TRIPOLI – Anche se il regime del rais libico Muammar Gheddafi non ha mai incentivato il turismo, dal mare al deserto la Libia racchiude nel suo territorio un patrimonio di tesori archeologici e naturalistici che i bombardamenti della coalizione occidentale potrebbero mettere in pericolo.
Leptis Magna e Sabratha, prima insediamenti fenici poi grandiose citta’ dell’impero romano , che si trovano rispettivamente ad Est e a Ovest di Tripoli, ricordate dall’Unesco nella Lista del Patrimonio dell’Umanità. L’oasi di Ghadames, la porta del deserto, la più nota delle antiche città carovaniere, ugualmente protetta dall’Unesco. Ma anche i villaggi berberi e la capitale, Tripoli, con le rovine del passato romano e le moschee e i minareti della dominazione araba. E ancora il Parco naturale dell’ Akakus con le sue testimonianze di arte rupestre preistorica.
LEPTIS MAGNA: Fondata da coloni fenici intorno al 1100 a.C., a 130 chilometri dalla’attuale Tripoli, Leptis venne strappata dai Romani ai Cartaginesi durante la terza guerra punica (146 a.C.) e poi incorporata sotto Tiberio nella provincia Africa. Ricca e potente grazie al suo porto e ai commerci marittimi di spezie, animali e schiavi provenienti dalla regione sub sahariana, raggiunse il suo massimo splendore con l’imperatore Settimio Severo (193 d.C.), che era nato proprio a Leptis, e che spese per abbellirla e farla rivaleggiare con Cartagine e Alessandria. Tra i grandi tesori recuperati in un secolo di campagne archeologiche ci sono il colossale TEATRO, costruito tra il primo e il secondo secolo d.C e ritenuto uno dei piu’ antichi teatri in pietra del mondo romano, il secondo dell’Africa per dimensioni dopo quello di Sabratha, con un favoloso palcoscenico che era decorato con centinaia di sculture.
Spettacolare anche il FORO DEI SEVERI, il nuovo foro che l’imperatore Severo fece costruire sotto il suo governo. Sulle facciate, tra un arco e l’altro erano riprodotte teste di Gorgoni- ne sono state ritrovate 70- tutte scolpite in marmo. Uno dei monumenti piu’ importanti rimane l’ARCO DI SETTIMIO SEVERO eretto nel 203 in occasione di una visita dell’imperatore alla sua citta’ natale. Del II secolo sono anche le grandiose TERME commissionate da Adriano e inaugurate nel 137 d.C. SABRATHA: Collocata a 70 chilometri ad ovest di Tripoli, fondata nel VII secolo a.C. dai fenici in uno dei pochi porti naturali della Tripolitania, Sabratha fu presa dai romani nel 46 a.C. e come la vicina Leptis Magna conobbe il suo splendore al’epoca dei Severi. A quegli anni risale il monumentale teatro in riva al mare.
Il sito archeologico (che si trova a 1,5 chilometri dalla moderna Sabratha) e’ stato scavato a partire dal 1920 dagli archeologi italiani che hanno riportato alla luce e parzialmente ricostruito gran parte dei reperti oggi presenti nell’area. Il monumento più importante è il teatro romano (II-III secolo d.C.) dotato di una spettacolare scena, formata da tre piani con colonne di marmo sovrapposte. Ma ci sono anche diversi templi fra cui il tempio di Antonino, il tempio di Giove e la Basilica cristiana fatta costruire da Giustiniano con il pavimento a mosaico. Sempre di epoca romana il Tempio di Liber Pater, il Tempio di Serapide, il Tempio di Ercole e, nella zona est, sul mare, il Tempio di Iside. Nella zona ovest, al di qua delle mura bizantine che circondano il Foro e i templi romani, si trova invece il mausoleo di Bes (II secolo a.C.) di architettura punico – ellenistica, in gran parte ricostruito da archeologi libici dopo il 1920. Ma la stessa TRIPOLI è ricca di rovine romane e di altre meraviglie da preservare. Tra queste l’immenso castello Assaraya al-Hamra, massima espressione in citta’ del periodo ottomano, e poi le moschee, in particolare quelle di Gurgi e Karamanli.