TRIPOLI – Rispolverata quotidianamente dai giornali di tutto il mondo, la no fly zone resta al momento la pista più probabile che l’Occidente vorrebbe seguire per uscire dal pantano Libia. Già, ma cos’è una no fly zone, e quanto appare realizzabile al momento?
L’operazione dovrebbe impedire ai voli di Gheddafi di sorvolare la Libia e la base privilegiata dovrebbe essere quella siciliana di Sigonella. L’Italia nel frattempo ha opportunamente sospeso il Trattato di amicizia siglato nel 2008 con Tripoli, trattato che vietava al nostro paese di mettere a disposizioni le basi aeree per operazioni contro il paese nordafricano.
Di fatto, spiega il Sole 24 Ore, “l’istituzione di una No-fly-zone è un atto di guerra perché limita la sovranità di uno stato sul suo spazio aereo. Per applicarla sarà necessario un mandato Onu ottenibile senza troppe difficoltà dopo la condanna internazionale di Gheddafi e adducendo ragioni umanitarie”.
Ecco la consistenza di un’operazione del genere concertata a livello internazionale: “Sul piano pratico – scrive ancora il quotidiano economico – l’aeronautica di Gheddafi non rappresenta una seria minaccia per i jet della Nato. Del centinaio di Mig, Sukhoi e Mirage ufficialmente in servizio insieme ad altrettanti elicotteri è impossibile sapere quanti siano realmente operativi. Un’opzione più aggressiva potrebbe vedere blitz aerei contro i jet e gli elicotteri di Gheddafi tesi a indebolire le forze ancora in mano al raìs, mentre per istituire una No-fly-zone limitata alla Cirenaica sarebbero sufficienti una ventina di caccia Typhoon, F-15, F-16, Rafale appoggiati da alcune cisterne volanti per rifornirli in volo e prolungare i tempi di volo. Una forza sufficiente a mantenere costantemente in volo due pattuglie composte ognuna da una coppia di velivoli. Il controllo dello spazio aereo libico e la guida dei caccia contro eventuali jet libici in avvicinamento verrebbe effettuato dagli aerei radar Awacs della Nato o delle forze aeree statunitensi, britannica e francese. Una missione più ampia che voglia impedire a Gheddafi anche i voli sulla Tripolitania richiederebbe invece almeno una cinquantina di velivoli. Una sola portaerei statunitense sarebbe in grado di imporre da sola un totale blocco dei voli sulla Libia”.
Ora manca solo la comune volontà internazionale, ma a questo punto non è da escludere che Usa e Gran Bretagna possano portare a termine una “coalition of willing”: un’operazione autonoma messa a punto se l’Onu non dovesse opporre resistenza, così come successo per l’Iraq nel 2003.
