ROMA – Metanfetamina: monaco birmano stile “Breaking bad”, con 4 mln di pillole nel monastero. Non è certo il solo in Myanmar che produce e vende enormi carichi di metanfetamine: l’ex Birmania del resto è considerato un paradiso per i trafficanti di droga, da quelle sintetiche appunto, a oppio e cannabis. Fa ugualmente impressione però che un giovane monaco sia stato arrestato al confine con il Bangladesh con 400mila pasticche nell’auto e che nell’inevitabile perquisizione al monastero dove vive le pillole sono diventate 4,2 milioni.
Asara, questo il suo nome, sembra un monaco in stile “Breaking Bad”, la fortunata fiction americana dove il protagonista si specializza nella sintesi dello stupefacente. Dal punto di vista della polizia un colpo sensazionale, visto che solo l’anno scorso le pastiglie sequestrate furono 98 milioni, un incremento pressoché del 100% rispetto al 2015.
E’ la spia che in Asia la metanfetamina è enormemente diffusa. La regione del Rakhine, quella del monaco, è particolarmente attiva nella lucrosa impresa, tanto più date le condizioni di miseria da cui esce il milione circa di abitanti dell’etnia musulmana Rohingya.