Gli esiti della marea nera «potrebbero essere catastrofici». A un mese esatto dall’incidente alla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon il ministro americano dell’Interno Ken Salazar ha ammesso che la situazione non è ancora sotto controllo. L’esponente del governo USA è stato intervistato dal programma della CBS ‘Early Show’ e ha rivelato che domenica la British Petroleum tenterà un’altra operazione per fermare la fuga di petrolio.
«È stato fatto tutto il possibile per essere certi che il nuovo tentativo possa funzionare», ha detto. I tecnici della BP cercheranno ora di riempire di fango e detriti la falla da cui esce il petrolio, utilizzando una tecnica abituale denominata come “colma dei pozzi”, ma mai sperimentata prima a tali profondità. «La Bp è impegnata a fare in modo che l’intera emergenza sia di sua responsabilità, compresi i danni ambientali. Non sappiamo se saranno minimi o catastrofici», ha ammesso il ministro dell’Interno.
Nel frattempo le prime chiazze di petrolio hanno raggiunto la Louisiana. E sono già visibili a occhio nudo i danni provocati alle paludi del Delta del Mississippi.