Dossier shock su Michael Jackson: “Tracce di droga nelle mutande”

Michael Jackson

LOS ANGELES – Cocaina nella biancheria intima. La sostanza, secondo News of the World, sarebbe stata trovata negli indumenti di Michael Jackson e la cosa potrebbe essere una buona notizia per il suo medico Conrad Murray, accusato di omicidio colposo. Non solo, alcuni documenti della polizia (frutto di un’indagine del 2003 nata da un’accusa per molestie a un minore) dimostrerebbero che nel ranch di Neverland il cantante aveva 500 bottiglie di medicine.

La difesa di Murray punta insomma a dimostrare che Jackson aveva una certa familiarità con droga e abuso di medicinali, e sarebbe quindi l’unico artefice della sua morte. Murray è accusato di aver provocato la morte del cantante con una dose letale del sedativo Propofol.

Il News of the World riporta in esclusiva alcuni report tossicologici eseguiti dopo una perquisizione otto anni fa. I poliziotti hanno trovato tracce di cocaina, un cocktail di altre droghe, in due paia di mutande del cantante di marca Calvin Klein. Ma come mai una scoperta così inusuale? Perché Michael Jackson aveva tracce di droga nelle mutande? La risposta che il quotidiano dà è che una parte potrebbe essere caduta in maniera accidentale, mentre assumeva una dose di cocaina. Oppure, ma la cosa sarebbe da confermare, come molti tossicodipendenti potrebbe aver assunto droghe sotto forma di supposta.

I documenti in mano allo sceriffo della Contea di Santa Barbara raccontano anche di tracce del sedativo Demerol, del sonnifero Promethazine, del Normeperidine, Meperidine. Il tutto è stato trovato sempre nella biancheria intima.

Un farmacista di Beverly Hills, che conosceva bene Jacko, rivela: ” Jackson era dipendente dalla droga. Non c’era modo per Murray di controllare il suo paziente. Il medico potrebbe facilmente sostenere di non aver idea che Jackson prendesse così tante droghe”.

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Elisa D'Alto