TRIPOLI – Tre esplosioni ad al Qubah, vicino a Derna, nella Libia orientale, hanno fatto trenta morti, forse quaranta, e 120 feriti. Le esplosioni sono state causate probabilmente da delle autobombe. Hanno colpito una sede della polizia, un distributore e una palazzina.
Le esplosioni arrivano dopo che il premier libico riconosciuto, Abdullah al Thani, che risiede a Tobruk, ha rivelato che i gruppi libici collegati all’Isis “continuano a diffondersi e a prendere nuove aree” dopo che “le loro bandiere nere si possono vedere su Tripoli, Sabratha, Sirte e Ben Jawad”. In un’intervista al quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat, al Thani accusa i deputati del Congresso nazionale, il parlamento di Tripoli a guida islamica, di “non volere il dialogo” di pacificazione della Libia mediato dall’Onu.
Al Thani ha inoltre lamentato che “da circa un anno non riceviamo armi, munizioni o rifornimenti logistici per combattere questi gruppi” a causa dell’embargo dell’Onu. Il premier ha confermato che i raid aerei egiziani contro l’Isis sono stati condotti “in pieno coordinamento con le leadership politiche e militari” che fanno a capo al suo esecutivo basato a Tobruk.