Iraq, ostilità tra militari Usa e Gran Bretagna: “Americani come marziani”

Non solo l’invasione irachena è stato uno dei peggiori fallimenti di Tony Blair come premier, ma le sue bugie coinvolgevano anche quel rapporto di perfetta intesa con i militari americani. Tutte menzogne: c’era aperta ostilità tra i comandanti militari Usa e quelli britannici in Iraq.

A rivelarlo sono ancora una volta i documenti segreti ottenuti dal “Telegraph” alla vigilia dell’apertura dell’inchiesta pubblica guidata da Sir John Chilcot sul coinvolgimento di Londra nella guerra irachena.

Per il colonnello JK Tanner, gli americani erano «un gruppo di marziani per i quali il dialogo è una cosa aliena e nonostante la “special relationship”  non eravamo trattati differentemente dai portoghesi».

E il comandante in capo delle truppe britanniche, generale Andrew Stewart, ha raccontato come avesse passato «un bel po’ del mio tempo a eludere o rifiutare gli ordini» dei superiori americani, che avevano il controllo generale delle operazioni.

Queste affermazioni furono fatte nel corso di interviste del Ministero della Difesa ai comandanti di ritorno dall’Iraq dove avevano servito tra il maggio 2003 e il maggio 2004.

«Ci furono grandi difficoltà con gli americani, sia militari sia civili, che a causa della loro arroganza, in parte a causa della burocrazia, ti dicono che c’é solo un modo: quello americano. Ho capito oggi – dice – di essere un europeo, non un americano. Andavamo più d’accordo con i partner europei e in certi momenti con gli arabi, che con gli americani. Gli europei chiacchierano tra di loro, ma il dialogo è alieno ai militari Usa. Aver a che fare con loro è come aver a che fare con un gruppo di marziani».

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