ROMA – Il ministro degli esteri libico, Mussa Kussa, è volato dalla Tunisia in Gran Bretagna, dove ha annunciato la sua defezione e l’intenzione di abbandonare Muammar Gheddafi. Il nuovo colpo di scena era in qualche modo stato preceduto da voci e indiscrezioni circolate sulla stampa da quando il ministro, 59 anni, figura-chiave del regime di Tripoli, era comparso misteriosamente in Tunisia.
Una ”visita privata” aveva detto l’agenzia tunisina Tap, secondo la quale il ministro era entrato dal posto di frontiera di Ras Jedir, dove sono passati nelle settimane scorse migliaia di profughi in fuga dai combattimenti. Un soggiorno fitto di mistero, in cui Kussa aveva incontrato ieri alcuni emissari francesi in un albergo a Djerba.
E subito erano circolate le voci su una possibile defezione del ministro – sulla scia di quella di molti altri diplomatici libici nelle ultime settimane -, bilanciate però dall’ipotesi che Kussa stesse in realtà in missione segreta per trattare con i Paesi occidentali e arabi – riuniti ieri a Londra – per il conferenza sulla Libia – una ”uscita indolore” per il rais e i suoi.
Una via di fuga ”ufficiosamente” lasciata socchiusa per Gheddafi dai paesi che lo bombardano anche dopo le dure dichiarazioni uscite ieri dal consesso londinese. Per provare a mettere a tacere le voci su una sua “fuga” a Londra , il portavoce del governo di Tripoli, Mussa Ibrahim, si è affrettato a dichiarare che quella di Kussa era una ”missione diplomatica”, escludendo – ”certo che no”, ha detto – le voci sui media di una possibile defezione.
In serata il Foreign Office, il ministero degli esteri britannico, ha dato la notizia che l’aereo di Kussa è atterrato a Farnborough, nel sud dell’Inghilterra; che il capo della diplomazia libica lo ha fatto ”di sua scelta” e che si è dimesso dal suo incarico: ”Possiamo confermare che Mussa Kussa e’ arrivato all’aeroporto di Farnborough il 30 marzo proveniente dalla Tunisia. Ha compiuto il viaggio per sua libera scelta. Ci ha comunicato di essersi dimesso dal suo incarico”.
Fonti diplomatiche citate da Al Jazira, mentre Mussa era ancora in volo, indicavano anche che Kussa intendesse trattare una fuga anche per altri gerarchi e dirigenti di Tripoli, che potrebbero quindi avergli confidato segretamente di voler abbandonare al suo destino Gheddafi. Stasera quindi lo stesso Foreign Office ha lanciato un appello ad altri gerarchi libici perche’ disertino, con la tacita offerta di un rifugio sicuro sotto la tutela del governo di Sua Maestà, con l’offerta cioè di un ”esilio dorato” in quella Londra che già ospita dirigenti e uomini d’affari arabi.
Qualche traccia di spiegazione l’ha fornita Norman Benotman, amico di Kussa e membro del think tank britannico Quilliam, secondo cui il ministro ”non era affatto contento e non approva gli attacchi del governo sui civili”. Secondo l’emittente Al Jazira, il ministro avrebbe defezionato e starebbe trattando un salvacondotto per se’ e la sua famiglia. Un’ipotesi questa che trova conferma, sempre secondo l’emittente qatariota, in ambienti diplomatici europei. Del resto Kussa, uomo chiave del regime di Muammar Gheddafi ma non colpito dalle sanzioni dell’Onu, malgrado i sospetti di un suo coinvolgimento diretto nell’organizzazione dell’attentato di Lockerbie, si è guadagnato negli anni successivi discrete credenziali in Occidente come artefice della politica estera che una decina d’anni fa ha riportato la Libia nell’ambito della comunita’ internazionale dopo decenni di isolamento, sanzioni e ostilità.