Stanno tutte bene le 64 persone che si trovavano a bordo del “S.V. Concordia”. La nave scuola si è capovolta giovedì facendo naufragare i 48 studenti, gli otto insegnanti e gli altrettanti membri dell’equipaggio che si trovavano a bordo.
L’imbarcazione, una sorta di classe galleggiante per gli iscritti al West Island College International della Nova Scotia, è affondata lasciando i suoi occupanti a bordo di tre zattere di salvataggio con cibo e coperte, fino a quando a raccogliere i naufraghi non è arrivato il primo dei tre mercantili che hanno raccolto il segnale di salvataggio.
Nessun problema, secondo le autorità brasiliane, per quanti si trovavano a bordo: «Stano tutti bene», ha spiegato il portavoce della marina di San Paolo, il capitano Maria Emilia de Moura Estevao Padilha.
Una volta portati in salvo i 64 naufraghi navi e velivoli sono rimasti a sorvegliare le sorti del “Concordia”, vascello a tre alberi, che si è rapidamente inabissato.
Gli studenti erano partiti da Recife l’8 febbraio per raggiungere martedì prossimo Montevideo, in Uruguay. Improvvisi problemi, la cui natura non è stata ancora chiarita, hanno fatto però sì che i 64 occupanti dovessero abbandonare la nave che era ormai a 300 miglia nautiche dalla costa.
Erano le due di giovedì pomeriggio a Toronto, e gli studenti e i loro istruttori hanno dovuto tenere duro fino alle prime ore della mattina successiva quando sono stati raccolti dai tre mercantili che li hanno salvati. Tuttavia non è ancora riscontrato il tempo effettivo di ore passate in mare dall’equipaggio. Secondo il Times si tratterebbe di 40 ore mentre per i giornali canadesi il tempo effettivo è nettamente inferiore, circa la metà.
Il punto più misterioso di tutta la vicenda rimangono le sue cause, visto che il mare mosso che il Concordia si era trovato ad affrontare giovedì non sembra sufficiente a giustificare il fatto che ora l’imbarcazione si trovi in fondo al mare. Di più, «il Concordia è una delle barche più solide che abbiano solcato i mari. Ha navigato a Cape Horn, i mari più terribili al mondo», – ha detto Pat Grieve, ex alunno dei corsi tenuti a bordo.
Inspiegabile quindi come quella che è stata tutt’altro che una tempesta sia bastata a far capovolgere la nave. Ma lo stesso testimone puntualizza anche come l’equipaggio fosse assolutamente all’altezza del suo compito, escludendo la possibilità dell’errore umano. Nell’attesa che le cause vengano chiarite, il governo canadese ha fatto sapere per bocca di Lawrence Cannon che funzionari di Ottawa stanno monitorando la situazione, pronti a offrire assistenza ai cittadini canadesi coinvolti.
