Narcoviolenza in Messico: venti morti in 24 ore, cinque decapitati

Continuno le violenze collegata al narcotraffco in Messico: nelle ultime 24 ore, i media hanno registrato 20 vittime, cinque delle quali decapitate.

Nella città di Torreon, nello stato di Cohauila, nel nord del paese, all’una della scorsa notte quattro uomini scesi da un fuoristrada hanno fatto irruzione in un bar ed aperto il fuoco con armi dei più diversi calibri contro i giovani che vi si trovavano: in meno di un minuto ne hanno uccisi otto e feriti altri 15.

Il 31 gennaio scorso, in un altro bar della stessa città ne erano stati ammazzati 10 e feriti una ventina.

Nello stato di Durango, zona centrale del Paese, i morti sono stati 10. Alle 21 della sera di ieri 15 maggio, un veicolo con a bordo funzionari di municipi locali è stato attaccato a colpi di arma da fuoco da un commando: crivellati due agenti di polizia, due impiegati sociali e due persone che erano con loro.

Nella mattinata di oggi 16 maggio, in un centro commerciale della stessa zona è  stata trovata un’auto con sopra il cofano quattro teste mozzate e all’interno i cadaveri. Secondo alcune fonti, potrebbe trattarsi dei killer della strage del bar di Torreon a loro volta uccisi da una banda di narcos rivale.

Altra testa mozzata sul tetto di un veicolo, con il corpo al suo interno, è stata invece trovata a Ciudad Juarez, la città più violenta del Paese. La vittima era stata rapita ieri. Nella stessa città, un ragazzo che camminava per strada è stato crivellato di colpi. Infine, nello stato centrale di Queretaro non si hanno più notizie di Diego Fernandez de Cevellas, ex senatore e ed ex candidato alle presidenziali del 1994 per il Partito azione nazionale (Pan): la sua auto, con tracce di sangue, è stata trovata non molto lontano dalla sua fattoria e si presume che sia stato rapito.

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Lorenzo Briotti