CITTA' DEL MESSICO – ''E' stata una tempesta perfetta di idiozia''. Lo ha detto, riferiscono i media messicani, hCarlos Canino, capo operativo Usa a Citta' del Messico dell'Ufficio per il controllo dell'alcool e delle armi da fuoco (Atf), descrivendo davanti ad una commissione del Congresso gli effetti del programma 'Rapido e furioso', per cui almeno 2.500 armi statunitensi potrebbero essere finite nelle mani di vari cartelli del narcotraffico messicano.
''Abbiamo armato anche il Cartello di Sinaloa'', capeggiato da Joaquin 'El Chapo' Guzman, ha anche assicurato Canino in merito all'operazione messa in atto tra la fine del 2009 e lo scorso gennaio dall'Atf per inviare fucili e pistole ai suoi uomini che operavano in Messico e dirottate invece nei canali del contrabbando.
L'inchiesta e' scattata dopo il ritrovamento di alcune di quelle armi sulla scena dell'assassinio dell'agente delle pattuglie di frontiera Brian Terry, avvenuto il 14 dicembre scorso in Arizona.
''L'operazione 'Rapido e Furioso' ('Fast and furious' in inglese ndr.) ha fornito i cartelli messicani di fucili mitragliatori sufficienti ad armare un reggimento completo di rangers'', ha anche assicurato Canino secondo i media messicani, secondo i quali le nuove prove raccolte dai congressisti Usa ''sono legna al fuoco'' per un caso in cui sono coinvolte, oltre all'Atf, anche Fbi, la Dea ed il Dipartimento di Giustizia.
Sempre i media messicani sottolineano comunque che il presidente Barack Obama ha assicurato che ne' lui ne' Eric Holder, il procuratore generale del Dipartimento di Giustizia che ha avviato l'indagine in merito, hanno mai autorizzato l'operazione.
