NEW YORK – Mel Gibson star omofoba e antisemita: se fino a poco tempo fa il ritratto dell’attore era questo ci ha pensato bene il fratello gay a smontarlo. Andrew Gibson, il fratellastro di Mel, ha raccontato la sua versione al Daily Telegraph.
«Non ho mai sentito un commento contro gli omosessuali provenire dalla sua bocca. Quando ho fatto coming out,in un ristorante, Mel mi ha detto: “Non è la mia scelta ma ti voglio bene e sei mio fratello”. Fare coming out è stata una delle cose più difficili della mia vita – continua Andrew – . Avevo ventidue anni. Quando l’ho detto a mio padre è scoppiato a piangere e si è vergognato: si sentiva di aver fatto qualcosa di sbagliato. Questa cosa mi ha spezzato il cuore. Gli ho detto che essere gay non è una colpa. Pensavo che tutti i parenti lo sospettassero».
Stessa solfa anche per la versione giornalistica che narra di Mel Gibson e dei suoi insulti antisemiti contro gli agenti di polizia che lo arrestarono il 28 luglio 2006 mentre guidava ubriaco: «Quando le ho sentite ho pensato: “Non è da Mel” – spiega Andrew -. Non ha mai detto nulla di oltraggioso, aggressivo o razzista in vista sua. Ho dovuto spegnere la tv e girarla verso il muro per due settimane in modo da non dover sentire. Il resto della famiglia ha fatto lo stesso».
Andrew Gibson lavora come assistente personale di un operatore finanziario. Vive a Redfern, alla periferia di Sydney. Per salvare la reputazione del fratello ce l’ha messa tutta, chissà se il suo obiettivo sia entrare nello show-biz.