SYDNEY – Distratto dal telefono. Questa la giustificazione che un anestesista a Sydney, in Australia, ha dato per l’errore che ha commesso in sala operatoria. Biing-Lin Yin infatti stava giocando col suo cellulare e ha dosato male l’anestesia, lasciando che un paziente fosse operato alle tonsille da sveglio, riportando un fortissimo choc. L’incidente è avvenuto al Delmar Private Hospital nel febbraio 2013 e ora il medico ha affrontato il tribunale, dove ha chiesto scusa ed è stato condannato alla frequenza di un corso sulle cautele da adottare durante l’anestesia, sempre che qualcuno gli conceda di lavorare ancora.
Federica Macagnone sul Messaggero riporta la storia di questo anestesista raccontata dal Daily Mail, spiegando che non era la prima volta che il dottor Yin finisse alla cronaca per un errore medico:
“Biing-Lin Yin, che nel 2011 era finito davanti agli organi di disciplina per un errore durante un parto cesareo e per aver effettuato una trasfusione a un paziente utilizzando una tipologia sbagliata di sangue, lavora come anestesista presso vari ospedali di Sydney, tra cui il Mater Hospital, il Mona Vale Hospital e il Sydney Adventist Hospital. L’ultima volta ha “colpito” al Delmar Private Hospital, nel febbraio 2013, dove ha dosato talmente male l’anestesia da far sì che un paziente di 34 anni, al quale dovevano essere rimosse le tonsille, non si addormentasse e riuscisse a vedere e sentire tutto quello che accadeva durante l’intervento, provando dolore e riportando un fortissimo choc.
Yin non era riuscito a accendere la macchina per amministrare il desflurano e l’uomo, che nel frattempo era in uno stato di paralisi per via di un blocco neuromuscolare, come nel peggiore degli incubi non ha potuto segnalare di essere sveglio. I medici hanno capito che qualcosa non andava quando hanno cominciato a vedere i suoi spasmi e hanno notato che la sua pressione sanguigna aumentava.
Il caso è finito davanti al Medical Council che ha aperto un’inchiesta sulla vicenda e ora ha tratto le sue conclusioni. Il dottor Yin, davanti all’evidenza, ha dovuto chiedere scusa, ammettendo di non essersi comportato in modo professionale visto che stava armeggiando con il cellulare in sala operatoria. La Commissione ha bollato la sua condotta come “grave” e gli ha ordinato di sottoporsi a un tutoraggio e di frequentare un corso sulle cautele da adottare durante l’anestesia. Resta da capire, visti i suoi precedenti, chi mai vorrà più farsi anestetizzare da lui”.