ROMA – ''Noi non abbiamo letto il nome della nave (Enrica Lexie, ndr). Abbiamo solo visto che era una nave rossa e nera. E' stata la polizia, a terra, a dirci quel nome''. Cosi' Freddy Bosco, il comandante del peschereccio St Anthony in cui sono morti due pescatori indiani, della cui morte sono accusati i due maro' italiani, racconta in un'intervista a 'Oggi', quei momenti del 15 febbraio scorso al largo del Kerala.
''A me non interessa se i soldati italiani restano in carcere – aggiunge Bosco -. I morti sono morti, nessuno potra' piu' darceli indietro. Ma le famiglie di Valentine e Ajash non hanno di che vivere, io non ho piu' il mio lavoro, abbiamo diritto a un risarcimento''.
Sulla dinamica della sparatoria, il comandante spiega di essersi sdraiato per riposare, lasciando il timone al suo secondo, Valentine Jalestine, una delle vittime. ''Era tutto tranquillo. Intorno c'era solo silenzio e una petroliera che si muoveva lenta''. Poi Bosco ha sentito un rumore e si e' svegliato: ''Ho visto tutto quel sangue. Valentine aveva un buco nella testa. E' stato allora che hanno ripreso a sparare. Sparavano dalla petroliera, in due''. Ed e' in quel momento che anche Ajash Binki e' morto ''colpito sul petto''.
