BP potrebbe ricevere una mano dalla Gran Bretagna, dopo le perdite causate dalla marea nera del Golfo del Messico. Secondo il Times dirigenti del ministro delle Attivita’ Produttive e del Tesoro stanno mettendo insieme un piano di emergenza per salvare l’azienda nel caso la sua situazione finanziaria continuasse a peggiorare.
”Non sono ancora completamente chiari i pericoli reali, ma il governo deve essere preparato a tutto”, ha detto al Times una fonte governativa. Le conseguenze di un eventuale fallimento della BP – il cui valore è stato dimezzato a causa della vicenda della marea nera – sarebbero infatti tragiche non solo per gli investitori britannici.
Ci potrebbero essere ricadute a livello mondiale e pericoli per la rete energetica britannica, di cui molte infrastrutture sono gestite da BP. Per non parlare dei lavoratori impiegati dall’azienda che sono, solo in Regno Unito, 10.105. Dopo un primo appello del primo ministro David Cameron durante l’ultimo G20, riferisce il Times, il 20 luglio il premier si recherà a Washington assieme al ministro per l’Ambiente Chris Huhne, per affrontare di nuovo il problema con le autorita’ americane.
