milizie armate e questi terroristi sostenuti dagli americani e dagli altri loro alleati”.
Ore 14.52 – Siamo a disposizione per un’evacuazione del personale del rimorchiatore bloccato in Libia con ogni strumento possibile”. Lo ha detto il ministro della Difesa La Russa intervenendo a ”In 1/2 h” su Rai 3. ”Abbiamo saputo oggi del rimorchiatore – ha aggiunto -. E’ rientrato volontariamente in porto per rifornimento e li’ gli e’ stato impedito di ripartire. E’ una situazione delicata che la Capitanerie e la Farnesina stanno seguendo. Quando e se ce lo chiederanno interverremo, ma non dipende solo dalla Difesa”.
Ore 14.49 – Con i raid aerei americani portati oggi ”con successo” sulla Libia si è conclusa la seconda fase dell’operazione ‘Odyssey Dawn’, ”ma l’operazione prevede molte fasi, e procederemo ora a tagliare le linee di rifornimento di Gheddafi”: lo ha detto alla CNN il comandante degli Stati Maggiori congiunti delle forze armate americane, ammiraglio Mike Mullen. ”Dopo gli attacchi di oggi, puntiamo ora a tagliare le linee di rifornimento di Gheddafi – ha detto Mullen -. Nei prossimi giorni prevediamo poi di fare un passo indietro e di lasciare alle forze della coalizione la leadership delle operazioni” ha detto Mullen. ”La missione Odyssey Dawn va avanti. Tutto dipende da ciò che farà Gheddafi”. ”L’obiettivo della missione – ha ribadito l’ammiraglio Mullen – non è quello di rimuovere Gheddafi, ma di proteggere i civili”.
Ore 14.50 – La Lega Araba ha criticato i raid aerei della coalizione internazionale sulla Libia, che sono andati oltre il loro obiettivo, che era di imporre una non fly zone; un obiettivo ”diverso da quanto sta succedendo in Libia”. Lo ha detto il segretario generale della Lega, Amr Mussa. ”Quello che vogliamo e’ proteggere i civili, non bombardarne altri”, ha detto.
Ore 14.48 – Gli otto aerei italiani messi a disposizione dall’Italia per le operazioni in Libia ”si aggiungono agli altri assetti forniti da tutte le altre nazioni che partecipano e da oggi compiranno le oro azioni sotto un unico comando, che e’ a Napoli”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, intervenendo a ”in 1/2 h” di Lucia Annunziata su Rai Tre. .
Ore 14.27 – Le forze fedeli a Gheddafi sono entrate nella città insorta di Misurata, 200 km a est di Tripoli, dove sono incorso combattimenti, e hanno bloccato il porto cittadino con le loro imbarcazioni, fermando gli approvvigionamenti: lo dicono testimoni residenti.
Ore 14.16 – L’aeroporto di Trapani Birgi entro poche ore verra’ chiuso al traffico aereo civile a causa delle operazioni dell’aeronautica militare che riguardano la Libia. I voli saranno dirottati su altri aeroporti. Lo confermano all’ANSA fonti dell’Enac.
Ore 14.03 – Il governo libico ha cominciato a distribuire armi a piu’ di un milione di persone e terminera’ l’operazione entro poche ore, riferisce l’agenzia libica Jana citando fonti della Difesa di Tripoli.
Ore 12.58 – Diciannove caccia Usa sono stati impiegati stamani in operazioni sui cieli libici contro le truppe di Gheddafi e le difese aeree libiche, hanno reso noto le forze armate americane
Ore 12.53 – Un aeroporto libico e’ stato attaccato da aerei invisibili ai radar (stealth) statunitensi. Lo ha detto la tv americana. La Cbs ha detto che tre bombardieri stealth B-2 Spirit hanno lanciato 40 bombe contro una base aera libica.
Ore 12.14 – L’ammiraglio americano Mike Mullen, capo degli stati maggiori congiunti ha annunciato che la no fly zone e’ stata effettivamente imposta sui cieli libici. Il comandante americano Mike Mullen ha detto che ”non vi sono indicazioni che Gheddafi si stia orientando sull’uso di armi chimiche”.
Ore 11.15 – Le incursioni aeree delle forze francesi riprendono questa mattina nei cieli libici nel quadro della coalizione internazionale. Lo rendono noto fonti militari francesi. L’intervento delle forze di Parigi era cominciato ieri con il sorvolo del territorio libico da parte di caccia Rafale e Mirage 2000, che hanno distrutto diversi blindati delle forze di Gheddafi. In serata, le forze americane e inglesi hanno dato il cambio, con i primi raid aerei britannici e il lancio di missili da crociera dalle navi e dai sottomarini americani al largo della Libia.
Ore 11.00 – “Voi (occidentali) volete il nostro petrolio, ma la nostra terra ci e’ stata data da Dio. Noi siamo oppressi e colui che e’ oppresso vincera’, mentre coloro che opprimono saranno sconfitti”: lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi in un messaggio audio ritrasmesso in diretta dal varie tv, fra cui Al Jazira. “Siamo pronti ad una guerra lunga, voi non ne avete la capacità, pensateci”.
Ore 10.38 – ”La nostra terra sara’ un inferno per voi”. E’ la nuova minaccia del leader libico Muammar Gheddafi contro la coalizione internazionale che sta attaccando la Libia. ”Siete dei barbari, dei terroristi, dei mostri”, ”avete attaccato il civile popolo libico che non vi aveva fatto nulla”. ”Questo attacco rappresenta un nuovo nazismo, noi non lasceremo mai la nostra terra, sappiamo che noi vinceremo e voi morirete”.
Ore 10.03 – I bombardamenti condotti dalle forze della coalizione anti-Gheddafi contro obiettivi militari libici su Tripoli e Bengasi, sono cessati questa mattina. LO affermano testimoni e giornalisti secondo i quali all’inizio di giornata Tripoli e Bengasi – bastione della ribellione – appaiono calme. Gli abitanti che nella notte si erano rifugiati nelle case per i violenti bombardamenti della coalizione e delle forze di Gheddafi, cominciano a uscire per le strade.
Ore 09.15 – L’equipaggio di un rimorchiatore d’altura italiano e’ stato trattenuto nel porto di Tripoli da uomini armati: lo apprende l’ANSA da fonti qualificate, secondo le quali le persone a bordo sono otto italiani, due indiani e un ucraino. I fatti, secondo le scarne informazioni disponibili, si sarebbero verificati ieri pomeriggio, quando il rimorchiatore stava sbarcando a Tripoli dei lavoratori libici. Alcuni uomini armati, tra cui uno che si sarebbe qualificato come il comandante del porto, hanno fermato l’equipaggio, impedendo al rimorchiatore di ripartire. Gli italiani e gli altri si troverebbero tuttora a bordo.
Ore 07.45 – Proseguono i bombardamenti. Nella notte Tripoli, un giornalista dell’Afp ha inoltre detto di aver visto un aereo sorvolare la residenza-caserma di Gheddafi a Bab al Azizia, nel sud della capitale e di avere sentito varie esplosioni. Cannoni antiaerei installati alla residenza e nei dintorni, cosi’ come in altre zone di Tripoli, hanno aperto il fuoco poco dopo le 02:20 locali (le 01:20 in Italia). Non si e’ potuta avere per ora -scrive l’Afp- nessuna informazione sugli obiettivi presi di mira. Immagini hanno mostrato traccianti nel cielo di Tripoli e corrispondenti hanno riferito che si udivano urla di ”Allah e’ grande!”.
Ore 07.04 – Intanto il ministero della Difesa britannico ha comunicato che anche l’aviazione di Londra ha lanciato raid aerei sulla Libia, senza tuttavia precisare quando e dove. “Posso ora confermare che anche la Raf (Royal air force) ha lanciato missili Stormshadow da alcuni Tornado GR4”, ha detto un portavoce delle forze armate britanniche, il generale John Lorimer. Fino ad ora erano stati annunciati raid aerei effettuati solo dalla Francia ieri nell’est del Paese, mentre il Pentagono ha comunicato che oltre 110 missili cruise sono stati lanciati sempre ieri da navi e sommergibili Usa e Gb.
WASHINGTON – I missili britannici e americani hanno colpito oltre 20 obbiettivi strategici libici, in larga parte a ovest del Paese. Si tratta di sistemi di difesa aerea e altri snodi di comunicazione strategica, tutti situati sulla costa. Lo ha detto l’ammiraglio William Gortney, incontrando la stampa al Pentagono.
TRIPOLI – Sono stati bombardati obiettivi civili anche a Bengasi e Zuwarah. Lo dice la tv di stato libica che aveva gia’ parlato di bombardamenti su obiettivi civili a Tripoli e attacchi a riserve di carburante a Misurata. La tv di stato libica continua a riferirsi alle forze della coalizione con l’appellativo “i crociati nemici”.
Secondo la televisione libica e’ stato colpito anche l’ospedale di Bir Osta Miled, a 15 km a est di Tripoli.
TRIPOLI- Media ufficiali libici hanno detto che e’ stata bombardata Sirte, citta’ natale di Gheddafi.
ROMA – Quattro giornalisti stranieri sono stati arrestati nell’ovest della Libia. Lo riferisce la Bbc sul suo sito citando Al Jazira. I quattro inviati sono un britannico, un tunisino, un mauritano e un norvegese.
I quattro arrestati sono due cameraman e due inviati di Al Jazira. Una settimana fa un cameraman della tv satellitare era stato ucciso in un’imboscata nella regione di Hawari, vicino Bengasi. La settimana scorsa invece quattro giornalisti del New York Times sono stati catturati nell’est della Libia. Due giorni fa il loro giornale ha detto che saranno presto liberati. .
TRIPOLI- La Libia non cooperera’ piu’ con l’Europa nella sua lotta contro l’immigrazione clandestina. Lo ha detto un responsabile della sicurezza libica, citato dalla tv di stato.
“La Libia non si considera piu’ responsabile dell’immigrazione clandestina verso l’Europa”, ha dichiarato una fonte della sicurezza anonima citata dalla tv di stato libica. Lo scorso 11 marzo, il leader libico Muammar Gheddafi aveva minacciato l’Unione europea di uno stop alla lotta contro l’immigrazione clandestina. “Se l’Europa ignora il ruolo attivo della Libia nella lotta contro l’immigrazione e come garante della stabilita’ del Nord Africa e di tutta l’Africa – aveva detto il colonnello – la Libia cessera’ di lottare contro l’immigrazione clandestina affinche’ milioni di neri affluiscano verso l’Europa”.
NOUAKCHOTT (MAURITANIA)- Il comitato dell’Unione africana sulla Libia denuncia di “non poter recarsi” oggi in Libia come si augurava e come aveva annunciato per l’autorizzazione chiesta alla comunita’ internazionale gli e’ stata “rifiutata”.
TRIPOLI- La Libia ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri libico in un comunicato diffuso a Tripoli.
TRIPOLI- Il governo libico considera nulla la risoluzione 1973 dell’Onu dopo gli attacchi sferrati dalla coalizione occidentale. Lo afferma in un comunicato il ministero degli Esteri libico. La risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite prevede una no-fly zone rafforzata contro le truppe di Gheddafi e l’immediato cessate il fuoco per proteggere la popolazione civile.
”La Libia chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu dopo l’aggressione franco-americo-britannica contro la Libia che e’ uno Stato indipendente e membro delle Nazioni Unite”, ha affermato il ministero degli Esteri libico in un comunicato. L’operazione militare lanciata contro la Libia ”minaccia la pace e la sicurezza internazionale”, precisa il comunicato. Gli attacchi militari occidentali hanno ”colpito diverse zone dell’ovest del Paese, provocando vittime tra i civili e danni a installazioni civili, tra cui strade, aeroporti e ospedali”. Tripoli considera ormai ”nulla la risoluzione 1973 che impone una zona di esclusione aerea” affermando che, di conseguenza, ”ha il diritto di utilizzare i suoi aerei civili e militari per difendersi dopo che la Francia ha violato la zona di esclusione aerea”.
ROMA- Pioggia di missili sulla Libia dal cielo e dal mare. E’ scattata l’operazione ‘Odissey Dawn’, cui partecipano al momento Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Italia e Canada, gli altri due membri della coalizione internazionale, non hanno ancora preso parte attivamente ai raid.
Ma l’Italia sta fornendo un importante supporto logistico attraverso la messa a disposizione della coalizione di ben sette basi militari.
Gheddafi per ora ha reagito solo a parole con minacce gravissime: “il Mediterraneo è diventato un campo di battaglia”, ha detto in serata attraverso un inusuale messaggio audio.
“Attaccherò obiettivi civile e militari”, ha aggiunto mentre la televisione libica diffondeva notizie secondo le quali i raid americani avrebbero colpito obiettivi civili in diverse zone del Paese, nonché un ospedale in un sobborgo della capitale seconde alcune testimonianze. Tripoli ha poi chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza e annunciato che non cooperera’ piu’ nella lotta all’immigrazione clandestina.
Secondo fonti del Pentagono, sono almeno 110 i missili da crociera Tomahawk lanciati su una ventina di obiettivi sensibili del Colonnello: batterie contraeree, basi e depositi di carburante.
La tv libica parla di “attacchi dei crociati” mentre migliaia di cittadini libici si sono offerti come scudi umani attorno al bunker del Colonnello a Tripoli. I primi missili contro le forze governative li hanno lanciati i jet francesi alle 17:45: centrati in pieno i bersagli, quattro carri armati di Gheddafi.
A Tobruk è esplosa la gioia incontrollata degli insorti che seguivano su un maxi-schermo la diretta della tv satellitare Al Jazira.
“Finalmente la Francia ha dato una speranza al popolo libico”, ha detto il portavoce del governo di transizione degli insorti.
Il via libera all’attacco militare è giunto dal vertice di Parigi con Onu, Ue, Usa e Paesi arabi, che ha dato luce verde ai caccia della coalizione internazionale per imporre con la forza il rispetto della risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che prevede una no-fly zone rafforzata contro le truppe di Gheddafi e l’immediato cessate il fuoco per proteggere la popolazione civile.
I primi aerei a raggiungere lo spazio aereo libico sono stati i caccia di Parigi, che hanno anticipato di qualche ora i Tomahawk americani e britannici.