La marea nera potrebbe punta alla Florida. Le autorità americane sono preoccupate perché il petrolio potrebbe agganciare una corrente sottomarina, la Loop Current che porta proprio in quello Stato.
“La vicinanza della parte sud est della macchia alla corrente indica che la probabilità che il petrolio venga agganciato sta crescendo – ha spiegato Jane Lubchenco della Noaa, National Oceanic and Atmospheric Administration – in questo caso la marea raggiungerà lo stretto della Florida entro 8-10 giorni”.
Secondo i dati presentati, il grosso della marea è a decine di chilometri dalla corrente, che va ad agganciarsi alla corrente del Golfo, ma la parte sud, costituita da frazioni leggere e da catrame, è molto più vicina. Il Noaa posizionerà mercoledì 18 maggio dei sensori nell’area per monitorare più da vicino la situazione.
L’eco-disastro continua a minacciare gli animali che popolano l’area colpita dal disastro. Le cifre ufficiali riportate dal New York Times parlano di 156 tartarughe trovate morte dal 30 aprile, un numero molto superiore alla media per il periodo, anche se le autopsie effettuate sulle carcasse non hanno ancora spiegato le cause dei decessi. Ancora maggiori problemi potrebbero esserci nei prossimi giorni, quando le uova deposte dalle tartarughe nell’area si schiuderanno e i piccoli inizieranno a nuotare nelle acque contaminate.