ROMA – Un portavoce dei ribelli libici accusa la Nato di ”lasciar morire gli abitanti di Misurata” e di ”averci deluso”, ”non avendoci offerto quello che si serve”.
Il portavoce degli insorti lo ha detto in una conferenza stampa a Bengasi trasmessa in diretta su Al Jazeera.
Il generale Abdel Fattah Younes, che è stato ministro degli interni di Muammar Gheddafi, è passato con i ribelli dei quali è stato nominato alcuni giorni fa capo di stato maggiore militare dal Consiglio nazionale di transizione (Cnt), oggi a Bengasi ha detto che ”la stampa internazionale deve sostenere con forza il popolo di Misurata e fare appello alla Nato, che lascia gli abitanti di Misurata ogni giorno”.
Secondo Younes, vestito con l’uniforme dell’esercito libico e i gradi da generale davanti alle telecamere, ”se la Nato aspetta ancora una settimana, non restera’ piu’ niente a Misurata”. Secondo il capo militare e portavoce dei ribelli libici, l’Alleanza atlantica ”si sta muovendo con molta lentezza, permettendo alle forze di Gheddafi di avanzare”.
”Cosa fa la Nato? – s’è chiesto Younes – Bombarda qui e là mentre gli abitanti della citta’ assediata sono sotto la minaccia di essere ”sterminati”. ”La Nato e’ diventata il nostro problema”, ha concluso.
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