TRIPOLI – La guerra di Gheddafi ai ribelli passa anche dai pozzi petroliferi: nel paese le forze militari vicine al colonnello hanno incendiato diversi pozzi, fonte di ricchezza per il Paese e dai quali dipende anche l’Occidente per l’approvvigionamento di greggio. Le forze di Gheddafi hanno colpito dei serbatoi di stoccaggio di greggio nel terminale petrolifero di Es Sider, vicino a Ras Lanuf. Lo dicono i ribelli e diverse tv, fra cui Al Jazira, mostrano immagini di fiamme e di enormi colonne di fumo nero.
Le forze di Gheddafi hanno colpito anche un deposito di petrolio nella città petrolifera di Brega, come riferisce il portavoce del Consiglio nazionale a interim, Mustafa Ghiriani.
E sull’incendio ai pozzi regime e ribelli si rimpallano le accuse: la tv di stato libica ha attribuito a ”elementi di Al Qaida” la responsabilità dell’esplosione del deposito di greggio a Sidra, presso Ras Lanuf. I ribelli invece accusano le forze armate fedeli a Muammar Gheddafi di aver colpito lo stesso pozzo con una cannonata o un raid aereo. Fonti del governo provvisorio ribelle a Bengasi accusano Gheddafi di condurre un ”gioco sporco” colpendo le strutture petrolifere.