La Jolly Amaranto, la portacontainer della Compagnia Ignazio Messina di Genova rimasta in balia delle onde per tre giorni al largo di Alessandria d’Egitto a causa di un’avaria al motore, è rimasta spiaggiata nella notte tra lunedì e martedì all’ingresso del porto egiziano. Tutti salvi, si apprende dalla Capitaneria di Porto italiana, i 21 marinai, di cui 16 italiani, che erano a bordo.
La Jolly Amaranto era arrivata all’imbocco del porto di Alessandria d’Egitto attorno a mezzanotte, trainata dai due rimorchiatori che l’avevano agganciata lunedì ad una trentina di miglia dalla costa. Nel corso delle manovre per entrare in porto, ancora chiuso a causa del maltempo e riaperto solo per far entrare la nave italiana, la Jolly avrebbe sbattuto contro la banchina. Sullo scafo si sarebbe aperta una falla e il mercantile, dopo essersi inclinato, avrebbe iniziato ad imbarcare acqua ma senza affondare per il fondale molto basso.
L’armatore Stefano Messina ha assicurato che “le merci pericolose trasportate a bordo della Jolly non possono comunque provocare un disastro ambientale”. A bordo ci sono ”vernici, pitture, resina, inchiostro da stampa, pneumatici pressurizzati, alcol, pitture speciali, liquidi infiammabili, sostanze chimiche e chimico-farmaceutiche, liquido corrosivo e lacca” ha spiegato; tutti prodotti che ”ricadono nella categoria internazionale classificata Imco 3” e sono trasportati in 39 container (uno è stato stato scaricato a Malta), ”tutti sottoposti ai controlli della Capitaneria di Porto al momento della partenza”. Sostanze che in ogni caso sarebbero meglio non finissero in mare.
La Jolly non è del tutto affondata poichè il fondale del mare all’interno del porto non è molto alto. Tutto l’equipaggio ha già abbandonato la nave. La nave è rimasta quindi insabbiata all’ingresso del porto ed ha imbarcato acqua nella stiva e nel garage. La portacontainer si è incagliata in nottata mentre veniva rimorchiata verso il porto, nel canale di accesso allo scalo marittimo egiziano.
Per un paio d’ore si è tentato di disincagliare la nave, ma senza successo. Ora le autorità portuali sono in attesa dell’arrivo di esperti per valutare i danni provocati da questo incidente, che sta provocando il blocco in entrata ed in uscita dal porto di Alessandria. L’equipaggio è molto stanco ma sta bene e sta per essere trasbordato a terra dopo essere rimasto per tre giorni e tre notti sulla nave in avaria.
“E anche questa possiamo raccontarla”: tira così un sospiro di sollievo il comandante della nave Federico Gatto, che terminate le operazioni potrà finalmente concedersi un po’ di riposo. E un sospiro di sollievo lo tira anche l’armatore Messina, in questa giornata in cui, superata l’emergenza per l’equipaggio, si è dovuto dedicare alla stima dei danni ed ai contatti con assicurazioni e clienti.
Tirano il fiato anche gli uomini della centrale operativa della compagnia che hanno lavorato senza sosta per coordinare al meglio gli aiuti, portando il loro sostegno all’equipaggio ed ai loro parenti a casa consumati dalla preoccupazione. Mogli e madri stamani hanno esultato quando gli è stato annunciato che l’equipaggio era ormai fuori pericolo. Qualcuna ha anche pianto.
La Jolly Amaranto, anche a causa della risacca dovuta al maltempo, non sarebbe stata tenuta ben allineata al centro del canale di accesso al porto di Alessandria d’Egitto dai rimorchiatori. Avrebbe perciò scarrocciato verso sinistra rispetto al senso di marcia, e per questo motivo avrebbe urtato, forse, contro degli scogli, che presumibilmente hanno aperto una falla. Lo riferisce l’amministratore delegato della ‘Ignazio Messina’ Andrea Gais.