Sono sempre più tesi i rapporti diplomatici tra Gran Bretagna e Israele. Il pomo della discordia tra il governo di Londra e quello di Gerusalemme è una pubblicità turistica che l’Agenzia britannica per il controllo della pubblicità (Asa) ha definito ingannevole, vietandone la pubblicazione.
L’inserzione israeliana sui giornali della Gran Bretagna mostrava il Muro del pianto: secondo l’ente di controllo si tratterebbe di pubblicità “ingannevole” perché lascerebbe intendere che Gerusalemme Est, dove si trova il muro, è parte integrante dello stato d’Israele.
L’organismo di controllo ha quindi stabilito che la campagna ha infranto le linee guida previste in materia e ne ha vietato la diffusione la diffusione. “Abbiamo detto all’Ufficio del Turismo israeliano di non insinuare che dei luoghi nei territori occupati erano parte integrante dello Stato d’Israele – ha spiegato l’Asa – perché questo è quello che si evince dalla lettura delle frasi collegate alle immagini nella pubblicità insieme al fatto che i siti in questione sono al centro di una disputa internazionale”.
In risposta agli Inglesi il Ministero del turismo israeliano ha replicato che la pubblicità non fa altro che fornire delle informazioni di base “accurate, riservate al turista inglese che voglia recarsi in Israele”. “Omettere una visita nella città di Gerusalemme sarebbe stato scorretto e potenzialmente fuorviante”, ha concluso il ministero, sottolineando che il governo, con un accordo siglato nel 1995 con le autorità palestinesi, si è assunto l’obbligo di sostenere tutti i siti religiosi, di ogni denominazione. ovvio il riferimento al Muro del Pianto conteso tra ebrei e musulmani. “Lo status legale di Gerusalemme non ha nulla a che fare con la questione”, hanno spiegato ancora al ministero.
Già nel 2009, ricorda la Bbc, l’Asa aveva criticato le autorità per il turismo israeliane per alcuni cartelloni pubblicitari alla metropolitana di Londra che mostravano Gaza, la Cisgiordania e le Alture del Golan come parte del territorio d’Israele.