Un civile è stato trovato ieri, martedì 29 settembre, decapitato a Mogadiscio: la testa era staccata dal corpo e le mani erano legate dietro la schiena. Il corpo era riverso al centro di una importante strada della capitale somala. Lo ha reso noto l’edizione online del sito somalo Mareeg: un altro civile era stato trovato decapitato sempre nella capitale lunedì scorso.
Pur non essendo stata fatte rivendicazioni, appare certo che sia opera degli Shaabab, il gruppo integralista islamico considerato il braccio armato somalo di al Qaida, che applica la legge coranica in maniera rigida.
Sempre gli Shabaab martedì scorso avevano pubblicamente fucilato in una piazza di Mogadiscio due somali accusati di essere “spie della Cia”.
La capitale somala è ormai una città fantasma sconvolta da attentati e battaglie, da quando lo scorso maggio Shabaab ed i loro alleati di Hisbul Islam (il partito dell’Islam, su posizioni leggermente più moderate) hanno lanciato un’ampia offensiva che li ha portati a controllarne gran parte. I civili morti sono stati centinaia, ed oltre 100.000 quelli che sono fuggiti in condizioni disperate, privi di tutto.
I due gruppi controllano ormai quasi tutta la Somalia, anche se stanno iniziando al loro interno scontri politici molto duri, con Shabaab che ormai arriva a sospettare -dichiarandolo- che Hisbul Islam sia una sorta di quinta colonna del Governo Federale di Transizione, molto debole sul campo, ma appoggiato con forza da Occidente e Paesi arabi moderati.
