Maltempo in India, gli italiani lasciano Ladakh: le immagini della tragedia

Circa 1.200 turisti stranieri, tra cui anche decine di italiani, hanno già lasciato Leh, capoluogo del Ladakh, regione appartenente al Kashmir indiano, colpita da violente inondazioni nelle notte tra giovedì  e venerdì. Grazie ai voli straordinari organizzati dalle compagnie aeree, altre centinaia di stranieri potranno defluire dalla zona disastrata.

Un funzionario diplomatico dell’ambasciata italiana a New Delhi si trova già sul posto e ha già contattato i connazionali per assisterli nel trasferimento a New Delhi da cui saranno poi rimpatriati. Secondo quanto riferito oggi all’Ansa da una fonte diplomatica ”i connazionali rintracciati sono tutti incolumi”.

Sono almeno 300 gli escursionisti stranieri che risultano ancora bloccati in diverse vallate del Ladakh a causa delle strade rese inagibili da frane e smottamenti. Parlando all’agenzia di stampa indiana Ians, l’ispettore generale della polizia Farooq Ahmad, ha detto che ”dei 132 corpi recuperati, 128 sono stati identificati e tra di loro non ci sono stranieri”. Secondo i media indiani, tuttavia, tra le vittime risultano due cittadini francesi.

Non si hanno ancora invece notizie su oltre 500 dispersi, tra cui una turista spagnola e venti soldati di stanza sul ghiacciaio di Siachen, il più alto fronte di guerra dove sono schierati l’esercito indiano e quello pachistano. Il dirigente della polizia ha poi aggiunto che oggi alcuni elicotteri militari cercheranno di recuperare alcuni escursionisti intrappolati nella valle di Zanskar, una delle mete del trekking.

Intanto continuano ad arrivare aiuti di emergenza, tende e medicine per i senza tetto, in particolare del villaggio di Choglamsar, a sud di Leh, spazzato via dalla colata di fango. In ospedali da campo e strutture provvisorie ci sono circa 400 feriti. Oggi i media indiani riportano che molti giovani vacanzieri stranieri hanno deciso di unirsi alle operazioni di soccorso degli alluvionati e di sgombero delle strade da detriti e macerie.

Nelle foto che seguono ecco i volontari al lavoro:

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Lorenzo Briotti