San Nicola entra nella polemica sulla moschea di Ground Zero: politici newyorchesi e i leader della Chiesa ortodossa d’America sono scesi in campo per riportare l’attenzione sull’odissea edilizia che ha fatto sì che, a quasi nove anni dalle stragi dell’11 settembre, la chiesetta dedicata al Santo di Bari che fu distrutta nel crollo del World Trade Center non sia stata ancora ricostruita.
In una conferenza stampa vicino al sito dove sorgevano le Torri Gemelle, l’ex governatore repubblicano di New York George Pataki, contrario alla costruzione della moschea, ha attaccato il governo municipale che sta per dare luce verde al centro islamico mentre blocca gli sforzi per ricostruire la chiesetta di San Nicola. Accanto a Pataki, il vescovo Andonios di Phasiane, cancelleriere della chiesa greco-ortodossa d’America: ”Non vogliamo gettare benzina sul fuoco, ma è certamente una disgrazia che ci sia voluta una controversia su una moschea per riportare attenzione sulla nostra chiesa”.
Il centro islamico dovrebbe sorgere su un’altezza di 13 piani al numero 51 di Park Place, due isolati da Ground Zero. Altre moschee si trovano nella zona, una a quattro isolati e l’altra a 12 isolati dall’ex World Trade Center, e non hanno mai provocato polemiche. Ma in un anno elettorale come questo (l’appuntamento di novembre e’ per il voto di meta’ mandato) il progetto di 51 Park è diventato incandescente, alimentato dalla discesa in campo del presidente Barack Obama a favore della moschea e dagli attacchi della destra repubblicana di Sarah Palin e dell’ex Speaker della Camera Newt Gingrich per fermare il progetto in nome del rispetto alle vittime delle stragi.
A differenza di altri leader religiosi che hanno parlato a favore del centro islamico – tra questi il pastore episcopale della storica Trinity Church a due passi da Ground Zero – i capi della Chiesa ortodossa erano finora rimasti neutrali. La Chiesa di San Nicola fu rasa al suolo nell’attacco dell’11 settembre: il tempio, frequentato negli anni dall’attore Terry Savalas (il Kojak televisivo) e prima ancora dall’armatore Aristotele Onassis, aveva raccolto milioni di dollari di finanziamenti municipali, da parte di parrocchiani e anche dall’amministrazione comunale di Bari ma i lavori di ricostruzione non sono mai partiti perche’ i leader religiosi e il comune non si sono messi d’accordo sull’ubicazione e le dimensioni del nuovo edificio.
