CITTA' DEL VATICANO – Si e' spento stamani in Bielorussia il cardinale Kazimierz Swiatek, arcivescovo emerito di Minsk, che fu anche testimone della brutalita' del regime sovietico subendo una lunga detenzione nei lager. Aveva 96 anni. I funerali, riferisce la Radio Vaticana, si svolgeranno lunedi' 25 luglio nella chiesa cattedrale di Pinsk.
''Ricordo la testimonianza coraggiosa resa a Cristo e alla sua Chiesa in tempi particolarmente difficili come pure l'entusiasmo prodigato in seguito nel contribuire al cammino di rinascita spirituale di codesto Paese'', si legge nel telegramma di cordoglio inviato da Benedetto XVI a mons. Aleksander Kaszkiewicz, vescovo di Grodno e presidente della Conferenza dei vescovi cattolici in Bielorussia.
Nato nel 1914, ordinato sacerdote nell'aprile 1939 pochi mesi prima dello scoppio della prima guerra mondiale, Swiatek fu arrestato dal Kgb una prima volta il 21 aprile 1941 e rinchiuso nella prigione di Brest nella cella della morte.
Approfittando della confusione creatasi in seguito all'invasione tedesca nel territorio dell'Unione Sovietica fuggi' il 22 giugno successivo dalla prigione e riprese la sua attivita' pastorale in parrocchia. Il 18 dicembre 1944 fu nuovamente arrestato dal Kgb e rinchiuso nella prigione di Minsk dove rimase fino al 21 luglio 1945. Condannato a dieci anni di lavori forzati nei campi di concentramento, passo' due anni a Mariinsk in Siberia e sette anni a Vorkuta e Inta, a nord, lavorando nelle miniere e nella taiga siberiana. Venne liberato il 16 giugno 1954 per ricominciare subito il suo lavoro pastorale.
Fu arcivescovo di Minsk dal 1991 al 2006, e creato cardinale da Giovanni Paolo II nel concistoro del 26 novembre 1994. Con il suo decesso, il Collegio Cardinalizio scende a 196 porporati, di cui 114 elettori e 82 non elettori, in quanto ultraottantenni.