BRUXELLES – La Nato è pronta a sostenere una operazione umanitaria in Libia ”ma anche per altre opzioni”, a patto che siano rispettati tre condizioni, secondo quanto indicato dal segretario generale Anders Fogh Rasmussen in apertura della ministeriale difesa nella sede dell’Alleanza Atlantica a Bruxelles.
I tre ”principi” che devono guidare l’azione della Nato sono: ”Che sia dimostrata la necessita’ di intervento”, che ci sia ”un chiaro mandato legale” e ”un fermo supporto regionale”.
“Abbiamo chiesto alle autorità militari – ha detto Rasmussen – di lavorare su un ventagio di opzioni per vedere come l’Alleanza possa aiutare gli sforzi internazionali, ad esempio per l’assistenza umanitaria ma dobbiamo essere pronti a considerare altre opzioni se necessario”.
Secondo quanto riferito da fonti Nato le altre opzioni sul tavolo, oltre all’intervento di sostegno e protezione per azioni umanitarie, sono quelle di operazioni per il controllo dell’embargo sulle armi o anche un ”controllo rinforzato” di questo embargo, per il quale però sarebbe necessaria una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Il monitoraggio rinforzato infatti prevederebbe la possibilità di fermare con la forza i mezzi che non si sottoponessero ai controlli. Una nuova risoluzione dell’Onu oltre che ”il fermo supporto regionale” sarebbero anche il prerequisito indispensabile per la dichiarazione di una ”no-fly zone”.
Per quest’ultima operazione però, sempre secondo quanto riferito da fonti Nato, non è ancora sul tavolo della ministeriale una pianificazione militare completa. Il segertario generale della Nato ha invece confermato che da lunedi’ scorso la sorveglianza con arei Awacs sulla Libia è stata portata a 24 ore su 24, nell’ambito della operazione di anti-terrorismo ‘Active Endeavour’.