I licei religiosi israeliani hanno deciso di eliminare Amos Oz dai programmi scolastici.
Il motivo della scelta sarebbe che i libri dello scrittore israeliano, e in particolare “Michael mio”, del 1968, contengono pensieri “immmodesti”. Secondo il quotidiano Yediot Ahronot, che riporta la notizia, sarebbero state soprattutto le memorie della protagonista di “Michael mio” ad aver portato gli insegnanti a questa decisione.
La preoccupata conferma è arrivata da un dirigente del ministero dell’istruzione che ha dichiarato che negli istituti nazional-religiosi si nota negli ultimi tempi una crescente “chiusura” di fronte al mondo laico.
Sono tanti gli autori che ne hanno fatto le spese, pur essendo ritenuti in passato di importanza fondamentale: Sofocle, la cui “Antigone” fa riferimento a questioni di incesto legate alla storia di Edipo e a “riti idolatri”. Ma anche Lev Tolstoj, che in “Anna Karenina” descrive scene di infedeltà coniugale e un suicidio. E ancora Isaac Bashevis Salinger, che nel libro “Lo schiavo” descrive l’amore fra un ebreo e una contadina cristiana.
Yediot Ahronot precisa che la cultura laica europea non è comunque scomparsa del tutto nei programmi di studio di queli licei nazional-religiosi. Restano infatti nei programmi alcuni racconti brevi di Franz Kafka e di Anton Chekov.