TEHERAN, 2 GEN – Il programma missilistico dell'Iran continua a fare grandi passi avanti e i test condotti tra domenica e oggi ampliano il gia' ben nutrito arsenale sotto il controllo dei Guardiani della rivoluzione iraniani, che va dai missili di artiglieria, con pochi chilometri di gittata, a quelli balistici che possono colpire a 2.500-3000 km.
I missili da crociera testati oggi, il superficie-mare Ghander (o Qadar) e il superficie-superficie Nour, hanno entrambi un raggio di circa 200 km, con ''aumentate capacita' di sfuggire ai radar e ai disturbi elettronici''. Sono quindi a lungo raggio, rispetto al francese Exocet (40 km), all'israeliano Gabriel (36 km) e all'americano Harpoon (80 km), ma ancora inferiori al Granit russo (700 km). Domenica scorsa la Marina iraniana aveva invece testato un nuovo missile superficie-aria, il Mehrab, contro gli attacchi aerei. Questi tre missili vanno ad aggiungersi a un'altra decina di modelli posseduti dall'Iran, con portate dai 130 km ai 2.500 km, il piu' noto dei quali e' lo Shahab-1, derivato dallo Scud B sovietico e operativo dal 1995. Ma e' il suo 'fratello maggiore', lo Shahab-3, missile balistico a medio raggio, capace di trasportare testate chimiche e nucleari e in grado di colpire Israele e tutti i Paesi del Medio Oriente, a raccogliere le maggiori preoccupazioni occidentali, soprattutto dopo l'annuncio di ieri della prima barra di uranio iraniana 'fatta in casa'.
Gli iraniani hanno cominciato a sviluppare missili ai tempi dello Scia', negli anni Settanta, ma e' stato alla fine della guerra contro l'Iraq nel 1988 che, con l'aiuto dei tecnici cinesi, hanno realizzato i primi Oghab e Shahin-II, ai quali sono poi seguiti i Fajr, Nazeat e Zelzal, sempre a corto raggio. Con i sovietici prima e con i nordcoreani poi, hanno invece realizzato versioni 'locali' degli Scud B (circa 300 km di portata) e Scud C (500-700 km), a combustibile liquido, gli Shahab 1 e 2, per arrivare poi allo Shahab 3, il primo vero missile balistico iraniano (derivato dai nordcoreani Nodong-A e B), con un raggio stimato di 1.000 km circa, che arriva a 2.000 km nei modelli successivi. E' a singolo stadio e capace di portare testate convenzionali, chimiche e nucleari. Operativi dal 2002-2003, l'Iran dovrebbe avere in arsenale – a seconda delle fonti – da piu' di una decina a circa 300 Shahab 3 suddivisi, secondo 'Jane's', in sei brigate missilistiche. Non e' noto il loro stato di efficienza. Sono invece controverse e forse infondate le voci sull'esistenza degli Shahab 4, 5 e 6, la cui gittata potrebbe arrivare, con il 6, fino a 10.000 km. L'Iran ha anche altri tre tipi di missili balistici medi, della serie Ghadr-110: Samen, Sajil e Ashura, a combustibile solido e con gittata stimata dai 1.000 km del Samen (che dal 2008 avrebbe rimpiazzato i vecchi Scud B e C), ai 2.500 del Sejil fino ai 3.000 km dell'Ashura, testati nel 2010.
